In Parlamento9 Maggio 2024 10:56

Terremoto, interrogazione Tassinari (FI): su ricostruzione in Comuni Appennino tosco-romagnolo

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01193

presentato da

TASSINARI Rosaria

testo di

Mercoledì 8 maggio 2024, seduta n. 289

TASSINARI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

il terremoto che ha colpito vari comuni dell'Appennino tosco-romagnolo all'alba del 18 settembre 2023 ha provocato circoscritti ma ingenti danni al patrimonio immobiliare sia pubblico sia privato, e l'inagibilità totale o parziale di vari edifici. L'evento calamitoso si è verificato a pochi mesi dalla grande alluvione, riattivando frane e dissesti nel territorio montano e pedemontano e provocando ulteriore disagio in territori nei quali già si sta riducendo il presidio antropico;

con la delibera del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2023 è stato dichiarato, per dodici mesi, lo stato di emergenza per eventi sismici nel territorio dei comuni di Brisighella in provincia di Ravenna, di Castrocaro Terme e Terra del Sole, di Modigliana, di Predappio, di Rocca San Casciano e di Tredozio in provincia di Forlì-Cesena e sono stati stanziati 6 milioni di euro per le esigenze più immediate;

con l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile (Ocdpc) n. 1042 del 27 novembre 2023, il Governo ha dato una prima risposta alle più pressanti situazioni di emergenza, a valere sulle somme individuate dalla delibera del 3 novembre, per il ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, e per le prime misure di assistenza per la popolazione, sulla base di un piano predisposto dal commissario delegato, individuato nel presidente della regione Emilia-Romagna;

questo provvedimento ha altresì previsto un primo stanziamento di somme per la realizzazione di interventi di ripristino del patrimonio edilizio privato, finalizzati al recupero dell'agibilità di alloggi adibiti a residenza principale, abituale e continuativa, oggetto di ordinanze di sgombero, fino a un massimo di 30.000 euro per unità immobiliare;

l'Ocdpc prevede l'eventuale stanziamento di ulteriori risorse a valere sui fondi della Protezione civile, limitatamente alle sole questioni legate all'emergenza. Nulla è previsto rispetto alla questione della ricostruzione post-sisma;

a seguito degli eventi sismici che, negli ultimi anni, hanno funestato il nostro Paese (L'Aquila nel 2009, l'Emilia-Romagna nel 2012, il Centro-Italia nel 2016), lo Stato si è impegnato, con provvedimenti rapidamente adottati, in piani di ricostruzione che hanno previsto l'erogazione di contributi pubblici a fondo perduto per la riparazione di edifici privati lesionati;

per finanziare le spese per la riparazione che non hanno trovato copertura nel contributo statale, le suddette aree beneficiano anche di una proroga dell'agevolazione fiscale del «Superbonus» sino a fine 2025, le cui modalità applicative, compresi cessione del credito e sconto in fattura, sono state recentemente confermate nel decreto-legge n. 9 del 2024;

a distanza di otto mesi dal terremoto che ha interessato l'Appennino tosco-romagnolo non si ha notizia di iniziative legislative in materia di ricostruzione post-sisma. Ciò sta provocando un inevitabile aggravamento dell'attuale situazione, poiché alcuni fabbricati, gravemente lesionati, sono direttamente adiacenti o aggettanti su aree pubbliche;

è necessario il ripristino di un patrimonio immobiliare sito principalmente in borghi e centri storici, che altrimenti saranno destinati all'abbandono, con ineluttabili implicazioni in termini di riduzione della presenza antropica nei territori montani e conseguenti minori livelli di salvaguardia del territorio –:

se i Ministri interrogati non ritengano opportuno farsi promotori dei provvedimenti necessari alla ricostruzione, delle aree colpite dal terremoto del 18 settembre 2023 e al sostegno delle popolazioni locali, sulla falsariga dei provvedimenti già adottati per gli eventi sismici avvenuti a partire dal 2009, al fine evitare discriminazioni fra cittadini appartenenti a territori diversi.
(3-01193)