Energia22 Marzo 2023 14:42

Terna: approvati i risultati 2022. In ulteriore crescita gli investimenti (+15,5%). Primato storico di opere autorizzate nel 2022

Ricavi a 2.964,5 milioni di euro (2.604,8 milioni nel 2021, +13,8%)
EBITDA a 2.059,2 milioni di euro (1.854,8 milioni nel 2021, +11,0%)
Utile netto di Gruppo dell’esercizio a 857,0 milioni di euro (789,4 milioni nel 2021, +8,6%)
Investimenti a 1.756,8 milioni di euro (1.520,7 milioni nel 2021, +15,5%)
Indebitamento finanziario netto a 8.576,3 milioni di euro (10.002,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021)
Dividendo 2022 pari a 31,44 centesimi di euro per azione, +8% rispetto al 2021, in linea con la dividend policy
Grazie alle iniziative a beneficio del sistema volte a incrementarne ulteriormente l’efficienza, per il 2023 previsto un EBITDA pari a 2,12 miliardi di euro e un EPS pari a 0,43 euro

Il Consiglio di Amministrazione di Terna S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Valentina Bosetti, ha esaminato e approvato i risultati al 31 dicembre 2022.

Il 2022 è stato un anno caratterizzato da uno scenario complesso.
I tragici eventi in Ucraina hanno infatti provocato un ulteriore innalzamento dei prezzi delle commodities, generato spinte inflattive e messo in discussione, per la prima volta in decenni, il concetto stesso di sicurezza energetica del nostro Paese.
La guerra in Ucraina e la conseguente crisi energetica internazionale hanno dunque reso ineludibile per l’Italia un crescente impegno a ridurre il più possibile la dipendenza dalle fonti fossili e ad aumentare la sicurezza energetica nazionale, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea. Terna ha quindi rafforzato il proprio impegno al servizio del Paese e della collettività, in coerenza con il suo ruolo di regista della transizione energetica, per garantire una rete di trasmissione nazionale sempre più sostenibile, efficiente e in grado di assicurare la massima integrazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili come sole e vento, di cui l’Italia è ricca come pochi al mondo.

Nonostante tale contesto, molto sfidante, Terna ha registrato un forte miglioramento di tutti gli indicatori economico-finanziari, fra i quali vale la pena sottolineare proprio la forte crescita degli investimenti nel core business delle infrastrutture elettriche. Nel 2022, inoltre, Terna ha ottenuto le autorizzazioni per realizzare 29 interventi di sviluppo della rete di trasmissione nazionale per un valore che supera i 2,5 miliardi di euro: più che raddoppiato il dato record del 2021 e quasi decuplicato il valore del 2020. Nel complesso, nel corso del 2022 Terna ha dispiegato investimenti per complessivi 1.756,8 milioni di euro, in crescita del 15,5%.
“In uno scenario particolarmente complesso, Terna ha saputo conseguire risultati di eccellenza, accelerando, per il decimo trimestre consecutivo, il passo degli investimenti a beneficio del sistema elettrico e dell’Italia”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna. “Nel corso del 2022 abbiamo rafforzato il ruolo di Terna quale vero e proprio regista della transizione energetica, abilitando sempre più lo sviluppo e la diffusione delle fonti rinnovabili. Abbiamo conseguito significativi avanzamenti per le opere più rilevanti del nostro piano quali il Tyrrhenian Link e l’Adriatic Link e abbiamo gettato le basi per rendere l’Italia hub energetico del Mediterraneo con l’avvio del procedimento autorizzativo del collegamento Tunisia-Italia che ha ricevuto un importante finanziamento dall’Unione Europa: è la prima volta che i fondi comunitari vengono assegnati a un’infrastruttura sviluppata da uno Stato membro e da uno Stato non appartenente all’Unione Europea”, ha aggiunto Donnarumma.

I ricavi del 2022, pari a 2.964,5 milioni di euro, registrano un aumento di 359,7 milioni di euro (+13,8%) rispetto al 2021. Tale risultato è dovuto prevalentemente alla crescita delle Attività Regolate, ascrivibile principalmente ai maggiori meccanismi incentivanti output-based e all’incremento della base asset regolata (RAB), al netto della riduzione del WACC riconosciuto per il 2022. In crescita anche i ricavi delle Attività Non Regolate che riflettono in particolare l’apporto derivante dalle attività del Gruppo LT in ambito smart grids e il maggior contributo del Gruppo Tamini e del Gruppo Brugg Cables.

L’EBITDA (Margine Operativo Lordo) del 2022 si attesta a 2.059,2 milioni di euro, in crescita di 204,4 milioni di euro rispetto al 2021 (+11,0%), principalmente per un miglior risultato delle Attività Regolate.

L’EBIT (Risultato Operativo) dell’esercizio, a valle di ammortamenti e svalutazioni pari a 725,7 milioni di euro, si attesta a 1.333,5 milioni di euro, rispetto ai 1.200,4 milioni di euro del 2021 (+11,1%).

Gli oneri finanziari netti del 2022, pari a 100,1 milioni di euro, rilevano un incremento di 21,2 milioni di euro rispetto ai 78,9 milioni di euro del 2021, dovuto principalmente all’aumento dell’inflazione, parzialmente compensato dai maggiori oneri finanziari capitalizzati.

Il risultato ante imposte si attesta a 1.233,4 milioni di euro, in aumento di 111,9 milioni di euro rispetto al 2021 (+10,0%).

Le imposte dell’esercizio sono pari a 355,4 milioni di euro, in crescita di 37,5 milioni rispetto al 2021 (+11,8%), essenzialmente per il maggior risultato ante imposte e per le maggiori sopravvenienze attive rilevate nell’esercizio precedente. Il tax rate si attesta pertanto al 28,8%, rispetto al 28,3% del 2021.

L’utile netto di Gruppo dell’esercizio è pari a 857,0 milioni di euro, in crescita di 67,6 milioni di euro (+8,6%) rispetto ai 789,4 milioni di euro del 2021.

La situazione patrimoniale consolidata registra un patrimonio netto di Gruppo pari a 6.142,0 milioni di euro, a fronte dei 4.681,9 milioni di euro al 31 dicembre 2021.

Gli investimenti complessivi effettuati dal Gruppo Terna nell’esercizio sono stati pari a 1.756,8 milioni di euro, in crescita del 15,5% rispetto ai 1.520,7 milioni di euro del 2021. Tra i principali progetti dell’esercizio si segnalano gli avanzamenti del Tyrrhenian Link, il progetto che collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania, gli interventi per accrescere la capacità di scambio fra le diverse zone del mercato elettrico in Sicilia (linea Paternò-Pantano-Priolo), il collegamento fra isola d’Elba e Toscana, nonché il proseguimento del piano di installazione delle apparecchiature statcom, reattori e compensatori sincroni a beneficio della sicurezza della rete.

L’indebitamento finanziario netto si attesta a 8.576,3 milioni di euro, in significativo miglioramento rispetto ai 10.002,5 milioni di euro al 31 dicembre 2021. Il consistente incremento del patrimonio netto di Gruppo e il contestuale decremento dell’indebitamento finanziario netto sono principalmente determinati dall’emissione ibrida perpetua e green per un importo di 1 miliardo di euro effettuata a febbraio, che ha avuto ampio gradimento sul mercato, contabilizzata come strumento di equity, nonché da un miglioramento del circolante nel periodo.

I dipendenti del Gruppo, a fine 2022, sono pari a 5.497, in crescita di 361 unità rispetto al 31 dicembre 2021. Tale incremento è riconducibile alla politica di rafforzamento delle competenze e allo sviluppo di tutte le attività del Gruppo.

RISULTATI ECONOMICI DELLE ATTIVITÀ REGOLATE

Nel corso del 2022, a seguito dei sostenuti investimenti e dei maggiori ricavi relativi ai meccanismi incentivanti output-based sull’attività di dispacciamento, i ricavi delle Attività Regolate sono cresciuti a 2.542,3 milioni di euro (2.253,5 milioni nel 2021, +12,8%).

L’EBITDA si è quindi attestato a 2.007,0 milioni di euro, in aumento di 206,5 milioni di euro rispetto al dato dell’esercizio precedente.

RISULTATI ECONOMICI DELLE ATTIVITÀ NON REGOLATE

Nel corso del 2022, i ricavi delle Attività Non Regolate sono cresciuti a 421,4 milioni di euro, +20,1% rispetto ai 350,9 milioni di euro del 2021, grazie soprattutto al maggior apporto derivante dal Gruppo LT, dal Gruppo Tamini e dal Gruppo Brugg.

L’EBITDA relativo alle Attività Non Regolate dell’esercizio 2022, pari a 57,5 milioni di euro, registra un decremento di 4,3 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente, principalmente per il minor risultato in ambito connectivity.

PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Nel corso del 2023 il Gruppo continuerà a essere focalizzato sulla realizzazione di quanto previsto nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy” e nel Piano di Sviluppo 2023-2032, presentato di recente, che prevede oltre 21 miliardi di investimenti nei prossimi dieci anni, pur in presenza di uno scenario macroeconomico molto volatile, caratterizzato da un’elevata inflazione a livello mondiale, di una crescita economica rallentata, di politiche monetarie restrittive da parte delle Banche Centrali e conseguentemente di tassi di riferimento in forte rialzo, nonché di una situazione geopolitica critica a seguito del protrarsi del conflitto tra Russia e Ucraina e del perdurare delle tensioni sui mercati delle commodities, che stanno provocando effetti negativi nel percorso di ripresa post pandemia Covid-19.

In particolare, viene confermata una forte accelerazione degli investimenti nelle Attività Regolate finalizzati ad abilitare la transizione energetica, favorendo lo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili e contribuendo significativamente al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi del Green Deal che mirano a trasformare l’Unione Europea in un’economia carbon-free entro il 2050, con un target intermedio di riduzione delle emissioni, rispetto al 1990, di circa il 55% entro il 2030.

Tra i principali progetti di investimento in corso, si segnala l’avanzamento del Tyrrhenian Link, per il quale già nel 2022 è stata ottenuta l’autorizzazione alla realizzazione del Ramo Est, che collegherà Campania e Sicilia, ed è stato avviato formalmente il procedimento autorizzativo del Ramo Ovest, tratta che collegherà Sicilia e Sardegna, che dovrebbe concludersi presumibilmente entro il 2023. A fine 2022 è stato avviato l’iter autorizzativo per il progetto Adriatic Link, il nuovo elettrodotto sottomarino che unirà Abruzzo e Marche. Tra le principali infrastrutture della RTN che entreranno in esercizio nel corso del 2023, figurano l’interconnessione con la Francia e il collegamento sottomarino Elba-continente.

Nel corso dell’anno proseguiranno anche gli interventi di razionalizzazione delle reti elettriche nelle aree metropolitane che prevedranno prevalentemente la sostituzione delle attuali infrastrutture con nuovi collegamenti tecnologicamente più avanzati e in linea con i migliori standard di sostenibilità ambientale.

Con riferimento al Piano della Sicurezza, si prevede la prosecuzione del piano di installazione degli elementi di rete a supporto della regolazione della tensione e della potenza di corto circuito nelle aree del Paese caratterizzate da un’elevata produzione da fonti rinnovabili e da un’importante riduzione della produzione di tipo tradizionale.

Infine, il Gruppo continuerà lo svolgimento delle attività finalizzate a conseguire gli obiettivi previsti dai meccanismi di regolazione output-based definiti dall’ARERA e relativi in particolare all’aumento della capacità di trasporto tra zone di mercato (incentivi interzonali), nonché alla riduzione dei costi di dispacciamento (incentivi MSD).

Con riferimento alle Attività Non Regolate, il Gruppo Terna continuerà a consolidare il suo ruolo sia nell’area connectivity, sia nell’area energy solutions, sviluppando servizi ad alto valore aggiunto per le imprese e cogliendo le opportunità di mercato per i clienti tradizionali e rinnovabili anche attraverso lo sfruttamento del know-how del Gruppo LT, pienamente integrato nei processi Terna nel corso del 2022. Relativamente all’area industrial, si prevede il consolidamento dei risultati di Tamini e, con riferimento a Brugg, la piena valorizzazione delle competenze distintive nel settore dei cavi terrestri grazie allo sfruttamento delle sinergie con i business del Gruppo Terna.
Per quanto riguarda le Attività all’estero proseguiranno le valutazioni strategiche su ulteriori opportunità, con particolare riferimento al mercato U.S.A., che potranno essere sviluppate anche in partnership e che saranno selezionate attraverso processi di valutazione che garantiscano un basso profilo di rischio e un limitato assorbimento di capitale. Inoltre, per le attività oggetto di vendita, proseguirà l’iter di cessione degli asset in Perù, previsto nel primo semestre 2023, e proseguiranno i lavori per la realizzazione della linea brasiliana Linha Verde I.

In continuità con quanto fatto nel 2022, il Gruppo si concentrerà nell’intensificare gli investimenti in innovazione e soluzioni digitali al fine di proseguire nel percorso di trasformazione che consentirà anche di gestire l’incremento della complessità del sistema elettrico. Inoltre, le attività del Gruppo saranno focalizzate sulla crescita delle persone e sull’insourcing di competenze strategiche, sul rafforzamento delle strutture e sullo sviluppo di condizioni di lavoro ottimali per la popolazione aziendale.

La gestione del business di Terna continuerà ad essere improntata sui valori di sostenibilità e sul rispetto degli ESG, garantendo la minimizzazione degli impatti ambientali, il coinvolgimento degli stakeholder territoriali e il rispetto dei principi di integrità, responsabilità e trasparenza.

Anche grazie alle suddette iniziative, tra le quali si segnalano quelle tese a incrementarne ulteriormente l’efficienza del sistema elettrico, per il 2023 è previsto che Terna possa conseguire ricavi per 3,11 miliardi di euro, un EBITDA pari a 2,12 miliardi di euro e un EPS pari a 0,43 euro.
Con specifico riferimento al Piano investimenti, previsto pari a 10 miliardi complessivi nel quinquennio 2021-2025, il Gruppo ha un target 2023 pari a circa 2,2 miliardi di euro. Tali obiettivi sopra richiamati saranno perseguiti mantenendo l’impegno alla massimizzazione della generazione di cassa necessaria ad assicurare una sana ed equilibrata struttura finanziaria.