Politica19 Ottobre 2022 11:14

Governo, ecco le ipoteche politiche interne che potrebbero depotenziare azione del Centrodestra

Ancora un punto interrogativo sui nomi e partiti che andranno alla guida del ministero del Turismo e dell'Agricoltura. Da quanto apprende AGEEI infatti l'incontro previsto ieri pomeriggio tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni per dirimere la questione e sciogliere i nodi sarebbe stato rimandato ad oggi. Anche a causa del trambusto con Silvio Berlusconi che ieri ha annunciato ministri differenti da quelli desiderati dalla premier in pectore.

L'incontro di oggi è importante per entrambi i partiti e rischia di tradursi in un pericoloso autogol per il celere svolgersi delle attività fino al loro compimento: La Lega infatti è molto forte, a livello regionale, per quanto riguarda i temi agricoli. Fratelli d'Italia è invece al primo posto per gli assessori al Turismo. Nominare ministri switchati, dando alla Lega il Turismo e a Fratelli d'Italia l'agricoltura, depotenzierebbe, nei fatti, l'azione politica di entrambi i dicasteri e di conseguenza dei partiti politici che ne prendono la guida.

Nel caso in cui - come sembrerebbe stia accadendo - il Mipaaf vada a Fdi e il Turismo (forse) al Carroccio, la strategia politica del titolare del Turismo potrebbe infatti arenarsi in sede di Conferenza delle regioni con gli assessori di Fratelli d'Italia; stessa cosa potrebbe accadere per il titolare del Mipaaf quando i provvedimenti avranno a che fare con il vaglio degli assessori della Lega.

Questa eventuale empasse sui due ministeri rappresentativi dell'economia reale, si inserisce in un contesto di altre 'ipoteche' politiche. Se la Meloni ha ipotecato eventuali voti contrari alle decisioni prese da Palazzo Chigi e che passano per il Mef mettendo il numero due della Lega Giancarlo Giorgetti alla guida del ministero dell'Economia, Forza Italia ha ipotecato le strategie politiche di Fratelli d'Italia alla Camera con Alessandro Cattaneo capogruppo e al Senato, dove i numeri ballano di più, con Licia Ronzulli capogruppo. E Piantedosi, prefetto di Roma e già capo di gabinetto di Salvini, all'Interno che - come si diceva ai tempi della Democrazia Cristiana - vale il 3 per cento dell'elettorato (con i suoi oltre 300mila dipendenti).