Energia4 Aprile 2022 11:54

Starace punta l’indice contro l’Ue: “Avrebbe dovuto affrontare la dipendenza dal gas russo anni fa”

Un durissimo j’accuse di Francesco Starace, numero uno di Enel, alla politica energetica Ue: l’Unione europea avrebbe dovuto affrontare la dipendenza dal gas russo in maniera molto più aggressiva già anni fa, secondo quanto riferisce il Financial Times (nella traduzione della rassegna stampa di Eprcomunicazione).

Per questo Starace, ha esortato gli stati membri a passare rapidamente ad altre fonti di energia per rompere i legami con la Russia, dopo che la mossa di Vladimir Putin di emettere la fatturazione del gas in rubli ha aggiunto tensioni sulla guerra in Ucraina.

"Questo è il turno della Russia, ma non dimentichiamo quello che è successo in Libia 10 anni fa", ha detto il 67enne amministratore delegato. "Da dove arriva il gas in Europa è un problema" aggiungendo che l'UE avrebbe dovuto gestire la sua "dipendenza dai combustibili fossili, cioè dal gas, in modo migliore e più aggressivo".

Starace ha esortato le nazioni europee a liberarsi dai "legami fisici" con altri paesi costruendo impianti di rigassificazione e affittando quelli galleggianti per processare il gas naturale liquefatto via mare, che permetterebbe loro di diversificare le forniture e tagliare i legami con i gasdotti fissi.

Li ha anche invitati ad accelerare la transizione verso altre fonti di energia, comprese le energie rinnovabili, pur riconoscendo che questo non può essere fatto da un giorno all'altro. "Bruciare il gas per generare elettricità è totalmente stupido... sia dal punto di vista economico che da quello ambientale, il gas è prezioso e dovrebbe essere usato dove è insostituibile", ha detto Starace. "Naturalmente queste cose richiedono del tempo, quindi bisogna fare le cose in ordine di importanza", ha aggiunto. "E chiaramente bisogna prima sopravvivere e poi cercare di ridurre la dipendenza".

Per Starace, "il costo è quando compri il gas, lo bruci ed è finito. Quando metti i tuoi soldi in qualcosa che rimane nelle tue mani e continua a produrre energia, quello è un investimento". Il gas, per lo più russo, costituisce attualmente il 40% del mix di generazione elettrica in Italia. Starace ha insistito che "non stava demonizzando la Russia", dicendo che il problema sarebbe stato lo stesso con "qualsiasi altro posto".

Enel ha 300 milioni di euro di investimento in Russia, dove impiega 1.500 persone nelle sue tre grandi centrali termoelettriche a ciclo combinato che utilizzano il gas per produrre elettricità per la rete domestica e fornire riscaldamento a tre grandi città. Starace ha dichiarato che all'epoca non si aspettava "questo tipo di escalation" e che Enel stava ora valutando di lasciare il paese. "Se possiamo vendere a una controparte russa] allora usciremo", ha detto. "Altrimenti penso che sarà molto difficile per noi continuare comunque, per garantire il funzionamento di queste unità nel modo corretto".