In attuazione della Manovra 2023 e di quanto previsto dai target del Pnrr, Arera ha presentato la proposta per il trasferimento alla fiscalità generale degli oneri generali di luce e gas. Se quest’anno la “fiscalizzazione” aveva riguardato solo gli oneri connessi allo smantellamento delle centrali e impianti nucleari e per la realizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi valutati in 400 milioni di euro, a partire dal 1 gennaio 2024 saranno i bonus sociali a finire in soffitta.
I bonus sociali riguardano la protezione delle famiglie in condizioni di disagio economico (e, per l’elettricità, anche in condizioni di “disagio fisico”) e l’Auhtority ha stimato un impatto dal trasferimento sulla fiscalità generale pari a 780 milioni di euro per il 2024. “Tale stima prende a riferimento la percentuale di riduzione della spesa prevista dalla normativa vigente nel IV trimestre 2023 (30% della spesa lordo tasse per l’energia elettrica e del 15% della spesa al netto delle tasse per il gas) e la soglia ISEE di 9.530 euro (valore corrispondente a quello della normativa originaria, aggiornato per l’inflazione), e assume che gli scenari di prezzo 2024 che si evincono attualmente dalle quotazioni forward per tale anno”, scrive Arera.
Secondo cui la cifra potrebbe lievitare nel caso di una soglia ISEE più elevata “fino a circa 1.130 milioni di euro per il 2024 nel caso di mantenimento della soglia ISEE 15.000 attualmente vigente”. Mentre “qualora con l’occasione il Governo intenda invece allineare la riduzione della spesa gas alla riduzione prevista per l’energia elettrica (30% della spesa al lordo delle tasse), e immaginando che venga ripristinata l’aliquota IVA piena sul gas naturale per l’intero 2024, l’onere della fiscalizzazione sarebbe dell’ordine di 1.000 milioni di euro per un anno, in caso di applicazione della soglia ISEE di 9.530”.
L’Authority ha poi proposto che per ovviare ai possibili problemi dello stanziamento fisso “la parte degli oneri per bonus sociale eventualmente eccedente tale stanziamento dovrebbe alternativamente essere posta a carico delle tariffe (e quindi rientrerebbe nel circuito di esazione tramite i fornitori, venendo così a mancare l’obiettivo precipuo. della misura di fiscalizzazione integrale di detto onere) o a detrazione dell’importo disponibile per l’erogazione del bonus nell’anno successivo”.
Per quanto riguarda invece i prossimi passi di fiscalizzazione degli oneri “l’Autorità propone che la norma in base alla quale è stata formulata questa proposta, che attualmente prevede una sola occasione, venga modificata in modo che l’Autorità sia tenuta a presentare ogni anno una ulteriore proposta (…) In tal modo ulteriori proposte compatibili con i vincoli di bilancio potrebbero essere sviluppate, in successivi step”.