News27 Giugno 2024 15:45

Sogin, presentata interpellanza di Rubano (FI) su verifiche legali e amministrative precedente gestione

Il deputato di Forza Italia Francesco Maria Rubano ha presentato un’interpellanza indirizzata alla presidenza del Consiglio, al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e al ministero dell’Economia, per chiedere alcuni chiarimenti su Sogin. L’azienda, -scrive l’agenzia Energia Oltre- partecipata al 100% dal Mef che opera in base agli indirizzi strategici del Mase, “svolge un ruolo essenziale per la tutela dell’ambiente e della salute, in quanto ad essa è affidata la messa in sicurezza e il decommissioning dei siti nucleari italiani, la gestione dei rifiuti radioattivi, inclusi quelli di produzione sanitaria, e la realizzazione del deposito nazionale e del parco tecnologico”, scrive il deputato forzista nell’interpellanza.

 

COSA È SUCCESSO

“Dal 19 luglio 2022 al 3 agosto 2023, la Sogin è stata amministrata da un organo commissariale, composto da un commissario e due vicecommissari; risulta all’interpellante che tale gestione si sia conclusa con una serie di importanti firme di documenti nella fase finale del mandato, ovvero negli ultimi giorni e, in alcuni casi, negli ultimi minuti. Si tratta, oltre che di contratti, anche di lettere di diffida e di messa in mora inviate a ben 29 soggetti, rappresentati da amministratori, sindaci e alcuni dirigenti delle gestioni aziendali da 2013 al 2023. Tali lettere sono state inviate, fra gli altri, a numerosi rappresentanti delle istituzioni, delegati dei Ministeri competenti, professionisti dalla carriera e dall’immagine specchiata, alcuni di essi ancora in attività ed in posizioni di responsabilità apicale in importanti aziende di Stato. Le diffide contengono richieste iperboliche, spesso per svariati milioni di euro, afferenti a costi non riconosciuti da Arera a Sogin, nell’ambito di una serie di verifiche di Arerà ed interne (queste ultime supportate da comunicati stampa aziendali denominate di ‘self cleaning’) sulla legittimità di costi sostenuti dalla Sogin nel decennio 2010-2020 per lavori preliminari e di studio per il deposito nazionale e parco tecnologico per i rifiuti nucleari italiani. Le citate richieste non contengono, tuttavia, i motivi esatti degli addebiti, impedendo pertanto alle persone contestate ogni tipo di difesa concreta. In compenso, risulta all’interpellante, che i costi per le assicurazioni professionali delle persone coinvolte dall’invio delle lettere di messa in mora citate siano significativamente lievitati rispetto ai valori precedenti a tale invio, probabilmente per una differente valutazione del rischio da parte assicurativa”.

“Non risulta, tuttavia, all’interpellante che siano a tutt’oggi state effettuate azioni di recupero o pignoramento nei confronti delle persone diffidate, mentre risulta un’intensa attività di verifiche interne, delle quali non si conoscono gli esiti, parziali o totali, sulla gestione precedente, sui rapporti con Arera, sulle effettive responsabilità delle persone a cui le lettere citate sono state inviate – si legge ancora nell’interpellanza -; fra queste, sono da citare, alla data di oggi, i casi di due di quattro dirigenti licenziati a febbraio 2022 nell’ambito delle azioni di cosiddetto ‘self cleaning’ interno, oltre ad una consigliera di amministrazione denunciata e accusata, sempre nell’ambito delle citate azioni di pulizia interna, di aver divulgato dati e fatti coperti dall’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, e successive modifiche e integrazioni, in materia di cosiddetto ‘whistleblowing’. Ebbene, risulta all’interpellante che i due dirigenti citati hanno vinto cause di lavoro piuttosto, onerose nei confronti di Sogin e che la consigliera di amministrazione è stata ritenuta non punibile dal tribunale penale di Roma per l’accusa di violazione delle norme sul ‘whistleblowing’ ed il ‘whistleblowing’ in oggetto è stato definito ‘autoproclamato’ nella sentenza. In pratica, uno dei capisaldi del cosiddetto ‘self cleaning’ interno della Sogin, dal quale in parte si sono generate denunce, licenziamenti e una perdita di esercizio di 10 milioni di euro nel bilancio del 2021, viene a cadere rovinosamente, pur essendosi ormai manifestati molti effetti amministrativi e danni in capo ad una società di Stato, forse difficili da recuperare, ma di cui ci sembra doveroso il tentativo di recupero”, spiega Rubano nell’interpellanza.

LA RICHIESTA DI RUBANO (FI)

Da qui la richiesta, formulata nell’interpellanza dal forzista “se risulti, per quanto di competenza, che l’attuale amministrazione di Sogin abbia terminato le verifiche legali e amministrative sulla gestione precedente e sui rapporti con Arera e, in caso affermativo, quali siano gli esiti di tali verifiche, con particolare riferimento alle oltre 20 lettere di diffida e messa in mora ad amministratori, sindaci e dirigenti della stessa azienda negli anni 2013-2023; se risulti, per quanto di competenza, che siano stati registrati significativi rincari assicurativi anche in capo a Sogin a seguito dell’invio negli ultimi giorni di mandato commissariale, fra fine luglio e inizio agosto 2023, delle lettere di diffida e messa in mora a ex dirigenti, amministratori e sindaci della Sogin; se risulti, per quanto di competenza, che l’attuale amministrazione di Sogin abbia preso, o intenda prendere, provvedimenti nei confronti di chi ha generato la situazione di fatto, in particolare verso tutti i soggetti coinvolti nel citato ‘autoproclamato’ whistleblowing, che si potrebbe configurare ad avviso dell’interpellante come utilizzo improprio e personalistico di una legge nata a favore della tutela della cosa pubblica; se risulti, per quanto di competenza, che l’attuale amministrazione di Sogin abbia verificato la correttezza dei conti passati e, in particolare, il bilancio di esercizio 2021, alla luce delle sentenze e di altre eventuali evidenze che possano essere emerse nel corso dei controlli citati”, conclude l’interpellanza.