Energia1 Giugno 2022 09:07

Snam acquista da Golar LNG un rigassificatore galleggiante da 5 miliardi di metri cubi per 350 milioni di dollari

Il nuovo terminale di importazione di gas naturale liquefatto contribuirà alla sicurezza e alla diversificazione energetica dell’Italia. Secondo colpo nel giro di poche ore per il nostro paese che ieri ha ottenuto l'avvio di uno studio di fattibilità per il Price cap dal Consiglio Ue

Snam e Golar LNG Limited hanno firmato un contratto per l’acquisizione, da parte del gruppo Snam, del 100% del capitale sociale di Golar LNG NB 13 Corporation, che possiede come unico asset la nave di stoccaggio e rigassificazione (FSRU) “Golar Tundra”, per un corrispettivo di 350 milioni di dollari (circa 330 milioni di euro). L’operazione è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione di Snam in data 30 maggio.

LA NAVE

La Golar Tundra può operare sia come nave metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto (LNG) sia come FSRU. La nave, costruita nel 2015, ha una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. La FSRU, al fine di garantire la massimizzazione dell’utilizzo della capacità di rigassificazione, sarà ubicata in una località del centro-nord Italia vicina ai punti di maggiore consumo di gas. Si prevede che la FSRU possa iniziare la propria attività nel corso della primavera del 2023, a valle della conclusione dell’iter autorizzativo e regolatorio e della realizzazione delle opere necessarie al collegamento alla rete di trasporto.

VENIER: PASSO DECISIVO PER LA SICUREZZA

“Con l’acquisto della Golar Tundra – ha commentato l’Amministratore Delegato di Snam Stefano Venier – Snam compie un passo decisivo per favorire una maggiore sicurezza e diversificazione degli approvvigionamenti energetici dell’Italia, in linea con la propria missione. Il ruolo della nuova FSRU a beneficio del Paese sarà essenziale: da sola potrà contribuire a circa il 6,5% del fabbisogno nazionale, portando la capacità di rigassificazione italiana a oltre il 25% della domanda. Snam ha completato l’operazione con rapidità ed efficacia in un mercato caratterizzato da un elevato livello di competitività e scarsità dell’offerta e continua a lavorare alla ricerca di una seconda FSRU di dimensioni simili, sulla quale è attualmente in corso una negoziazione in esclusiva che si prevede possa concludersi entro fine giugno”.

STAUBO (GOLAR): CI FA PIACERE LAVORARE CON SNAM

“Siamo felici – ha sottolineato l’Amministratore Delegato di Golar Karl Fredrik Staubo – di aver raggiunto un accordo sulla Golar Tundra con il principale operatore europeo di infrastrutture per il gas naturale. L’annuncio odierno rappresenta la seconda transazione nel giro di poco tempo tra Snam e Golar per progetti relativi a FSRU. Ci fa piacere poter lavorare con Snam per avviare con successo nuovi terminali di rigassificazione e contribuire al percorso europeo per la sicurezza energetica. Con la cessione di Golar Tundra, Golar rafforza la propria focalizzazione sugli impianti galleggianti di LNG, abilitando la produzione efficiente di riserve di gas accertate e consentendo ai consumatori di diversificare ulteriormente le proprie forniture”.

L'OPERAZIONE

Nell’ambito dell’operazione, che fa seguito a una due diligence sulla società oggetto di acquisizione e sulla stessa FSRU, è previsto anche che Golar LNG noleggi Golar Tundra da Snam a fronte di un canone, utilizzandola come trasportatore di LNG per un periodo di tempo limitato, e assista Snam nei lavori propedeutici all’installazione della nave nel porto prescelto. L’acquisizione, il cui closing è contestuale alla firma del contratto, sarà finanziata da Snam con mezzi propri.

A PRIMAVERA 2023 L'AVVIO

Nei prossimi mesi, Snam avvierà anche le attività per la contrattualizzazione della capacità di rigassificazione del LNG che si renderà progressivamente disponibile con l’avvio di Golar Tundra come FSRU, atteso durante la primavera del 2023.

LA VITTORIA DELL'ITALIA SUL PRICE CAP

Si tratta della seconda notizia positiva sul fronte gas per l'Italia nel giro di poche ore: ieri, al Consiglio europeo, la Commissione Ue ha deciso che porterà avanti uno studio di fattibilità per verificare l'applicabilità di un tetto europeo al prezzo del gas. "La Commissione si prenderà del tempo per studiare il modo migliore per attuare il tetto al prezzo del gas e dovrà anche valutare in tutta obiettività se questa cosa è fattibile, se non provoca danni peggiori del beneficio che ha", ha spiegato Mario Draghi in conferenza stampa. "L'Eni e' stata molto trasparente, rispetto anche ad altre aziende europee che avevanoaperto conti in rubli da tempo", ha spiegato. Secondo il premier la sfida è però anche quella della sicurezza alimentare per evitare la catastrofe umanitaria. In ogni caso, ha assicurato, le sanzioni alla Russia "avranno il loro massimo impatto a partire dall'estate".