Energia25 Gennaio 2023 16:01

Il peggio è alle spalle sul gas: nuova strategia energetica per salvaguardare sviluppo e ambiente. Ecco cosa si è detto all’Assemblea di Proxigas

Si è svolta oggi la prima Assemblea Pubblica di Proxigas, l'Associazione di riferimento del settore gas, durante la quale è stato presentato il position paper dal titolo "Prospettive e ruolo del sistema gas tra sicurezza e competitività a supporto della transizione energetica". È necessario ripensare la politica energetica del Paese alla luce del nuovo contesto, geopolitico ed economico, per garantire un sistema energetico più resiliente, sicuro e competitivo senza compromettere il percorso di transizione energetica avviato. In quest'ottica Proxigas, valorizzando l'ampia rappresentatività sull'intera filiera gas, ha presentato le proprie proposte per la definizione di una nuova strategia energetica nazionale.

"Con gli stoccaggi di gas pieni all'80%, possiamo affrontare il resto dell'inverno tranquilli", ha detto il presidente di Proxigas, l'associazione di categoria del settore gas, Cristian Signoretto, intervenendo all’assemblea. "Il prossimo inverno sarà un test, specie se sarà freddo. Ma le misure prese ci mettono in grado di affrontarlo", ha aggiunto ammettendo che comunque "il peggio è alle spalle, i prezzi sono tornati ai livelli dell'estate 2021. Il sistema gas ha dimostrato la propria resilienza grazie anche a condizioni meteo buone ma pronto anche a eventuali picchi di freddo e a riempire gli stoccaggi la prossima estate".

In Italia, la domanda di gas naturale nel 2021 è stata di circa 75 miliardi di metri cubi, soddisfatta solo per il 4% dalla produzione domestica - circa 3 miliardi di metri cubi, un quinto dei 17 miliardi di metri cubi prodotti nel 2000 - sebbene sul territorio nazionale e nelle relative acque territoriali siano stimate riserve di gas naturale per oltre 110 miliardi di metri cubi. Il nostro Paese vanta già la seconda capacità di produzione di biogas a livello europeo e potrebbe beneficiare di una spinta sostanziale alla conversione a biometano, in particolare agricolo, grazie a quanto previsto anche nel PNRR, arrivando a disporre di circa 6 miliardi di metri cubi al 2030, pari a circa l'8% dell'attuale domanda gas nazionale. Tra i vettori molecolari l'idrogeno può garantire flessibilità al sistema energetico assorbendo l'overproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e decarbonizzare i settori 'hard to abate'. Sarà da sviluppare in maniera sinergica ed integrata con l'infrastruttura elettrica nazionale, valorizzando anche l'infrastruttura gas.

“La crisi che abbiamo affrontata è stata sicuramente esogena che ha espresso la poca resistenza che avevamo in certi campi. Arera ha cercato di dare la massima flessibilità per il sistema per non dare ulteriori vincoli e difficoltà. Ci troviamo di fronte a un mondo che parlerà sempre di più Gnl ma dobbiamo ragionare sulla strategia per quanto riguarda le infrastrutture. Il tema del risparmio energetico ci accompagna ancora in tutta la sua importanza che ha immediato impatto e dell’efficienza energetica,elemento di competitività essenziale. Forse i certificati bianchi potrebbero avere un minimo di revamping”, ha detto nel suo intervento Stefano Besseghini, presidente di Arera. “I temi della sicurezza sono venuti fuori in maniera chiara con questa crisi – ha poi aggiunto . Perché l’intervento ex post è spesso peggio rispetto a quello ex ante. Il Mediterraneo poi è chiaro è una periferia che si fa centro, da elemento marginale. Ma c’è una centralità ulteriore a cui guardare con lungimiranza, non schiacciarci solo sulla possibilità di replicare le forniture di gas. Spingere sul sistema mediterraneo con uno scambio virtuoso di energia per sviluppo”.

Nel corso della tavola rotonda nel corso dell’Assemblea è intervenuto Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni che ha parlato di Algeria (“è un paese affidabile”). “L'Italia ha il potenziale per diventare hub europeo dell'energia perché siamo nella posizione, abbiamo i punti accesso, 5 pipeline, 3 rigassificatori, una connessione che altri Paesi europei non hanno con chi ha il gas. Però abbiamo dei punti che devono essere risolti. Uno è quello di essere più veloci: non bisogna fare le cose in emergenza, ma quando ci servono dobbiamo essere veloci. Poi c'è tutta la parte della dorsale adriatica. L'ambizione è usare il gas e darne beneficio all'Europa”.

Per Massimo Venier, ad di Snam, “gnl, flessibilità sistema, 40% domanda soddisfatta dal gas liquefatto” sono fondamentali e nel lungo termine “opportunità come Egitto, Israele” sono importanti “ma non dimentichiamoci che l’Italia è l’unico paese europeo con 5 pipeline con cinque fonti diverse. Un vantaggio che dobbiamo usare per garantire ridondanza di forniture, se non avessimo avuto 20 mln di mc aggiuntivi dal sud rimanevamo imbottigliati nel periodo più difficile della crisi”.

Il sistema energetico italiano “è passato da una spesa di 8 miliardi” per le due commodity gas e petrolio prima della crisi “a 60 mld nel 2022 e per onestà i due governi italiani, Draghi e Meloni, hanno investito circa 30 miliardi di euro” ha invece detto Aurelio Regina, presidente gruppo tecnico di Confindustria Energia nel corso della tavola rotonda che si è tenuta nel corso dell’assemblea di Proxigas. “Questo per dire che se venisse a mancare il sostegno pubblico ci troveremmo nella stessa situazione anche con il calo dei prezzi”, ha detto Regina ammettendo che “il sistema ha dimostrato resilienza”.

Infine, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha evidenziato come “il dibattito in questo momento storico sul gas ha assunto una importanza strategica. Sarà l’ultima fonte fossile che abbandoneremo perché meno inquinante e abbondante, appaiata alle rinnovabili che consentiranno di raggiungere gli obiettivi più sfidanti che abbiamo di fronte”, ha detto il ministro. “Il biometano può essere l’oro verde che da continuità verso il domani. La congiuntura che stiamo vivendo ci porta ad avere una condizione di sovranità energetica. Allo stesso tempo dobbiamo porci un altro tipo di ragionamento: la sfida che abbiamo davanti di cambiamento del quadro geopolitico. Che naturalmente apre tutta una serie di ragionamenti su nuove fonti di approvvigionamento”.

Il ragionamento che Proxigas si propone di portare nel definire la strategia nazionale “è quello di riformulare il Pniec su cui tracciare poi il nostro percorso”, ha aggiunto il ministro sul quale innestare l'idea di trasformare l'Italia "un hub del gas". Per questo "non possiamo prescindere da un nuovo tubo sud-nord". "Questo governo non ha scelto il termine di sicurezza come uno slogan ma come visione prospettica di paese, per essere padroni del nostro paese", ha concluso Pichetto Fratin.