Politica5 Maggio 2023 12:02

Energia, interrogazione Fossi (PD): su difesa occupazione e azienda Fimer

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00786

presentato da

FOSSI Emiliano

testo di

Mercoledì 3 maggio 2023, seduta n. 96

FOSSI e SIMIANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle imprese e del made in Italy. — Per sapere – premesso che:

Fimer è un'azienda attiva in 27 paesi, sia in Italia che all'estero, nel campo dell'energia solare e della mobilità elettrica;

l'azienda che produce inverter per impianti fotovoltaici e colonnine elettriche e che ha il suo quartiere generale nella sede di Vimercate-Usmate aveva acquisito un'altra azienda sita a Terranova Bracciolini, provincia di Arezzo, arrivando a circa 800 lavoratori complessivi oltre ai 200 dell'indotto. L'operazione aveva lo scopo di consolidare la crescita dell'azienda, ma, a causa degli effetti della pandemia e della crisi che ne è seguita, l'azienda si è trovata in una grave crisi finanziaria quantificata in circa 300 milioni di euro di debiti insoluti;

dal mese di novembre 2021 è stata infatti aperta una vertenza che oggi coinvolge, per quanto riguarda il polo produttivo di Terranova Bracciolini, circa 320 lavoratori diretti e altri 250 impiegati nelle piccole e medie realtà imprenditoriali dell'indotto;

il 22 settembre 2022, sulla base del piano industriale presentato il 28 giugno dello stesso anno (che prevede il pieno sviluppo delle attività produttive di inverters fotovoltaici e delle soluzioni di ricarica per veicoli elettrici) Fimer è stata ammessa dal tribunale di Arezzo alla procedura di concordato in continuità diretta;

l'azienda in questi mesi, sollecitata dalle preoccupazioni dei lavoratori, delle associazioni sindacali, della regione e degli enti locali, ha comunque sempre assicurato che «gli stipendi verranno regolarmente pagati; che non si taglieranno posti di lavoro e che la continuità produttiva non è quindi in discussione»;

da tempo sono emerse sulla stampa indiscrezioni relative all'interessamento di fondi di investimento per garantire la continuità produttiva ed occupazionale di Fimer (in particolare il fondo Clementy e quello Greybull legato alla McLaren Applied Technologies);

sempre dalla stampa si apprende che «il 30 marzo 2023 il Gruppo Clementy ha stipulato un contratto di investimento vincolante di 95 milioni di euro con gli azionisti e a beneficio di Fimer»;

il tribunale di Arezzo aveva infatti dato al Cda dell'azienda tempo fino al 27 aprile per decidere sulla fattibilità delle proposte dei fondi di investimento;

secondo i media il 27 aprile 2023, il Gruppo Clementy ha risolto il contratto di investimento a causa delle varie inadempienze degli azionisti di Fimer;

il giudice fallimentare del tribunale di Arezzo, in seguito alle relazioni commissariali, ha anticipato al 3 maggio 2023 l'udienza, che era stata fissata per ottobre, per la revoca del concordato preventivo. Motivo della decisione: la nomina di un nuovo Consiglio di amministrazione, non ancora regolarizzato, la liquidità dell'azienda, sufficiente soltanto a coprire due settimane, il rischio anche il fondo Clementy non concretizzi l'offerta;

il 28 aprile 2023 le associazioni sindacali hanno, in tale direzione, confermato che lo stipendio di aprile per i lavoratori è attualmente bloccato perché pur avendo disponibilità di cassa, a causa di un impedimento formale l'attuale Cda non può impegnarsi in maniera fattiva con gli istituti di credito;

il rischio a questo punto è che il tribunale decreti il fallimento dell'azienda. Tale prospettiva ha subito suscitato forte preoccupazione tra i lavoratori ed i sindacati che hanno proclamato scioperi e presidi ricordando come «la vertenza vada avanti da troppo tempo ed operi in un comparto di grande crescita ed interesse dal punto di vista del mercato». «Il tempo è scaduto, se non ci saranno risposte certe si aprirà inevitabilmente una stagione di conflittualità che vedrà in prima fila accanto ai lavoratori anche la regione»: ha dichiarato Valerio Fabiani, consigliere del Presidente del governatore della Toscana Eugenio Giani per il lavoro e le crisi aziendali;

appare quindi incomprensibile come il Governo, che da sempre sottolinea la necessità di una produzione nazionale di impianti legati alla green economy troppo spesso importati dai paesi del sud est asiatico, non si stia occupando attivamente di tale vertenza che coinvolge numerose professionalità ed imprese del settore –:

se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali iniziative di competenza urgenti intenda assumere, di concerto con gli enti territoriali, al fine di salvaguardare la continuità occupazionale e produttiva dell'azienda Fimer anche in relazione al settore strategico di riferimento in cui opera.
(5-00786)