Energia5 Agosto 2022 12:11

Sogin, in corso indagine su rivelazione atti giudiziari e segreti d’ufficio. Ex capo Ufficio legale era anche a capo Prevenzione corruzione

Si aprono nuovi capitoli per la vicenda Sogin. Da quanto apprende AGEEI infatti sembrerebbe che abbia fondamento quanto riportato da L'Espresso tempo fa riguardo l'esistenza di "una seconda indagine di minore importanza derivata dalla prima e ha coinvolto un membro del cda Sogin, Luce Meola, accusata di avere rivelato al capo del legale Mariano Scocco di essere coinvolto in un processo disciplinare su ordine dell’ad Emanuele Fontani”.

Sempre da quanto si apprende sembra non sia da escludere che si tratti di un filone giudiziario non di poco conto e verosimilmente da ricondurre a quanto riportato nell’articolo dello stesso settimanale L’Espresso dello scorso 14 gennaio “Alla Sogin bussa la Guardia di Finanza: un terremoto in zona a rischio atomico”, in cui si parlava di una perquisizione avvenuta durante le feste natalizie e che aveva messo nel mirino i manager che si erano occupati a vario titolo del deposito nazionale dei rifiuti nucleari.

Qualche ora dopo quelle perquisizioni, il vertice della Sogin aveva provveduto a ritirare le procure a Scocco e a sostituirlo, mentre qualche settimana dopo il consigliere d’amministrazione ha rassegnato le proprie dimissioni.

Sembra che in ballo ci sia una vicenda riguardante la rivelazione di uno o più documenti, ovviamente coperti da segreto d’ufficio, relativi alle varie attività di verifica svolte o in corso sui chiacchierati appalti degli ultimi dieci anni in materia di comunicazione e deposito nazionale, alla cui visione erano al tempo autorizzati i soli membri del consiglio d’amministrazione.

Non è neppure da escludere che vi fosse menzionato anche il Direttore dell’Ufficio Legale in quanto le pratiche passano inevitabilmente per l'ufficio di colui che ha detenuto la responsabilità per anni degli affari legali e, quindi, o ha avallato strategie e atti delle varie strutture o i problemi gli sono passati sotto il naso senza che se ne sia accorto oppure decidendo di non intervenire: in ogni caso, rilievi o censure sembrano apparire inevitabili.

Quel che accadrebbe anche nel caso di altri ruoli, come ad esempio per chi avesse invece ricoperto l’incarico di Responsabile della prevenzione corruzione.

Scocco è stato pure RPCT dal novembre 2016 al marzo 2020.

Certo è che un Direttore dell’Ufficio Legale, per definizione fondamentale presidio di legalità interna e garante di processi e procedure di un’Amministrazione, né chiederebbe né asseconderebbe né a sua volta cagionerebbe la divulgazione di documenti riservati per la cui visione e il cui uso egli non sia autorizzato.

Ma in Sogin pare proprio che sia accaduto il contrario, alla luce delle perquisizioni di dicembre scorso, che hanno coinvolto, tra gli altri, proprio l’ex dipendente Mariano Scocco.

Ci siamo dunque rivolti alla Società, per una più corretta informazione ai cittadini dopo le rivelazioni de L’Espresso, chiedendo lumi su questo e anche altri temi.

L’Ufficio Stampa di Sogin ci ha risposto che si tratta di informazioni aziendali di natura riservata rispetto alle quali non possono essere fornite indicazioni specifiche.

Come a voler dire, Sogin non smentisce fatti che non può raccontare.

Il retroscena:

Con l’articolo del 29 maggio scorso intitolato “Sogin, finisce in procura l’avventura slovacca della società del nucleare italiano” il settimanale L’Espresso è tornato a parlare della Sogin, segnalando che l’Autorità Giudiziaria avrebbe avviato tre pesanti inchieste sugli appalti aggiudicati negli ultimi anni dalla società di Stato che si occupa del decommissioning nucleare.

Appena qualche mese fa, il consiglio di amministrazione, dopo la c.d. “operazione trasparenza” sulle attività societarie legate agli affidamenti in materia di Deposito Nazionale degli ultimi 10 anni, passata anche e soprattutto per la disamina dei chiarimenti resi dai dipendenti destinatari di contestazioni disciplinari, disponeva il licenziamento per giusta causa dei dirigenti Colosi, Chiaravalli, Cittadini e Scocco.

L'ufficio stampa Sogin, contattato da AGEEI tempo fa sulla questione, si è limitato a rispondere che "le domande riguardano aspetti sui quali è in corso un'indagine giudiziaria e pertanto riteniamo doveroso rispettare il segreto istruttorio e la privacy degli interessati".