Energia22 Novembre 2022 16:45

Starace: Questo lavoro mi piace ma decideranno gli azionisti. Il carbone? È finito, come il mercato tutelato

Il numero uno di Enel Francesco Starace evita di parlare del proprio futuro nel corso della presentazione del Piano Strategico 2023-2025 ai mercati finanziari: “Questo lavoro mi piace “ ma "non sta a me la scelta, spetta agli azionisti", per un nuovo mandato che scadrà nella primavera prossima. Il piano, ha comunque assicurato, “andrà avanti anche indipendentemente da me". Per il resto il manager Enel ha ricordato che il carbone non ha futuro, l'elettricità sarà l’energia del futuro e il mercato tutelato è destinato a finire da solo (“lo osserviamo con la migrazione di clienti dal mercato tutelato verso quello libero perché il mercato tutelato nel contesto attuale non li ha tutelati”).

Nel futuro prossimo ci sono invece le cessioni di asset in Romania, Perù e Argentina. "Sulla maggior parte delle cessioni già avviate siamo avanti e spero che le discussioni sul gas in Cile si chiudano prima del 2022 e lo stesso in Spagna. Abbiamo poi già avviato discussioni per Romania, Perù e Argentina ma i processi sono a diversi stadi e non posso anticipare altro. E sono in corso negoziati per il modello di Stewardship in Grecia e Australia" ha spiegato Starace che invece, parlando di Nord America, Enel valuta un Ipo nel 2024 per Enel North America "l'animale più innovativo sul mercato e non è un asset regolamentato in maniera standard, è una bestia nuova e non è facile per il mercato capirlo. Abbiamo fatto una previsione per il 2024 perché pensiamo si possa arrivare a un Ipo se il clima sarà positivo nei prossimi dodici mesi, ma stiamo valutando".

Sul fronte interno, invece, non ci sono sofferenze per i pagamenti delle bollette, come hanno invece riscontrato altri competitor. Nessuna minaccia nemmeno per il periodo 2023-2024, ha chiarito Starace che comunque ha lodato l’aiuto ad aziende e famiglie sul caro-energia (“Si deve scegliere tra garantire l'efficienza o chiudere. Finché i prezzi del gas sono cosi’ volatili e inaffidabili non resta che navigare in questa direzione").

Se però il carbone non è destinato ad avere futuro secondo Starace (Nel 2022 la produzione di energia da carbone è stata del 9% e scenderà nel 2025 all'1%"), saranno le rinnovabili ad avere un posto nel mercato. Il manager ha esortato a sbloccare “gli ingorghi” delle procedure di permitting, come stanno facendo gli ultimi governi. In questo modo Enel potrebbe anche raddoppiare l'installazione di rinnovabili in Italia che nel piano 2023-25 è prevista a 4,2 GW. All’insegna, dunque, dell’elettrificazione che sostituirà sempre più il gas, come sta accadendo in Spagna: “Per questo vogliamo uscire il prima possibile dal gas anche in Spagna. Usciamo dal
gas perché sarà' sempre meno importante", ha detto il numero uno di Enel aggiungendo anche l’uscita dal Cile. Mentre per quanto riguarda l’Algeria "vista la volatilità dei prezzi folle” algeri ha chiesto di rinegoziare i contratti “Spero che il price cap al gas possa scoraggiare ulteriori rinegoziazioni". Mentre ha definitio “incomprensibili” le preoccupazioni della Germania sul price cap ("Era comprensibile tempo fa quando il gas arrivava dalla Russia, ma ora ha chiuso i rubinetti. Mi pare folle continuare ad avere questa volatilità”).

Capitolo nucleare: "La IV generazione è un nome finto. Ci sono tecnologie promettenti che riteniamo meritino molta attenzione, ma parliamo di tecnologie che entreranno a fare parte del mix negli anni 40 del 2000. Cose significative e degne di attenzione ma su tempi molto lunghi, nel piano di tre anni non credo possano dare un aiuto". Mentre sugli extraprofitti “se ci sono che si tassino. Cambiare la tassa dal 25% al 35% dove si sono depositati degli extraprofitti va bene. Non abbiamo un atteggiamento negativo. Non ci trova particolarmente sconvolti".

Starace ha poi ricordato che verranno investiti 1,3 miliardi nel digitale “pesantemente sul sistema Italia, il più digitalizzato in assoluto, mentre sulla Cop27 appena conclusa ha espresso apprezzamento per i limiti al metano e per l’applicazione del Loss&Damage.

Infine sui dividendi "non torneremo ad un dividend payout del 70% ma abbiamo detto che 0,43 euro per azione sarà il minimo sindacale, potrebbe salire ma non scendere. Quanto? Tutto dipende da quello che succederà nel 2023. Se non ci saranno piu’ turbolenze potrebbe salire", ha concluso Starace.

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