Energia9 Febbraio 2022 22:36

Sogin, milioni spesi senza il placet di Mise e Ambiente. Perquisizione Gdf e inchiesta interna. Ecco il documento Ernst & Young che ministri conoscevano

Sono 518 i documenti che Ernst & Young ha analizzato per conto di Sogin per poter redigere il documento interno di verifica su come sono state gestite le risorse nel periodo 2013-2016 al fine di ricostruire il processo decisionale che ha portato all'utilizzo di milioni di euro senza il placet del Ministero dello Sviluppo Economico e del ministero dell'Ambiente. E non sono mancati contrasti tra l'allora Amministratore delegato e il presidente. Se uno avviava un audit, l'altro lo sospendeva solo tre giorni dopo, se il primo convocava un Cda urgente, il secondo non lo riteneva opportuno e in linea con lo statuto.

E ora, dopo l’ultima perquisizione durante le feste natalizie che ha messo nel mirino i manager che si occupano del deposito nazionale dei rifiuti nucleari, la sospensione da parte dell'Ad Fontani e il flop della consultazione sulle aree, l’azienda pubblica rischia il commissariamento da parte del ministro Cingolani.

E' luglio 2020 quando il presidente Luigi Perri, in carica dal 12 dicembre 2019 così come l'Amministratore delegato Emanuele Fontani, invia all'azionista, il ministero dell'Economia e delle Finanze quando era sotto Roberto Gualtieri, il rapporto emesso dalla società Ernst & Young incaricata qualche mese prima da Sogin di eseguire, con l'ausilio dei propri dipendenti, verifiche dirette a ricostruire il processo decisionale e ad accertare fatti, atti, provvedimenti e comportamenti assunti nel periodo 2013-2016 sotto il mandato del presidente Giuseppe Zollino (attuale consigliere del ministro Cingolani) e al suo collaboratore Agnoli (che entrambi sembravano spingere per il commissariamento della società) e dell'Ad Riccardo Casale.

Il rapporto E&Y - di cui AGEEI è venuta in possesso e che di seguito pubblica integralmente in formato PDF - sembra definire un quadro di malagestio i cui protagonisti erano, per buona parte di loro, riusciti a conservare incarichi e funzioni dirigenziali sino al giorno delle contestazioni mosse dall'attuale Cda. Qualcuno era stato persino promosso a capo della centrale acquisti.

DOCUMENTO VERIFICA INTERNA SOGIN E&Y

A finire sotto la lente di ingrandimento è l'appalto per i servizi di comunicazione legati al Deposito Nazionale aggiudicato in tre lotti nel maggio 2015 per un valore di circa 3,2 milioni di euro da cui prese vita una miriade di successivi affidamenti diretti che condusse la Sogin a sostenere nello spazio di soli tre mesi - da fine luglio a inizi novembre 2015 - costi per oltre due milioni di euro. Costi che l'ARERA, che da gennaio 2021 ha insieme con la Guardia di Finanza sottoposto la Sogin a una verifica di tutti i contratti stipulati dal 2010 al 2020 in materia di Deposito, non intenderebbe a questo punto riconoscere.

Attualmente - come scrive Sogin ad Arera - "l'ammontare dei costi sostenuti da Sogin per il DNPT non hanno ancora trovato riconoscimento a valere sulla tariffa A2, cumulando in capo a Sogin un investimento in tale progetto coperto attingendo all'autofinanziamento aziendale per un importo di 29 milioni di euro circa.

In particolare il piano di comunicazione della Sogin prevedeva l'avvio della campagna informativa solo dopo l'ottenimento del placet ufficiale dei ministeri Mise e Ambiente ma nonostante questo sia arrivato solo a dicembre 2020, le attività commissionate da Sogin partirono ugualmente a fine luglio 2015.

A elaborare e portare avanti quella strategia di approvvigionamento che ha esposto una società di Stato a pratiche e condotte in attesa del verdetto finale e che oggi crea tanto imbarazzo nelle stanze dei ministeri e dell'attuale sindaco di Roma, furono - si legge dalle carte - Federico Colosi, direttore della comunicazione; Fabio Chiaravalli, direttore dell'ufficio Deposito; (come scrive L'Espresso, Mariano Scocco, direttore legale) oltre al direttore appalti Emilio Macci.

Tutti, tranne Macci, rimasti al loro posto fino alla sospensione disposta dall'azienda qualche settimana fa.

Ma come sono andate veramente le cose?

LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI

Il 2 gennaio 2015, anni centrali per l'avvio delle attività connesse alla realizzazione del Deposito Nazionale Parco Tecnologico, DNPT, consegnava la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee ad Ispra/Isin. A partire da quella data Sogin attende di ricevere il nulla osta da parte dei ministeri competenti Mise e MATTM come previsto dall'articolo 27 comma 1-bis del D.lgs 31/2010 per poi procedere con gli adempimenti previsti. Ma nel frattempo, nell'attesa, Sogin avvia alcune attività di comunicazione e informazione prevedendo una spesa di 5,2 milioni di euro nel 2015. Ad oggi - scrive il rapporto EYA a giugno - non risulta ancora che il Mise e il MATTM abbiano comunicato il proprio nulla osta a Sogin SPA, come previsto da legge.

Il budget preventivato per le spese di comunicazione relativa al DNPT per il 2015 ammontava a 7,4 milioni di euro. Di questi i costi pianificati per l'acquisto degli spazi pubblicitari ammontavano a 3,2 milioni: 995mila euro per le Tv; 660mila per la Stampa; 275mila per il Digital e 170mila per le affissioni.

A consuntivo - come si legge dal Bilancio 2015 - i costi capitalizzati per le campagne di comunicazione ai sensi del D,lgs. 31/2010 risultano pari a 5,2 milioni.

Dalla documentazione di cui AGEEI è venuta in possesso emerge che il Cda avrebbe approvato il budget del DNPT esprimendosi su un singolo dato aggregato e non si evidenziano riscontri circa alcun approfondimento in sede di CdA in merito alla componente relativa alla campagna di comunicazione. Pur pesando questa oltre il 40 per cento del budget per il 2015.

Cresce dunque l'attesa per gli esiti dell'attività di inchiesta interna che l'attuale consiglio di amministrazione della Sogin, la Società di Stato responsabile del decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, aveva avviato nel maggio 2020 e che sembra ormai giunta alle battute finali.

Il 21 ottobre 2014 fu pubblicato in Gazzetta ufficiale dell'Ue il bando di gara relativo a "Servizi per il coinvolgimento degli skateholder e comunicazione integrata per i processi di localizzazione e autorizzazione del Deposito nazionale Parco tecnologico" per circa 4,6 milioni di euro.

Il 28 ottobre si riuni il Cda ma fu posto all'attenzione dei consiglieri solo il dato aggregato relativo al Deposito nazionale (DNPT) senza ulteriori dettagli relativi alla campagna di comunicazione con un budget complessivo di 17 milioni di euro.

Il 25 maggio 2015 l'amministratore delegato, chiedeva a mezzo mail, l'avvio di un audit sull'iter di approvvigionamento dei servizi di comunicazione e di presidio dei rapporti con gli skateholder afferenti al DNPT. Audit sospeso dal presidente del Cda tre giorni dopo, il 28 maggio.

Il 7 luglio 2015 si riunì il Cda per discutere dell'"approvazione piano media per la campagna di comunicazione su emittenti televisive e radiofoniche sulla stampa sul web e spazi presso le principali stazioni ferroviarie italiane". Ma in merito non risulta alcuna deliberazione.

Nel corso dello stesso Cda veniva richiesto di coordinarsi con i ministeri ed Ispra/Isin e il tutto fu comunicato il 15 e il 23 luglio del 2015. Tre giorni dopo fu lanciata la campagna sui media. Qualche giorno dopo, il 29 luglio, Isin chiese a Sogin l'invio del Piano presentato nell'incontro del 23 luglio, e Sogin procedette all'invio il 6 agosto.

L'articolo 26 comma 2 del Dlgs 31/2010 prevede infatti che "lo svolgimento delle attività di cui alle lettere c) ed e) del comma 1 è sottoposto al controllo e alla vigilanza dell'agenzia". Ovvero Ispra e Isin.

Numerosi i Cda successivi: il 28 ottobre 2015, l'11 novembre, il 16 novembre e il primo dicembre a fronte del fatto che l'Ad aveva più volte chiesto la convocazione urgente del Cda ex art.16.3 dello Statuto ma il presidente non riteneva tali richieste correttamente esercitate e comunque subordinate all'art.16.1 dello Statuto.

E solo nel Cda dell'11 novembre viene approvato il verbale del 7 luglio mentre nel corso del Cda del primo dicembre vengono fornite informazioni sull'esercizio delle deleghe per il periodo 1 aprile-30 giugno.

Sempre in tale sede si veniva formalmente a sapere che la CNAPI (Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee) ancora non era stata pubblicata e che la campagna Media era stata interrotta, che l'Ad aveva chiesto con una mail del 25 maggio dello stesso anno l'avvio dell'audit sull'iter di approvvigionamento dei servizi di comunicazione e che lo stesso audit era stato sospeso dal presidente con una mail del 28 maggio.