Energia17 Febbraio 2022 14:43

Sogin, le coincidenze che legano i milioni spesi dal Forum nel 2011 senza ok del Comitato Scientifico e da Sogin nel 2015 senza ok Mite e Mise

C'è un nome che lega come un filo rosso - anche a distanza di anni - la pubblicità di milioni di euro sul nucleare: la Saatchi & Saatchi.

Prima, nel 2011, a pagare era stato il Forum sul nucleare, poi, nel 2015, la Sogin. In entrambi i casi si parla di milioni di euro spesi senza avere il placet definitivo.

Per la pubblicità del Forum sul nucleare fu fatto tutto così velocemente da andare in onda in tv prima che il Forum nominasse il Comitato Scientifico che doveva approvarlo; nel caso Sogin, i soldi furono spesi senza avere l'ok dei ministeri competenti: il Mise e l'Ambiente, oggi Mite.

E il comune denominatore? Federico Colosi, già nella giunta capitolina di Walter Veltroni, era direttore generale del Forum nel 2011 (quando la Saatchi prese lo spot) e direttore relazioni esterne di Sogin nel 2015 (oggi sospeso in attesa delle decisioni dell'attuale Cda) quando la stessa pagò alla Saatchi un milione di euro circa previsto dal lotto 2 (degli oltre tre milioni spesi in totale) senza avere l'ok, come già detto, dei ministeri.

Ok arrivato solo cinque anni dopo, a fine 2020 quando l’operazione trasparenza voluta dal Presidente e dall’AD e condivisa con l’azionista era già cominciata. Mentre la GDF è arrivata dopo la verifica aperta dall’ARERA per il riconoscimento dei costi 2010/2020 in materia di Deposito Nazionale nel corso del 2021.

In sostanza: Saatchi è stata pagata diversi milioni per fare pubblicità sul Nucleare sia dal Forum Nucleare (nel 2011) che da Sogin (nel 2015), sempre quando Federico Colosi era direttore e in entrambi i casi senza avere l’ok degli organi competenti.

Il nome di Colosi, insomma, torna sotto la lente per le strategie di comunicazione dell'azienda italiana dopo quanto già anticipato da AGEEI sui servizi legati al Deposito nazionale in cui erano stati aggiudicati tre lotti nel maggio 2015 per un valore di circa 3,2 milioni di euro da cui prese vita una miriade di successivi affidamenti diretti che condusse la Sogin a sostenere nello spazio di soli tre mesi - da fine luglio a inizi novembre 2015 - costi per oltre due milioni di euro. Costi che l'ARERA, da gennaio, insieme con la Guardia di Finanza, ha sottoposto a verifica e non intenderebbe riconoscere.

E sarebbe - da quanto apprende AGEEI - proprio questa coincidenza ad aver fatto scattare l'alert del nuovo Cda che ha intrapreso la cosìddetta "Operazione verità". Anche a seguito delle interrogazioni parlamentari di Battistoni, Cirielli, Arrigoni e Tiramani.

Il Forum sul nucleare è nato a Roma e presentato il 27 luglio 2011 come un’associazione no-profit fondata – si leggeva nella mission – da aziende, associazioni d’impresa, università e sindacati "i cui campi di attività e ricerca riguardano lo sviluppo dell’energia nucleare per uso pacifico".

Tra i soci fondatori: Alstom, Ansaldo Nucleare, Areva, Confindustria, EdF, Edison, Enel, E-on, Federprogetti di Confindustria, Flaei della Cisl, Gdf Suez, Sogin, Stratinvest, Techint, Technip, Tecnimont, Terna, Uilcem, Westinghousenuclear.

Era già stato scritto:

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