Politica11 Ottobre 2022 09:58

Cingolani: Finita esperienza come ministro. Manca qualsiasi livello organizzazione al dicastero. Italia tranquilla sul gas, stoccaggi ci sono. Per il futuro servono i rigassificatori e tante rinnovabili

“È la fine” della mia esperienza come ministro “c’è un tempo dei tecnici e ora il parlamento deve riapprorpiarsi dell’aspetto politico. Le difficoltà che ho incontrato è la mancanza di qualsiasi livello di organizzazione che consente di far funzionare un ministero. Ci sono meccanismi da cui non si può prescindere manca quel minimo che consente alla macchina di essere fluida, le carte a volte sono perfette indipendentemente dai risultati”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani nel corso dell’evento di Rcs Academy “Green talk”.

Per quanto riguarda l’aspetto energetico, l’Italia può stare invece tranquilla, almeno per il momento: “Dovremo essere in grado di fare una stagione invernale tranquilla, abbiamo superato tranquillamente il 90% negli stoccaggi”, ha ammesso il ministro che si è detto stupito per come sta andando l’andamento dei prezzi: “Siamo in un’economia di guerra non c’è correlazione tra quantità e prezzi. Se la ministeriale di Praga andrà bene potremo dire di aver alleviato un problema per i cittadini. La commissione Ue è stata un po’ lenta ora che il sistema è in sofferenza si è mossa più velocemente. Non dimentichiamoci – ha aggiunto - che l’assurdo è che il gas c’è, l’Europa ha rimpiazzato il gas russo ma nonostante ci sia offerta il prezzo rimane alto, anche l’Italia esporta un pochino. La realtà è che il Ttf è sganciato dalla realtà c’è una volatilità pazzesca e paghiamo il ritardo sul fatto che non si interviene su questo”.

Tutto comunque sembra ormai pronto per la nascita del price cap: “Ci sarà un intervallo entro cui il Ttf potrà variare. Venerdì ci sono stati gli ultimi allineamenti, stasera ci sarà una riunione informale e credo si possa raggiungere un compromesso dopodiché la commissione deve impegnarsi a trasformarlo in in frame legale il prima possibile., Risolto questo nodo, l’Italia ha il problema dei rigassificatori: “E’ fondamentale che vengano messi in funzione il prima possibile ne va della sicurezza nazionale, tutti stanno spostando la sicurezza verso il Gnl. Abbiamo sostituito 29 mld di mc russi con 25 mld di mc che vengono da altre fonti. Oggi abbiamo dimezzato la nostra dipendenza dal gas russo, dal prossimo anno con il rigassificatore di Piombino dobbiamo dimezzare ulteriormente. Abbiamo fatto un percorso ottimo ma i rigassificatori sono importanti”

Ma lo sono anche le rinnovabili: “Abbiamo avuto un’accelerazione, quest’anno siamo a oltre 11 GW tra pregresso e richieste: se manterremo il piano del Pnrr di 7-8 Gw l’anno vuol dire che potremmo sostituire 16 mld di mc di gas. L’indipendenza completa dal gas russo è prevista a metà 2024 con l’entrata in funzione dei due rigassificatori”.