Energia22 Dicembre 2023 11:35

Rischio rincari Bollette gas dal 1 aprile 2024: da gennaio il via al mercato libero ma per alcuni utenti vulnerabili si prospettano “discriminazioni”

“Della serie non c’è mai limite al peggio ora si prospetta un incremento in bolletta, a carico degli utenti, con l’inserimento di una componente aggiuntiva della tariffa di trasporto gas. Tutto ciò a causa di una visione poco lungimirante e stime poco accurate”. Lo ha scritto oggi Federconsumatori, in una nota, riferendosi a quanto dovranno pagare gli italiani in bolletta gas a partire dal 1 aprile 2024 per recuperare i costi del combustibile acquistato lo scorso anno per far fronte all’emergenza determinata dalla guerra tra Russia e Ucraina. In quel periodo, infatti, il governo Draghi incaricò Gse e Snam di acquistare gas sul mercato, cosa che avvenne ma a caro prezzo essendo le quotazioni schizzate attorno ai 300 euro al MWh, 10 volte più in alto di quelle attuali.

Ora quel gas verrà rivenduto sul mercato a un prezzo molto più basso, generando quindi delle perdite che andranno recuperate in qualche modo sulle bollette. “Riempire i depositi di stoccaggio durante la guerra Russia-Ucraina nel 2022-2023 per avere una scorta di sicurezza in deposito è costato ingenti somme al GSE, che di concerto con Snam ha dovuto comprare gas quando la quotazione era tra le più alte mai registrate ed ora lo può rivendere solo a prezzi inferiori. Si stima una minusvalenza di circa 4,2 miliardi di euro”, ha ricordato Federconsumatori spiegando che per compensare tale ammanco, “Arera vuole far pagare, da aprile 2024, questa minusvalenza agli utenti, inserendo una componente aggiuntiva della tariffa di trasporto del gas. Riteniamo tutto ciò inaccettabile. Non è giusto che siano gli utenti, duramente provati dalla crisi energetica e dall’inflazione, a dovere pagare i prezzi dello stoccaggio. Ribadiremo tale posizione anche nel parere formale richiesto da Arera a tale proposito. Piuttosto chiediamo che siano i venditori, molti dei quali si sono arricchiti dall’aumento dei prezzi del gas, a dover pagare, senza possibilità di riaddebitare ai clienti il prezzo della componente aggiuntiva. Ecco perché è necessario imporre una tassazione sugli extraprofitti, da destinare per compensare questo disavanzo. Inoltre, guai a smantellare le misure adottate finora per tutelare i cittadini dal caro-energia, a partire dalla riduzione dell’IVA che a nostro avviso il Governo deve prorogare almeno per tutto il 2024”, ha concluso Federconsumatori.

Il meccanismo deciso da Arera è stato posto qualche giorno da in consultazione e si basa su un modello di cosiddetta “Neutrality charge” come quella già introdotta dalla Germania e che anche altri Paesi europei stanno prendendo in considerazione. Arera propone in sostanza per i prossimi tre anni un corrispettivo identico, applicato sia ai punti di uscita della rete nazionale di trasporto sia ai punti di interconnessione con l’estero, la “Neutrality Charge” appunto pari a 0,0232 €/Smc (corrispondente a 2,1908 €/MWh). “Tale corrispettivo potrebbe trovare prima applicazione dall’1 aprile 2024 e potrebbe essere aggiornato con cadenza annuale (la prima volta entro dicembre 2024) sulla base di mutamenti del contesto politico/economico e/o di revisioni delle stime di copertura dei costi del servizio di stoccaggio di ultima istanza”.

Attualmente, invece, a copertura dei costi derivanti dal servizio di riempimento degli stoccaggi di ultima istanza “è stata assicurata dalle risorse raccolte tramite il corrispettivo CRVos applicato ai soli punti di uscita nazionali dalla rete di trasporto e da alcuni stanziamenti previsti dalla Legge di Bilancio 2023”, ha spiegato Arera.

Il rincaro sul gas si aggiunge alla delicata fase di passaggio dal mercato tutelato a quello libero che si realizzerà già a partire da gennaio, non senza qualche intoppo. Se è vero che chi non opterà per alcuna opzione si troverà comunque a beneficiare delle offerte Placet - offerte a prezzo fisso o variabile con struttura di prezzo e condizioni contrattuali definite dall'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente e corrispettivi determinati dal fornitore – che probabilmente saranno più alte delle attuali, è anche vero che si stanno affacciando alcune distorsioni normative non previste, come quella denunciata da Assoutenti: “Una falla nella normativa porterà alcuni utenti vulnerabili a passare a mercato libero del gas pur avendo i requisiti per rimanere in quello tutelato. Gli utenti vulnerabili del gas che risiedono in condomini con impianti di riscaldamento centralizzati dovranno obbligatoriamente passare al mercato libero, pur avendo i requisiti previsti dalla legge per rimanere nel regime a maggior tutela” ha detto ieri l’associazione in audizione alla Commissione attività produttive della Camera.

“Come noto il Governo ha previsto che agli utenti vulnerabili sia garantito il mantenimento di prezzi calmierati anche dopo la definitiva cessazione del regime del mercato tutelato – ha spiegato il presidente onorario di Assoutenti, Furio Truzzi – Per il gas si tratta di clienti con età superiore ai 75 anni, disabili, soggetti in condizioni economiche disagiate o che vivono in strutture abitative di emergenza a seguito di eventi calamitosi. Se però tali utenti risiedono all’interno di un condominio dotato di impianto centralizzato di riscaldamento, non potranno godere dei benefici previsti dalla normativa vigente, e dal 10 gennaio dovranno passare al mercato libero”.

“Una discriminazione grave rispetto a chi vive in case indipendenti o immobili unifamiliari che non solo danneggia i soggetti deboli, ma crea una enorme confusione: ad esempio per cucinare gli utenti vulnerabili che vivono in condominio potranno approfittare delle tariffe del mercato tutelato, con le condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall'Autorità, mentre per riscaldare casa dovranno sottostare a quelle del mercato libero in base al contratto sottoscritto dal condominio in cui risiedono. Un pasticcio all’italiana sul quale ora Governo e Arera dovranno correre ai ripari” ha concluso Truzzi.