Energia16 Maggio 2024 09:21

Snam, nel I trimestre 2024: +47,5% di investimenti, EBITDA in crescita, utile netto a 335 mln di euro

Con investimenti a 462 milioni di euro (+47,5% rispetto al primo trimestre 2023), “connessi agli interventi di adeguamento dei terminali di Ravenna e Piombino con il 55% allineato ai Sustainable Development Goals e il 34% alla Tassonomia Europea”, ricavi totali a 895 milioni di euro (-1,9% rispetto al primo trimestre 2023), un EBITDA a 703 milioni di euro (+17,8%), grazie alla crescita dei ricavi regolati, e un Utile netto adjusted di Gruppo a quota 335 milioni di euro (+11,3%), il Consiglio di Amministrazione di Snam, riunitosi ieri sotto la presidenza di Monica de Virgiliis, ha approvato i risultati consolidati del primo trimestre 2024 che hanno registrato anche un indebitamento finanziario netto di 15.793 milioni di euro (+523 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023), “in aumento principalmente per gli investimenti realizzati nel periodo e per il pagamento dell’acconto sul dividendo 2023”.

“I risultati del primo trimestre 2024 sono molto positivi, con gli investimenti e i principali indicatori in grande crescita, sia per le attività nazionali che per quelle delle nostre associates, a fronte di uno scenario di perdurante volatilità a livello globale. I solidi risultati ottenuti e la visibilità del nostro business ci consentono di migliorare la guidance 2024 di EBITDA e utile netto, con una significativa accelerazione sugli obiettivi previsti dal nostro piano industriale”, ha commentato l’Amministratore Delegato di Snam, Stefano Venier.

Il primo trimestre ha registrato numeri importanti anche per quanto riguarda il gas naturale immesso nella rete nazionale di trasporto, che è stato pari a 15,75 miliardi di metri cubi, in riduzione di 0,95 miliardi di metri cubi, pari al 5,7%, rispetto al primo trimestre 2023 a seguito del decremento della domanda e del calo delle esportazioni. La domanda di gas nel primo trimestre 2024 è stata pari a 20,00 miliardi di metri cubi, in riduzione di 0,53 miliardi di metri cubi, pari al 2,6%, rispetto al primo trimestre 2023 a causa del calo dei consumi attribuibile al settore termoelettrico (-0,32 miliardi di metri cubi; -4,8%) “a seguito dell’aumento delle importazioni di energia elettrica, derivante essenzialmente dalla ripresa del nucleare francese, della maggiore produzione idroelettrica, effetti in parte assorbiti dal maggior ricorso al gas naturale nella generazione termoelettrica rispetto ad altri combustibili fossili” ha scritto Snam nella nota e al “settore residenziale e terziario (-0,18 miliardi di metri cubi; -1,7%), a fronte delle temperature medie più miti rispetto al primo trimestre 2023 e agli effetti del progressivo incremento delle misure di efficientamento energetico, effetti in parte assorbiti dal venir meno delle azioni di contenimento della domanda di gas per far fronte alla riduzione delle importazioni dalla Russia attive nel primo trimestre 2023. I consumi del settore industriale risultano sostanzialmente in linea con il trimestre precedente (+0,05 miliardi di metri cubi; +1,8%)”, ha evidenziato ancora l’azienda.

Tuttavia, i dati, depurati dall’effetto climatico, mostrano una domanda di gas pari a 21,33 miliardi di metri cubi, registrando un aumento di 0,18 miliardi di metri cubi (+0,9%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2023 (21,15 miliardi di metri cubi).

Aumentano anche i volumi rigassificati nel primo trimestre 2024 a 1,24 miliardi di m3 (+0,36 miliardi di metri cubi rispetto al primo trimestre 2023; +40,6%), grazie all’entrata in esercizio dell’impianto FSRU di Piombino, operativo a partire dal mese di luglio 2023, che nel primo trimestre 2024 ha rigassificato complessivamente 0,74 miliardi di m3, effettuando 8 discariche da navi metaniere. Mentre dal punto di vista dello stoccaggio gestito dal Gruppo Snam al 31 marzo 2024, per 16,7 miliardi di metri cubi, “la più elevata in Europa” le scorte al 31 marzo 2024 negli stoccaggi della controllata Stogit ammontavano a circa 5,2 miliardi di metri cubi, cui vanno aggiunti i 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico, con una percentuale di riempimento a fine marzo pari a circa il 60%. A cui presto potrebbero aggiungersi le riserve di Edison Stoccaggio per circa 1 mld di mc visto che Snam ha avviato trattative in esclusiva per l’acquisizione del 100% dell’azienda.

Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, “in uno scenario energetico che continua ad essere sfidante e volatile, Snam è impegnata nella realizzazione del programma di investimenti definito nel Piano Strategico 2023-2027 per lo sviluppo di un’infrastruttura in grado di gestire in modo sempre più flessibile una pluralità di molecole verso la neutralità carbonica del Paese, garantendo sicurezza, sostenibilità e competitività delle forniture di energia”, si legge nella nota Snam. “Le stime più recenti sull’evoluzione della domanda di gas naturale in Italia per il 2024 prevedono una lieve flessione rispetto al 2023, influenzata principalmente dal calo della produzione termoelettrica a gas per effetto del maggior import netto di elettricità da altri Paesi – ha evidenziato Snam -. Con riferimento all’esercizio in corso, i risultati economici beneficino dell’incremento dei ricavi per effetto della crescita della RAB, grazie agli investimenti realizzati, all’aggiornamento del WACC e all’introduzione della nuova regolamentazione ROSS (Regolazione per Obiettivi di Spesa e di Servizio) per il trasporto. In un contesto globale che continua ad essere incerto, nel corso del 2024 i tassi di interesse elevati continueranno ad avere un impatto incrementale sugli oneri finanziari. Le principali leve di ottimizzazione della struttura finanziaria riguardano una sempre maggiore diversificazione delle fonti e degli strumenti di finanziamento, nonché la gestione dinamica dei flussi di capitale circolante e della tesoreria. Contemporaneamente, Snam intende mantenere una solida struttura finanziaria, in grado di massimizzare il natural hedging implicito nel sistema tariffario attraverso le periodiche revisioni del costo del capitale riconosciuto”.

Con riferimento alla situazione in Medio Oriente, il conflitto nella striscia di Gaza “non comporta, al momento, impatti diretti sugli asset di Snam e sull’operatività della pipeline che collega Israele ed Egitto (EMG), che sta operando in maniera ordinaria”, ha spiegato Snam che invece per il Mar Rosso, non registra criticità. Anche se avverte che “una prolungata interruzione dei transiti di navi (es. navi GNL) dal canale di Suez nell’anno in corso potrebbe dar luogo a tensioni a livello internazionale, con il conseguente impatto sui prezzi dei beni energetici per i quali l’Italia, ed in generale l’Europa, sono fortemente dipendenti dalle importazioni estere. Queste turbolenze potrebbero pesare sull'economia mondiale, aumentando i costi di produzione e influenzando ulteriormente la stabilità economica e la crescita nazionale ed europea, oltre che determinare ulteriori sfide nella gestione delle fonti di approvvigionamento energetico. Snam continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione nell’area mediorientale, le possibili conseguenze e gli effetti sul Gruppo”.

“Sulla base della performance registrata nel primo trimestre, migliorano comunque gli obiettivi finanziari per il 2024”, e Snam stima “investimenti pari a 3,0 miliardi di euro (di cui 2,8 miliardi di euro in ambito infrastruttura gas e 0,2 miliardi di euro in ambito transizione energetica); una RAB tariffaria pari a 23,8 miliardi di euro; un livello di EBITDA adjusted > di 2,75 miliardi di euro; un livello di utile netto adjusted pari a circa 1,23 miliardi di euro; un livello di debito netto pari a circa 17,5 miliardi di euro”.