Politica7 Settembre 2022 12:18

Francia e Germania invocano solidarietà europea, ma per ora è solo un rapporto a due

“Siamo in uno stato di guerra, è una questione di fatto”, sono state le parole utilizzate dal Presidente Emanuel Macron in conferenza stampa dopo la call con l’omologo tedesco Olaf Scholz ed ha proseguito nei confronti degli approfittatori della guerra ovvero degli speculatori che stanno agendo sul mercato dell’energia che è necessario mettere in campo misure che limitino le speculazioni in atto. All’opposizione di sinistra che chiedeva un referendum per tassare i superprofitti delle aziende energetiche, Macron imboccando la strada europea ha dichiarato che è necessario che la UE istituisca un meccanismo di contribuzione europea per i paesi della comunità che sottoposti alle pressioni economiche avviano strumenti di intervento.

Macron ha continuato dicendo che questa via sostenuta con la Germania “è la più coerente per evitare le distorsioni tra paesi ed è la più giusta e la più efficace”. Anche la Francia applicherà un prelievo per gli extra profitti. Macron si dice deciso sulla strada di una protezione per famiglie ed imprese, di fatto si trova in fuoco di polemiche e deve rispondere a chi lo accusa di essere responsabile del fermo di almeno 30 centarli nucleari e di non aver agito per tempo per evitare questa situazione. “E’ inaccettabile che i responsabili della manutenzione degli impianti riversino sulla parte politiche la loro negligenza”.

Per ora la solidarietà evocata dal presidente francese è soltanto a due e si concretizza in un rapporto privilegiato gas-elettricità tra i due paesi: la Francia si dice disponibile a cedere gas alla Germania e la Germania elettricità alla Francia. Per intanto il Governo tedesco ha prolungato di qualche mese la vita alle tre centrali nucleari di cui era prevista la chiusura a fine anno. E’ stato il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck a dichiararlo ieri sostenendo che “con l’energia nucleare non si scherza” e che il prolungamento di pochi mesi è da considerarsi una sorta di riserva.