Sostenibilità20 Giugno 2023 11:14

Istat: il 42,6% delle misure è in miglioramento rispetto al target definito dall’Agenda 2030. Il rapporto SDGs

L’analisi dell’evoluzione temporale delle misure statistiche Istat-SDGs è stata condotta confrontando i dati dell’ultimo anno disponibile (prevalentemente il 2021 o il 2022) con quelli riferiti all’anno precedente e a 10 anni prima.

Gli andamenti relativi all’ultimo anno mostrano un quadro variegato: il 42,6% delle misure è in miglioramento rispetto al target definito dall’Agenda 2030, il 24,6% stazionario e il 32,8% segnala un peggioramento. È quanto evidenzia il rapporto Istat sugli SDGs. La percentuale di misure con variazione positiva è significativamente elevata per il Goal 17 (Partnership per gli obiettivi), in cui migliorano tutte le misure che riguardano l’uso dell’ICT, eccetto la percentuale di persone che usano il web per acquistare beni o servizi, che arretra dopo i massimi raggiunti nel 2021, in concomitanza con il lockdown. Anche il Goal 5 (Parità di genere) registra un’elevata quota di misure in miglioramento, legate in particolare all’aumentata presenza delle donne nelle posizioni direttive. Nel Goal 7 (Energia pulita) si registrano i livelli più elevati di indicatori in peggioramento, a causa della forte ripresa dei consumi energetici post-pandemica e, al contempo, di una non altrettanto intensa crescita dei consumi da fonti rinnovabili. Anche per il Goal 16 (Pace, giustizia e istituzioni) la percentuale di misure in peggioramento è consistente, a causa dell’aggravarsi delle condizioni di affollamento delle carceri e della soddisfazione verso i servizi pubblici.

Rispetto ai 10 anni precedenti, i segnali positivi sono più numerosi: il 58,6% delle misure infatti risulta in miglioramento, mentre il 21,3% resta stazionario e il 20,1% segnala un peggioramento. Nei Goal 5 (Parità di genere), 7 (Energia pulita), 8 (Lavoro e crescita economica), 12 (Consumo e produzione responsabile), 16 (Pace, giustizia e istituzioni) e 17 (Partnership per gli obiettivi), tre quarti o più delle misure presentano una variazione positiva, mentre nei Goal 2 (Fame zero), 4 (Istruzione), 11 (Città sostenibili) e 13 (Cambiamento climatico) oltre un terzo degli indicatori peggiora.

Per misurare l’andamento delle disuguaglianze a livello interregionale, il Rapporto SDGs propone specifiche misure di convergenza nel tempo tra le regioni. Nel complesso, negli ultimi 10 anni, quasi la metà (47,8%) delle 159 misure statistiche analizzate indica una convergenza tra le regioni, il 17,6% è stabile e il 34,6% mostra una divergenza regionale. I Goal 9 (Infrastrutture) e 17 (Partnership per gli obiettivi) sono gli unici in cui tutte le misure statistiche mostrano una riduzione dei divari territoriali, grazie alla convergenza territoriale nell’ambito della digitalizzazione, ricerca e sviluppo. I Goal 4, 10 e 13 si caratterizzano per una prevalenza di misure convergenti: il Goal 4 (Istruzione) per effetto di una minore disparità territoriale nelle competenze degli studenti, il Goal 10 (Ridurre le diseguaglianze) per effetto di una distribuzione più equa del reddito) e il Goal 13 per effetto di un avvicinamento dei valori regionali del numero di persone esposte al rischio di disastri naturali. All’opposto, nei Goal 7 e 11, più della metà delle misure considerate è caratterizzato da divergenza. Questo avviene, per il Goal 7, a causa dell’aumento delle distanze fra regioni per la quota di consumi energetici da fonti rinnovabili e per l’intensità energetica dell’industria; per il Goal 11, per i divari dell’accesso al trasporto pubblico.

Più nel dettaglio:

Per quanto riguarda Acqua pulita e igiene:
• Nel 2015-2019, lo stress idrico più alto è nel distretto idrografico del Fiume Po, condizionato dal maggior prelievo per l’agricoltura rispetto agli altri distretti idrografici.
• Nel 2020, l’Italia si colloca al secondo posto tra i Paesi dell’Ue per il prelievo pro capite di acqua potabile (155 metri cubi annui).
• Nel 2020, si confermano condizioni di criticità nelle reti di distribuzione dell’acqua potabile: l’efficienza, stabile rispetto al 2018, si attesta al 57,8%.
• Nel 2021, il numero di comuni capoluogo di provincia e città metropolitana sottoposti a misure di razionamento dell’acqua cresce da 11 del 2020 a 15 (2 dei quali nel Centro-Nord).
• Nel 2020, circa 7 milioni di abitanti sono privi di servizio pubblico di fognatura comunale.
• Nel 2022, circa una famiglia su tre non si fida di bere l’acqua del rubinetto e quasi una su dieci lamenta irregolarità nel servizio di distribuzione dell’acqua nell‘abitazione.

Per il settore energia pulita e accessibile:

• Dopo il crollo registrato nel 2020, consumi energetici in netto aumento nel 2021; l’Italia (+9,8%) cresce più della media Ue27 e delle principali economie europee.
• Intensità energetica in crescita, nel 2021, per il secondo anno consecutivo (+1,4%). Malgrado l’andamento negativo dell’ultimo anno, l’Italia si conferma al quinto posto della graduatoria europea.
• Nel 2021, il settore residenziale registra un rilevante incremento dei consumi finali pro capite (+5,0%), riportandosi sugli standard di dieci anni fa.
• Nel 2021, l’apporto complessivo da fonti rinnovabili al consumo finale lordo di energia (19,0%) è in flessione rispetto al 2020.
• Nel 2022 in lieve aumento, per la prima volta dal 2012, la percentuale di popolazione che incontra difficoltà a riscaldare adeguatamente l’abitazione (8,8%).

Agire per il clima:

• Emissioni di gas serra - in forte calo, nel 2020, in Italia (-10,6%) e in Europa (-10,2%) - nel 2021 tornano a salire (+6,2%), per effetto della ripresa delle attività di produzione e della mobilità.
• Nel 2021, le emissioni delle attività produttive aumentano più intensamente di quelle delle famiglie (+6,4 contro +5,7%).
• Sempre più frequenti gli incendi forestali: tra il 2020 e il 2021, il numero degli incendi è aumentato del 23,1% e la superficie boschiva coinvolta è più che raddoppiata.
• Nel 2022 il 71,0% delle persone di 14 anni e più colloca la preoccupazione per cambiamenti climatici ed effetto serra tra le prime cinque preoccupazioni ambientali.

La vita sott’acqua:

• In diminuzione nel 2021 i rifiuti marini spiaggiati, pari a 273 ogni 100 metri di spiaggia, ma ancora lontani da quanto richiesto dalle raccomandazioni della Commissione Europea (20 rifiuti/100 m).
• Nel 2022, protetto dalla Rete Natura 2000 il 13,4% dell’area marina.
• Nel 2022, il 10,6% delle aree marine sono tutelate, in linea con il target SDGs 14.5 e con gli obiettivi della conservazione della biodiversità (Aichi Target on Biodiversity).
• Nel 2020, al limite della sostenibilità gli stock ittici (80,4%). Al tempo stesso, il pesce sbarcato soffre una consistente riduzione di attività: catture e ricavi diminuiscono di oltre il 25%.
• Nel 2021, l’88,1% delle acque di balneazione è di qualità eccellente e il 97,4% rispetta gli standard minimi, previsti dalla Direttiva Ue sulla Balneazione.

RAPPORTO SDGs_2023