Energia29 Settembre 2022 15:03

Bruxelles verso un price cap al gas russo (e non a tutte le forniture). Ecco la bozza di “non paper” Ue

La situazione delle forniture di gas “rimarrà difficile per il resto del 2022 e fino all'inverno del 2023-24”, visto anche il fatto che i contratti a prezzo fisso firmati prima della crisi “stanno scadendo e i fornitori stanno offrendo nuovi prezzi più elevati”. Per questo la Ue sarebbe intenzionata a procedere a un price cap al prezzo del gas ma non per tutte le forniture, come chiede l’Italia, ma solo per il combustibile proveniente dalla Russia. La bozza di non-paper europea visionata da AGEEI, di cui si discuterà domani durante il Consiglio europeo dei ministri dell’energia è cristallina: “Stabilire un massimale del prezzo del gas all'ingrosso applicabile a tutte le borse del mercato del gas significherebbe che il massimale di prezzo non interverrebbe solo in rapporti contrattuali con importatori di paesi terzi, ma limiterebbe anche il prezzo delle transazioni intra-Ue”.

Il rischio, hanno chiarito i tecnici di Bruxelles, è che il tetto di prezzo venga raggiunto contemporaneamente da più Stati non lasciando, di fatto, “alcun incentivo di mercato per garantire flussi transfrontalieri attraverso i differenziali di prezzo” con l’ulteriore rischio “che i prezzi vengano spinti al cap in modo che diventi il prezzo minimo”.

Per questo, spiegano da Bruxelles, servirebbe “creare un'entità per sostituire il mercato e assumere molti compiti dei gestori dei sistemi di trasporto per distribuire il gas negli Stati membri. In assenza di flussi basati sul mercato, si dovrebbero trovare meccanismi alternativi per allocare e spedire le scarse forniture di gas tra diversi Stati membri e categorie di consumatori”. Ma anche “introdurre un quadro di riduzione della domanda significativamente più drastico” e “trovare risorse finanziarie significative per attrarre gas in Europa se i prezzi globali del gas dovessero essere superiori al tetto massimo”.

IL NON-PAPER UE