Sull’istituzione di un fondo sovrano europeo che “investa in progetti di sviluppo industriale, sul quale la Commissione si è impegnata a presentare nel medio termine una proposta”, “l’idea di fondo è che, a fronte delle nuove sfide che devono essere gestite, occorre una capacità fiscale europea per sviluppare un’autonoma politica industriale indipendente dai trasferimenti finanziari nazionali, con cui sostenere le imprese più innovative e strategiche, e produrre beni pubblici europei”. È quanto emerge dalla relazione 2022 dell’Antitrust. Secondo la relazione “le connesse tensioni geopolitiche internazionali hanno acuito gli squilibri globali tra domanda e offerta di materie prime e, in primis, di quelle energetiche, di vari metalli, di grano e mais, aggravando gli effetti negativi sull’attività produttiva delle imprese e sui redditi delle famiglie, già sperimentati nel corso del 2021. Le industrie ad alta intensità energetica, quelle dei componenti industriali e il settore dei trasporti hanno continuato a subire il maggiore impatto dei rincari, con effetti a cascata su tutti i settori industriali che utilizzano beni intermedi nel processo produttivo”, si legge nella relazione.
“In un quadro in cui occorre ricalibrare la globalizzazione e trovare un nuovo equilibrio tra l’imperativo di un mercato unico aperto e integrato e l’esigenza di assicurare la resilienza dell’economia europea di fronte alle minacce esterne, il tema dei sussidi pubblici alle imprese, della competitività e del level playing field si impone come snodo cruciale”, spiega Antitrust.