Politica12 Giugno 2023 10:52

Trasporti, interrogazione Caramiello (M5S): su trattamento pensionistico e incremento salari personale marittimo

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-01144

presentato da

CARAMIELLO Alessandro

testo di

Venerdì 9 giugno 2023, seduta n. 117

CARAMIELLO. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

il comparto marittimo sta vivendo un periodo di forte crisi sotto il profilo del personale coinvolto, ormai in netto calo: secondo diverse segnalazioni che provengono dal settore in oggetto, sembra che si verifichi, sovente, anche l'imbarco di personale non certificato, a discapito della sicurezza sul lavoro a bordo delle navi mercantili;

in virtù dell'introduzione del «Reddito di cittadinanza», in vigore fino al 31 dicembre 2023 e sostituito dal Consiglio dei ministri con l'assegno di inclusione (Adi), i cittadini italiani percepiscono un sussidio fino ad euro 780,00 mensili, mentre un ragazzo che si diploma presso un Istituto tecnico e vuole intraprendere la carriera del mare percepisce, per i primi 12 mesi, euro 690,00, ai sensi di quanto previsto dal Contratto collettivo nazionale del lavoro. Pertanto, atteso che i suddetti euro 780,00 vengono considerati «tetto di povertà», al di sotto del quale non è consentito scendere, appare evidente che i 690,00 euro percepiti da un cittadino che ha intrapreso la carriera del mare, sono del tutto insufficienti a valorizzare un'attività lavorativa che contribuisce in maniera significativa sul Prodotto interno lordo nazionale. Ciò premesso, a parere dell'interrogante, è più che lecita la richiesta di quei lavoratori marittimi che chiedono un incremento salariale tale per cui si arrivi ad almeno euro 1000,00 mensili;

ai sensi del decreto legislativo n. 374 del 1993, sono considerati lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee. Più specificamente, le attività particolarmente usuranti vengono individuate sulla base di valutazioni tecnico-scientifiche, con decreto del Ministro del lavoro, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le organizzazioni sindacali dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Ai sensi dell'articolo 2 di cui al suddetto decreto legislativo, invece per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, nonché per i lavoratori autonomi iscritti all'Inps, prevalentemente occupati nelle attività particolarmente usuranti, il limite di età pensionabile previsto dai rispettivi ordinamenti previdenziali è anticipato di due mesi per ogni anno di occupazione nelle predette attività, fino ad un massimo di sessanta mesi complessivamente considerati;

ad oggi, il pensionamento anticipato per i lavoratori marittimi è riservato solo a chi è adibito al servizio di macchina o di stazione radiotelegrafica di bordo, lavoratori che possono chiedere una pensione anticipata di vecchiaia al compimento di 59 anni (fino al 2024). Viceversa, questo beneficio non è esteso a tutti gli altri lavoratori marittimi che, tuttavia, conducono uno stile di vita altamente usurante, trascorrendo gran parte della propria attività lavorativa in mezzo al mare, lontano dagli affetti e con orari di lavoro effettivi che vanno ben oltre quanto pattuito contrattualmente –:

se i Ministri interrogati condividano l'opportunità di individuare il lavoro marittimo quale professione usurante, adottando iniziative per estendere a tutti i lavoratori marittimi i benefici pensionistici di cui all'articolo 2 del decreto legislativo n. 374, del 1993;

se i Ministri interrogati condividano l'opportunità di incrementare i salari dei lavoratori marittimi che si affacciano alla carriera, prevedendo una retribuzione netta mensile di almeno euro 1000,00.
(4-01144)