News1 Agosto 2022 16:39

Sogin, Ok emendamento che aumenta stipendi commissari oltre tetto massimo. Fragomeli: noi relatori con le mani legate. Approvati solo emendamenti su cui c’era ok tutti ministeri competenti

Posto il problema, risolto il problema. E ci pensa il Parlamento (su volontà del governo Draghi) a far superare il tetto dei 240mila euro ai commissari Sogin, a carico della stessa Sogin.

Uno dei 'nodi' da sciogliere nel decidere il commissariamento dell'agenzia del Nucleare infatti, era il fattore economico: ovvero se coloro deputati a 'gestire' temporaneamente l'agenzia di via Marsala avrebbero dovuto sottostare alle regole per cui è vincolante il tetto dei 240mila euro l'anno per i dirigenti pubblici.

Un 'nodo' tale che se il vincolo non era stato previsto nella prima bozza, era stato inserito poi in un secondo momento per evitare che il commissariamento di un ente potesse diventare un escamotage per superare il limite imposto.

Il Parlamento sembra aver risolto con un emendamento approvato in fase di conversione in legge del decreto-legge 21 giugno 2022, n. 73, recante misure urgenti in materia di semplificazioni fiscali e di rilascio del nulla osta al lavoro, Tesoreria dello Stato e ulteriori disposizioni finanziarie e sociali. Il 3653.

Da quanto ha potuto visionare AGEEI infatti, con proposta emendativa 34.500 presentata in Assemblea e pubblicata nell'allegato A del 27 luglio, ai prevede al comma 2, la sostituzione della lettera D con quanto segue:

"D) alla determinazione dei compensi del commissario e dei vicecommissari, anche in deroga al limite massimo retributivo di cui all'articolo 13, comma 1, del decreto legge  24 aprile 2014, n 66, convertito con modificazioni dalla legge 23 giugno 2014 n.89 nonché alle disposizioni di cui agli articoli 23 -bis e 23-ter del decreto-legge 6 dicembre 2011 n.201 convertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011, n 214 con oneri a carico della Sogin Spa".

"Non e detto che questo provocherà un aumento ma ci sono comunque delle forme di controllo", spiega ad AGEEI Gian Mario Fragomeli, Pd, relatore assieme a Massimo Bitonci, Lega.

Fragomeli spiega di aver avuto le mani "molto legate": "non abbiamo avuto spazi sul decreto come avremmo voluto. Abbiamo approvato solo emendamenti su cui c'era il parere positivo di tutti i ministeri competenti e non abbiamo fatto interventi riformulativi perché c'era l'accordo solo sulle proposte su cui c'era parere unanime e condiviso a causa del contesto politico in atto che avrebbe rischiato di fermare tutto", precisa.