Energia2 Maggio 2022 13:17

Tabarelli ad Ageei: Serve equilibrio tra ecologia e diritto d’impresa, senza energia il declino è inesorabile

Secondo il presidente di Nomisma Tabarelli "è' surreale che noi prendiamo la maggior fonte di energia dai russi e mandiamo le armi a quelli che li ammazzano. C'è un rapporto commerciale in atto di cui dover tener conto

"Quando si entra in una rete è necessario rispettare dei parametri molto stringenti, per cui mi sembra strano, come dicono alcuni, che il potere calorifero del gas che l'Italia prenderà dall'Algeria equivalga addirittura a un terzo di quello proveniente dalla Russia". Così ad AGEEI il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli a proposito dei nuovi accordi commerciali sull'approvvigionamento energetico messi in atto dal governo italiano per trovare alternative al gas russo.

L'Italia sembra lenta nel recepire la necessità di nuove perforazioni in Adriatico e nel Canale di Sicilia e per il momento sembra preferire aumentare le quote dei giacimenti già attivi. Ma esistono ingenti risorse che potrebbero essere sfruttate specialmente entro il 2030 anno in cui si dovrebbe dire addio agli idrocarburi.

"Nel decreto pronto per il Cdm di oggi si dovrebbe dare la possibilità di superare il divieto di perforare nel Canale di Sicilia, a Cassiopea.  Bisogna trovare l'equilibrio tra quelle parti politiche ecologiste e quelle volte a tutelare il diritto di impresa. Ma se non si trovano nuove fonti di energia il declino è inevitabile ed inesorabile", ha sottolineato Tabarelli.

Una decina di aziende europee tra cui Eni hanno aperto dei conti presso Gazprombank. La guerra energetica in atto sarà vinta da Putin o l'Europa riuscirà a fare a meno del gas russo?

"Non è una partita in cui si capisce chi vince e chi perde, nella fase attuale è una grande confusione", prosegue Tabarelli. "Se dovessi scegliere direi Putin. Vedo i prezzi che vanno verso il basso, il che si traduce in un allontanamento dell'ipotesi embargo. Ma la burocrazia fa la parte del padrone. E' surreale che noi prendiamo la maggior fonte di energia dai russi e mandiamo le armi a quelli che li ammazzano. C'è un rapporto commerciale in atto di cui dover tener conto", conclude.