Sostenibilità14 Marzo 2024 17:30

Sistema a semaforo per chi produce deforestando? Parte il tour (per rassicurare) del Commissario Ue Sinkevičius in Sud America

Partirà questa settimana il tour del commissario europeo per l'Ambiente Virginijus Sinkevičius in Paraguay, Bolivia ed Ecuador, per dare risposta alle preoccupazioni legate all'attuazione del primo divieto mondiale sui prodotti legati alla deforestazione, una misura bollata come protezionistica da alcuni partner commerciali Ue. Secondo i dati del Parlamento europeo, il consumo dell’Ue è responsabile di circa il 10% della deforestazione globale, di cui due terzi sono dovuti all’olio di palma e alla soia.

Per questo, le aziende che vorranno immettere i loro prodotti sul mercato europeo dovranno utilizzare i dati di geolocalizzazione per dimostrare che non provengono da terreni deforestati o degradati dopo dicembre 2020, con sanzioni fino al 4% del fatturato annuo totale nell’Ue in caso di violazione del regolamento.

Le norme, che contribuiscono agli sforzi dell’Ue per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, influenzeranno, tuttavia, le importazioni di bovini, cacao, caffè, olio di palma, soia e legno, nonché di molti prodotti derivati come cioccolato e cuoio. Per questo sono arrivate numerose critiche soprattutto da parte dei maggiori produttori mondiali di questi beni, come Malesia, Indonesia e Brasile, che imputano all’Ue l’utilizzo del potere commerciale per dettare l’agenda ambientale in altri paesi

Sinkevičius inizierà il suo viaggio il 15 marzo dal Paraguay, un Paese che si è schierato pesantemente contro l'adozione del nuovo regolamento Ue. Nel tentativo di alleviare le preoccupazioni, Sinkevičius intende però sottolineare il sostegno dell’Ue alla creazione di un “sistema di tracciabilità per facilitare la conformità, in parte finanziato con 10 milioni di euro, oltre al finanziamento di altre iniziative anti-deforestazione”, secondo quanto ricostruisce Euractiv.

Sinkevičius ha comunque riconosciuto che la Commissione sta ancora finalizzando i dettagli del regolamento, compreso un sistema a semaforo per classificare i paesi in base al loro livello di rischio di deforestazione, che determinerà il livello dei controlli sulle importazioni. Il Commissario ha anche aggiunto che le strutture europee stanno collaborando con le parti interessate allo sviluppo di una metodologia per il benchmarking, puntando a garantire che sia “il più obiettiva e trasparente possibile”.

Una lettera congiunta inviata lo scorso settembre alle autorità dell’Ue, firmata da Indonesia, Brasile e altri 15 paesi, descriveva il sistema di benchmarking come “discriminatorio e punitivo”, con il potenziale di violare le regole del commercio internazionale. “Di fronte alle forti critiche, l'esecutivo Ue sembra voler ritardare la pubblicazione della classificazione, lasciando la decisione alla prossima Commissione, che entrerà in carica dopo l'estate, dopo le elezioni europee di giugno”. Reuters ha infatti riferito che la Commissione sta valutando la possibilità di rinviare la pubblicazione delle valutazioni del rischio al 2025, designando tutti i paesi con un livello di rischio “medio” fino all’implementazione della metodologia.