Energia7 Settembre 2022 11:36

Conto salato per le bollette Ue: oltre 1000 mld di euro in più con la chiusura del Nord Stream 1

La bolletta energetica europea supererà i livelli pre-pandemia di oltre 1.000 miliardi di euro a causa dei prezzi elevati che porterà a interrogarsi su chi dovrà sostenere l’enorme onere finanziario che ne deriverà. È quanto sottolinea l’analisi di S&P Global Ratings dal titolo "Nord Stream 1 Shutdown: Will Utilities And Markets Freeze This Winter?" che parte appunto dalla premessa di una chiusura a “tempo indeterminato" del gasdotto Nord Stream 1 la quale si aggiungerà alle pressioni esistenti sulle forniture di gas e di energia elettrica e sui prezzi delle utility europee, nonché sulla compressione della liquidità.

Sebbene la chiusura di Nord Stream 1 “riduca le forniture invernali dell'Europa solo di circa il 2% rispetto al livello dei flussi di agosto, tutte le riduzioni marginali pesano in modo esponenziale sui prezzi di mercato, come hanno confermato gli aumenti a due cifre di lunedì", ha dichiarato Dubois-Pelerin, responsabile del settore delle utility EMEA di S&P Global Ratings.

Le pressioni sull'offerta e la spinta dei governi a stoccare il gas "a qualsiasi costo" per aumentare la sicurezza delle forniture nonostante l'interruzione del gas russo non saranno però gli unici fattori che continueranno a sostenere i prezzi molto alti del gas e dell'energia elettrica nei prossimi mesi, ha ammesso Dubois-Pelerin secondo cui la scarsa disponibilità di energia idroelettrica nell'Europa meridionale, la bassa produzione nucleare francese, la lenta ripresa della produzione a carbone e la lentezza nel moderare i consumi residenziali e commerciali sono tutti fattori che si aggiungono.

E infatti, secondo l’agenzia di rating “con opzioni di approvvigionamento limitate, il ripristino dell'equilibrio energetico europeo dipende ora dalla riduzione della domanda in linea con l'obiettivo del 15% fissato dall'UE per l'inverno”.

"Nonostante l'intervento senza precedenti dei governi sui mercati e su specifiche utility, l'inevitabile ridisegno del mercato del gas sarà complesso e comporterà molti rischi per le utility valutate quest'inverno. Le tasse inattese potrebbero anche intaccare l'aumento degli utili per la produzione di energia elettrica a costi fissi e senza copertura - ha spiegato ancora Dubois-Pelerin -. Più in generale, data l'ingente quantità di collaterale nei mercati volatili dell'energia, riteniamo che i governi europei siano sempre più disposti a sostenere la liquidità nelle borse dell'energia e presso le utility europee contro i massicci movimenti di collaterale di copertura - ha affermato Dubois-Pelerin -. Le tecnologie di generazione più a rischio, a nostro avviso, sono l'idroelettrico commerciale, le energie rinnovabili, il nucleare e le biomasse”.