Energia27 Ottobre 2022 09:14

Italgas: ricavi dei primi 9 mesi 2022 superano il miliardo di euro. Gallo: per noi 23 trimestri di crescita consecutivi

Il Consiglio di Amministrazione di Italgas, riunitosi ieri sotto la presidenza di Benedetta Navarra, ha approvato i risultati consolidati dei primi nove mesi e del terzo trimestre 2022.

In particolare Italgas ha registrato Ricavi totali per 1.087,0 milioni di euro (+8,1%), un Margine Operativo Lordo (EBITDA) per 785,4 milioni di euro (+4,9%), Utile operativo (EBIT) per 454,9 milioni di euro (+5,6%), un Utile netto adjusted attribuibile al Gruppo di 288,6 milioni di euro (+5,5%), investimenti tecnici per 546,7 milioni di euro, un Flusso di cassa da attività operativa di 455,3 milioni di euro, un Indebitamento finanziario netto (esclusi gli effetti ex IFRS 16) per 6.027,9 milioni di euro e Indebitamento finanziario netto di 6.096,4 milioni di euro.

“I risultati registrati dal Gruppo Italgas nei primi nove mesi del 2022 confermano la crescita degli indicatori economico-finanziari e lo sviluppo delle attività operative con il raggiungimento dei target di sostenibilità che il Piano Strategico 2022-2028, presentato il 15 giugno scorso alla comunità finanziaria, ha rivisto ulteriormente al rialzo”, spiega l’azienda. “Risultati che fanno leva principalmente sulla trasformazione digitale del Gruppo, con gli importanti investimenti su asset, processi e persone, e confermano come il settore della distribuzione del gas possa fornire un contributo rilevante al processo di transizione ecologica, contenimento dei consumi, efficienza del sistema energetico del Paese. Nel periodo sono stati realizzati 546,7 milioni di euro di investimenti dedicati prioritariamente alla trasformazione digitale, alla metanizzazione della Sardegna e al repurposing delle reti al fine di abilitarle alla distribuzione di gas rinnovabili (nell’immediato biometano e nel medio periodo idrogeno e metano sintetico)”.

In Italia, nei primi nove mesi del 2022 “sono stati posati 272 km di nuove condotte; in Sardegna la realizzazione di nuove reti completamente digitali ha raggiunto un’estensione complessiva di 909 km su un totale da realizzare di circa 1.110 km e sono stati messi in servizio 11 nuovi impianti di stoccaggio e rigassificazione di GNL per un totale di [64] impianti al servizio dei Bacini in concessione”, prosegue Italgas. “La posizione finanziaria netta al 30 settembre 2022 è pari a 6.096,4 milioni di euro (4.980,0 milioni di euro al 31 dicembre 2021). Al netto dei debiti finanziari ex IFRS 16 pari a 68,5 milioni euro (70,0 milioni di euro al 31 dicembre 2021), la posizione finanziaria netta si attesta a 6.027,9 milioni di euro (4.910,0 milioni di euro al 31 dicembre 2021). L’EBITDA dei primi nove mesi del 2022 ammonta a 785,4 milioni di euro (+4,9% rispetto 30 settembre 2021) e l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo è pari a 288,6 milioni di euro (+5,5% rispetto 30 settembre 2021). Nell’ambito della gara pubblica indetta dal governo greco per la privatizzazione dell’operatore di distribuzione del gas DEPA Infrastructure Single Member S.A., Italgas ha perfezionato in data 1 settembre 2022, tramite la società controllata Italgas Newco S.p.A., l’operazione di acquisizione, da Hellenic Republic Asset Development Fund S.A. (HRADF) ed Hellenic Petroleum Holding S.A. (HELPE), del 100% di DEPA Infrastructure S.A.. La situazione patrimoniale ed economica consolidata del Gruppo Italgas al 30 di settembre 2022 riflette pertanto gli effetti del primo consolidamento, a decorrere dall’1 settembre 2022, di DEPA Infrastructure Single Member S.A. e delle proprie partecipate Attiki Natural Gas Distribution Single Member Company S.A. (EDA Attikis), Public Gas Distribution Networks S.A. (DEDA) e Thessaloniki – Thessalia Gas Distribution S.A. (EDA Thess). Italgas metterà quindi la propria esperienza e il know-how tecnologico a disposizione del mercato greco per realizzare un’infrastruttura di eccellenza e con essa contribuire a cogliere gli obiettivi di phase-out da carbone e lignite fissati dal Governo, in coerenza con i target fissati dalla Ue”.

“Con il terzo trimestre del 2022 caratterizzato dal miglioramento di tutti i risultati economici, finanziari operativi e di sostenibilità, sono 23 i trimestri consecutivi di crescita: segno della solidità del Gruppo e della determinazione con cui persegue i propri obiettivi nonostante la complessità dello scenario geopolitico e dei suoi riflessi sul sistema economico e sociale del Paese – ha commentato l’ad Paolo Gallo -. In questi nove mesi l’EBITDA è cresciuto di circa il 5%, attestandosi a 785,4 milioni di euro, così come l’utile netto adjusted attribuibile al Gruppo, pari a 288,6 milioni di euro, registra una crescita del 5,5%. Gli investimenti - oltre 546 milioni di euro - sono stati dedicati principalmente alla trasformazione digitale degli asset e dei processi nonché al repurposing delle reti per abilitarle alla distribuzione di gas rinnovabili”.

“Nel 2023 – ha aggiunto Gallo - il 90% delle reti Italgas saranno intelligenti, digitali e flessibili, pronte ad accogliere crescenti quantità di biometano e successivamente di idrogeno e gas sintetici. Consentiranno nuovi e più efficienti approcci per il loro esercizio e gestione: saranno controllate da remoto, in grado di segnalare l’insorgere di fenomeni potenzialmente all’origine di anomalie consentendoci di pianificare la manutenzione su base predittiva. Nel corso di questi mesi abbiamo lavorato intensamente sull’efficienza energetica, concentrando tutte le attività del gruppo in un unico nuovo brand, Geoside con l’obiettivo di fare di questa società un player di primo livello e sulla Grecia. Subito dopo il perfezionamento dell’acquisizione di DEPA Infrastructure S.A. abbiamo iniziato diverse attività di knowledge transfer e di integrazione allo scopo di mettere la nostra esperienza e il know how tecnologico a disposizione dell’obiettivo comune di realizzare un’infrastruttura all’avanguardia che contribuisca al raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Governo Greco. L’innovazione tecnologica e la trasformazione digitale continuano a essere il denominatore comune dei nostri piani di sviluppo e di tutti i nostri processi operativi, i driver che ci hanno permesso di anticipare il cambiamento, di migliorare progressivamente la nostra azione e il livello di qualità del servizio offerto alle comunità in cui operiamo; al tempo stesso rappresentano anche il fattore abilitante che ci consente di fissare obiettivi di sostenibilità sempre più rilevanti e di contribuire al raggiungimento dei target dal REPowerEU”, ha concluso Gallo.

Evoluzione prevedibile della gestione e conflitto Russia – Ucraina
Italgas, coerentemente con quanto previsto dal Piano Strategico 2022-2028, continuerà a perseguire i propri obiettivi principalmente volti (i) alla prosecuzione del programma di trasformazione digitale, repurposing ed estensione del network per dotare il Paese di infrastrutture all’avanguardia in grado di accogliere e distribuire gas rinnovabili come biometano e idrogeno verde; (ii) all’azione di consolidamento nel settore dell’efficienza energetica con l’obiettivo di porsi tra i principali operatori del settore; (iii) alle nuove opportunità di crescita esterna attraverso gare ATEM, M&A nei settori della distribuzione gas, idrico ed efficienza energetica così come, a seguito del perfezionarsi dell’acquisto di Depa Infrastructure S.A., al consolidamento e allo sviluppo del mercato greco. Per il perseguimento di tali obiettivi, Italgas svilupperà ulteriormente le competenze del personale - anche attraverso l’insourcing e una Academy interna - e utilizzerà una struttura finanziaria solida ed efficiente garantendo un adeguato ritorno per gli azionisti.
Conflitto Russia – Ucraina
Come noto, nel corso del mese di febbraio 2022 è esploso il conflitto militare russo-ucraino a seguito dell’invasione da parte dell’esercito russo del territorio sovrano ucraino. Lo stato di tensione generatosi sul piano politico-militare e le conseguenti sanzioni economiche adottate da parte della comunità internazionale nei confronti della Russia, hanno determinato effetti e turbolenze significative sui mercati globalizzati, sia sul fronte finanziario sia sul fronte dei prezzi e dell’export di materie prime, ciò in considerazione del significativo ruolo che Russia e Ucraina assumono nello scacchiere economico internazionale.
Italgas conferma di non disporre di attività produttive o personale dislocato in Russia, in Ucraina o in paesi geo-politicamente allineati con la Russia, né di intrattenere rapporti commerciali e/o finanziari con tali Paesi. Italgas continua a non rilevare restrizioni materialmente rilevanti nell’esecuzione di transazioni finanziarie per il tramite del sistema bancario, anche a seguito dell’esclusione della Russia dal sistema internazionale di pagamento swift. Tuttavia, in un mercato già caratterizzato da restrizioni e rallentamenti nella catena degli approvvigionamenti soprattutto in relazione alla componentistica, non è escluso che la situazione di tensione politico-economico indotta dal conflitto possa esacerbare tali difficoltà e ripercuotersi, in una forma ad oggi non stimabile né prevedibile, sull’efficacia e tempestività della capacità di approvvigionarsi del Gruppo.
In particolare, a seguito di una survey su una parte rilevante dei propri fornitori effettuata nei mesi successivi all’inizio del conflitto, è emerso che nessuno dei fornitori oggetto del sondaggio ha segnalato impatti con il mercato russo, mentre un solo fornitore ha rilevato sub-forniture di origine ucraina per le quali ha posto in atto iniziative volte alla ricerca di alternative.
Tutti i fornitori interpellati hanno confermato aver posto in essere misure atte a prevenire effetti derivanti da eventuali attacchi cyber. Il monitoraggio dei mesi successivi non ha evidenziato il verificarsi di criticità conseguenti al conflitto.
Si segnala altresì che la maggior parte dei processi gestiti dai fornitori interpellati possono essere catalogati tra quelli energivori.

Il sondaggio ha confermato, come già precedentemente evidenziato, la crescente criticità sull’approvvigionamento di elettronica e componentistica legata all’acciaio, sia in termini di prezzi sia di tempistiche di consegna e di disponibilità. Il successivo incremento dei costi delle utilities sta comunque creando tensioni sui prezzi; al momento non si riscontrano rilevanti criticità produttive sui mercati delle materie energetiche/materie prime.
Con riferimento alle tensioni sui mercati finanziari, Italgas continua ad essere esposta solo marginalmente al rischio di cambio ed in ogni caso solo rispetto alla valuta dollaro USA.
Rispetto alle disponibilità di fonti di finanziamento ed ai relativi costi, si segnala che i) circa il 89,2% dell’indebitamento finanziario di Italgas è a tasso fisso ii) il prossimo rimborso di un prestito obbligazionario è previsto per il 2024 per cui non sussistono esigenze di rifinanziamento e/o liquidità nel breve periodo, iii) il Gruppo dispone in ogni caso di liquidità depositata presso primari istituti di credito per un ammontare, al 30 settembre 2022, pari a 352,0 milioni di euro che, anche alla luce dei piani di investimento in essere e delle operazioni previste nel breve periodo, consentirebbero di gestire, senza effetti significativamente materiali, eventuali restrizioni nell’accesso al credito.
Con riferimento ai rischi indiretti connessi alle società di vendita che utilizzano le reti del Gruppo Italgas, nel caso in cui queste si trovino a soffrire, in uno scenario internazionale deteriorato, di condizioni avverse di approvvigionamento della commodity quali, ad esempio, forti incrementi dei prezzi della materia prima non trasferibili ai clienti finali risultando, per le stesse, in un peggioramento delle condizioni finanziarie e relativa difficoltà ad adempiere regolarmente agli obblighi contrattuali nei confronti del Gruppo Italgas, si ricordi che le regole per l’accesso degli utenti al servizio di distribuzione del gas in Italia sono stabilite dall’ARERA e regolate nel Codice di Rete che definisce peraltro il sistema delle garanzie finanziarie in essere a tutela del distributore.
Con riferimento al rischio di minori volumi di gas immessi nell’infrastruttura nazionale l’attuale regolazione tariffaria non determina, come noto, un’esposizione per i distributori a variazioni di volumi di gas vettoriato. In ogni caso, il rischio di un’interruzione prolungata di immissione del gas naturale nelle infrastrutture di distribuzione, che possa incidere in forma significativamente negativa sulla continuità operativa del Gruppo, sarebbe comunque mitigato dalle azioni già in essere e/o allo studio a livello nazionale ed europeo quali l’ottimizzazione degli stoccaggi, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, l’incremento della produzione nazionale.
Infine, prendendo in esame il servizio di distribuzione del gas naturale in Grecia ed alla luce degli scenari sopra indicati, il Gruppo non ha rilevato e non stima, al momento, rilevanti conseguenze negative sugli incassi attesi dalle società di vendita del gas tali da pregiudicare l’equilibrio finanziario del Gruppo così come sulla regolarità dei pagamenti delle controparti.