Roma - Il 'caso Boccia' è ancora protagonista delle pagine dei giornali. Come anche dei talk show politici. La protagonista annuncia popcorn, ma poi non si presenta. Annuncia notizie, ma poi non fornisce le prove. Lascia intendere ma non dice. E intanto alimenta le aspettative a danno dei soggetti chiamati in causa.
BOCCIA E IL GIORNALISMO
Mediatore intellettuale tra il 'fatto' e la 'diffusione' della conoscenza dello stesso. Questa la definizione, in sintesi, dell'attività giornalistica cui è dedicato l'art 2 della legge professionale n.69 del 1963 (quello sul diritto insopprimibile dei giornalisti di libertà di informazione e di critica) e la sentenza della Cassazione in ambito civile sezione Lavoro n. 1827 del 20 febbraio 1995 (quello che definisce il giornalismo come l'attività e la prestazione del lavoro intellettuale volta alla raccolta al commento e all'elaborazione di notizie destinate a formare oggetto di comunicazione interpersonale, di pubblico interesse).
BOCCIA E LA FONTE
Nodo fondamentale: la fonte, che deve essere segreta quanto credibile. In assenza di documentazione, se la fonte non è credibile, il giornalista rischia di dare adito a fake news o peggio a messaggi che possono apparire di natura 'pizzinesca' e annunci che possono sembrare intimidatori.
BOCCIA E IL GOSSIP
Il Gossip, invece, è sempre secondo l'Enciclopedia Treccani, "pettegolezzo, chiacchiera indiscreta o mondana, specialmente nel gergo giornalistico".
E se il Gossip proviene da una fonte giornalistica la cui credibilità non è accertata? E se la fonte - a fronte di un gossip che interessa le istituzioni - annuncia sui social e non solo - anche tramite emoticon raffiguranti pacchetti di popcorn - grandi rivelazioni che fanno intendere qualche cosa che poi non arriva?
In questo modo si rischia di alimentare un meccanismo di aspettativa di presunte notizie che arrecano danno ai soggetti interessati senza che le stesse siano pubblicate e quindi senza la possibilità di essere smentite.
Da qui il neologismo "pizzinesco" proveniente dal termine 'pizzino' di nota impronta mafiosa. "Proprio di un messaggio in stile mafioso - scrive ancora la Treccani - trasmesso attraverso un pizzino". Che non è detto non includa, nell'era del web, anche l'utilizzo dei social.
PIZZINESCO
Sono molte le indiscrezioni (o gossip) che arrivano ai giornalisti per quanto riguarda i leader politici di ogni legislatura. Come quella famosa che riguardava la visita a sorpresa della moglie in un noto albergo a Venezia; oppure come quelle di amori 'segreti' e galeotti, video porno consultati durante le sedute in commissione, etc.
Ma - di solito - il giornalismo non sfocia in gossip. E - di solito - non si dà la possibilità a una fonte di annunciare fatti (senza prove) per "dire" senza prendersi la responsabilità di "Dire".
Ma è la Boccia a parlare di fake news. Con una "storia" instagram dedicata a quanto scritto da Repubblica, Dagospia, Ansa, Skytg, la Verità, etc etc... In sostanza, a parte alcune foto pubblicate, continuano le 'denunce' della donna contro la "falsa" informazione da lei stessa alimentata. Facendo intendere senza dire.