In Parlamento15 Maggio 2024 11:35

Balneari, interrogazione D’Alfonso (Pd): su mappatura spiagge

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-02801

presentato da

D'ALFONSO Luciano

testo di

Martedì 14 maggio 2024, seduta n. 292

D'ALFONSO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del turismo, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, al Ministro per la protezione civile e le politiche del mare. — Per sapere – premesso che:

con il decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 l'Italia ha recepito la direttiva europea, nota come «Bolkestein» (2006/123/CE), che, per eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei servizi e per favorire la libera concorrenza, impone di esperire gare d'appalto pubbliche a partire dal 2009;

in Italia l'attenzione si è concentrata soprattutto sui settori legati a concessioni pubbliche – commercio ambulante e gestione di aree demaniali balneari – nei quali le ripetute proroghe hanno di fatto vanificato la possibilità dell'apertura a nuove realtà economiche per il timore di perdita di posti di lavoro e di investimenti;

la recente sentenza del Consiglio di Stato, già preceduta da due sentenze identiche del 2021 oltre che dalla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea del 2023, ribadisce che i beni demaniali, come lo è il territorio balneare, vanno messi all'asta e che la direttiva europea Bolkestein per le concessioni balneari dovrà essere applicata entro il 31 dicembre 2024, obbligando le amministrazioni a disapplicare eventuali deroghe, alcune delle quali già in essere, assolutamente incompatibili con i principi ribaditi dalla Corte di giustizia, dalla Corte costituzionale, dalla giurisprudenza amministrativa e dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato;

l'applicazione della riforma potrebbe comportare seri rischi sia per chi sceglie oggi di investire in questo settore, sia per chi ha fatto della balneazione un'impresa familiare di lavoro che va avanti da decenni. La riforma infatti potrebbe comportare l'inasprimento delle disuguaglianze tra i territori, l'entrata in campo di potenti soggetti imprenditoriali che sfruttando la posizione dominante possono mettere in atto comportamenti non concorrenziali con conseguenti aumenti di tariffe;

due direttive europee, la direttiva 2014/89/UE del 23 luglio 2014 e la direttiva 2008/56/CE del 17 giugno 2008, affidano anche agli operatori economici la responsabilità della tutela dello spazio marittimo; è difficile immaginare che chi sia estraneo alla conoscenza dei luoghi sia interessato a farsi carico di profili progettuali di questo tipo. Ma c'è di più: una sentenza dei giudici del Consiglio di Stato del 2021, a firma del Presidente Patroni Griffi, già proponeva che attraverso quei bandi fosse riconosciuto il Valore che i concessionari balneari hanno nell'economia turistica, sia in termini identitari che di occupazione, affermando in sostanza che il bando può prevedere procedure ad hoc che tengano conto dello specifico delle realtà attuali, con tutte le loro esperienze, peculiarità e caratteristiche di gestione locale;

si potrebbero quindi ritagliare i livelli territoriali ottimali e, individuato il tipo di gara da esperire, ben si potrebbero stabilirne le regole, tenendo conto del valore delle gestioni precedenti, inserendo punteggi differenziati sulla base della qualità dei servizi, della sostenibilità sociale e ambientale, della sostenibilità del piano degli investimenti in relazione alla tipologia della concessione da gestire, della capacità di interazione del progetto da valutare con il complessivo sistema turistico ricettivo del territorio locale –:

quali iniziative si intendano adottare, per quanto di competenza, per completare la mappatura delle spiagge, fondamentale per definire gli ambiti funzionali ottimali rispetto al livello più vicino al territorio e per conoscere la consistenza di ogni gara, e quindi per attivare le gare, promuovendo la valorizzazione di quanto emerge dalla giurisprudenza e dalle realtà sociali, occupazionali, progettuali e contrattuali in essere evitando così il perpetuarsi di iniziative prive di futuro.
(4-02801)