La Commissione Ue ha accolto con favore l'adozione da parte del Consiglio Ue dell’ottavo pacchetto di sanzioni contro la Russia per la sua aggressione contro l'Ucraina. “Questo pacchetto – che è stato strettamente coordinato con i nostri partner internazionali – risponde alla continua escalation e alla guerra illegale della Russia contro l'Ucraina, anche annettendo illegalmente il territorio ucraino sulla base di falsi “referend”, mobilitando truppe aggiuntive ed emettendo minacce nucleari aperte”, si legge in una nota.
Il pacchetto introduce nuovi divieti di importazione dell'UE per un valore di 7 miliardi di euro per frenare le entrate della Russia, nonché restrizioni alle esportazioni, che priveranno ulteriormente il complesso militare e industriale del Cremlino di componenti e tecnologie chiave e l'economia russa di servizi e competenze europee. Le sanzioni privano anche l'esercito russo e i suoi fornitori di ulteriori beni e attrezzature specifici necessari per condurre la sua guerra sul territorio ucraino. Il pacchetto pone anche le basi per il quadro giuridico necessario per attuare il massimale del prezzo del petrolio previsto dal G7 .
Il pacchetto di oggi, in particolare, segna l'inizio dell'attuazione all'interno dell'UE dell'accordo del G7 sulle esportazioni petrolifere russe. Se da un lato il divieto di importare greggio russo per mare resta pienamente operativo, “il price cap, una volta applicato, consentirebbe agli operatori europei di intraprendere e sostenere il trasporto di petrolio russo verso paesi terzi, a condizione che il suo prezzo rimanga sotto un "cap" prestabilito. Ciò contribuirà a ridurre ulteriormente i ricavi della Russia, mantenendo al contempo stabili i mercati energetici globali attraverso forniture continue. Contribuirà quindi anche a far fronte all'inflazione ea mantenere stabili i costi energetici in un momento in cui i costi elevati, in particolare i prezzi elevati del carburante, sono una grande preoccupazione per tutti gli europei”, si legge nella nota Ue che specifica come la misura “è strettamente coordinata con i partner del G7. Entrerà in vigore dopo il 5 dicembre 2022 per il greggio e il 5 febbraio 2023 per i prodotti petroliferi raffinati, dopo un'ulteriore decisione del Consiglio.”