Energia27 Settembre 2023 11:39

Rinnovabili, nucleare, Pnrr e REPowerEu: chi ha detto cosa all’Italian Energy Summit

Rinnovabili, nucleare, Pnrr e REPowerEu ma anche tanta transizione. Sono i temi affrontati nel corso della 23esima edizione, dell'Italian Energy Summit. Ad un anno e mezzo dall’invasione russa in Ucraina persistono infatti le incertezze sul fronte economico per tutti i Paesi dell’Eurozona, compresa l’Italia. La guerra ha involontariamente accelerato la transizione energetica. Il panorama energetico appare trasformato e il nuovo piano industriale mira a rafforzare la resilienza e la competitività nella produzione di tecnologie a zero emissioni nell'UE e a rendere il nostro sistema energetico più sicuro e sostenibile.

PICHETTO: USO RINNOVABILI IMPONE TRASFORMAZIONE SISTEMA E INFRASTRUTTURE

“La transizione ecologica ed energetica è un tema chiave per l'economia del domani e può diventare un motore di sviluppo, perché la transizione verso una società decarbonizzata attuata mediante la progressiva diffusione delle rinnovabili impone una profonda trasformazione di tutto il nostro sistema energetico” ha affermato il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. Il ministro ha sottolineato come “a questa esigenza guarda la proposta di revisione del piano nazionale integrato di energia e clima, che ha delineato la strategia nazionale per la decarbonizzazione verso 2030 e guardando all'obiettivo 2050. Nel piano è tracciata la strategia per trasformare il modo in cui il vettore energetico principale, l’energia elettrica, viene prodotto e per introdurre nel nostro mix vettori d'energia decarbonizzati. Per la realizzazione del piano sono fondamentali gli investimenti per l'adeguamento della nostra infrastruttura energetica alla nuova realtà energetica del paese. Le infrastrutture energetiche infatti dovranno adeguarsi al nuovo modello di generazione distribuita tipica delle rinnovabili, che si sostituirà all'attuale modello di generazione localizzata. Il modello della generazione distribuita infatti va nella direzione dell'abbandono delle grandi centrali termoelettriche localizzate in alcuni punti strategici per il dispacciamento dell’energia”.

Con questo provvedimento “si passerà a una rete con una capillare dislocazione di impianti rinnovabili distribuiti sul territorio sulla base delle necessità di utilizzo e di mercato e del tipo di fonti rinnovabili naturalmente”, ha concluso.

PICHETTO: SFRUTTARE AL MASSIMO LE RISORSE DEL PNRR REPOWEREU

“Occorrerà sfruttare al massimo le risorse messe a disposizione dal Pnrr Repower eu. Noi siamo impegnati a massimizzare gli effetti di queste risorse mettendole al servizio della transizione energetica ed ecologica anche attraverso un costante ascolto del mondo imprenditoriale”, ha aggiunto in un altro passaggio. “Siamo convinti che lo sviluppo sostenibile e l’economia circolare siano le uniche vie per costruire lavoro e benessere nel prossimo futuro. Sono certo”, ha concluso, “che il sistema imprenditoriale abbia colto questa sfida e puntando su innovazione, professionalità, passione e talenti credo che l'Italia può vincere davvero anche nel mondo”.

PICHETTO: CON PIATTAFORMA NAZIONALE POSSIBILE RITORNO A NUCLEARE SOSTENIBILE

“Accanto al progressivo aumento percentuale delle Fer (fonti di energie rinnovabili, ndr) si prevede l'introduzione di nuove tecnologie, di combustibili verdi, alternativi che accompagneranno il graduale phase out del carbone. S'inquadra in questa attenzione a tutte le tecnologie green e alle esigenze di sicurezza e indipendenza energetica nazionale l'avvio della piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile" ha poi dichiarato il ministro dell’Ambiente. "L’iniziativa ha l'obiettivo di definire in tempi certi un percorso finalizzato alla possibile ripresa dell'utilizzo dell'energia nucleare nel nostro paese attraverso nuove tecnologie sostenibili in corso di studio. Non si tratta”, precisa il ministro, “di proporre il ricorso in Italia alle vecchie centrali nucleari di grande taglia ma di valutare le nuove tecnologie più sicure, quali gli small e micro modular reactor, i reattori nucleari di quarta generazione allo studio, all'interno di uno scenario politico ed economico in grande mutamento e non privo di tensioni e turbative”, ha concluso.

BESSEGHINI: VERSO AUMENTO PREZZI ELETTRICITÀ IN PROSSIMO TRIMESTRE.

“Sull’aggiornamento trimestrale dell’energia elettrica di domani un po’ di sussulto ci sarà, non come l’anno scorso, ma inevitabilmente le oscillazioni significative che vediamo sui mercati ribattono sul prossimo trimestre”, ha invece ammesso, il presidente di Arera, Stefano Besseghini, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, nel corso del quale ha previsto un aumento dei prezzi del mercato tutelato dell’energia elettrica che saranno annunciati domani dall’Autorità.

VIGLIOTTI: 45 MILIARDI DI INVESTIMENTI PER TRANSIZIONE GREEN AL 2027

“Come Bei abbiamo deciso di aumentare la nostra potenza di fuoco per quanto riguarda i finanziamenti” alla transizione energetica. Nei prossimi sette anni abbiamo deciso di aumentare i nostri finanziamenti prima a 30 e poi a 45 miliardi da qui al 2027” ha affermato Gelsomina Vigliotti, vice presidente della Bei, che è stato aperto dal direttore del Sole 24 Ore, Fabio Tamburini, il quale a sua volta ha sottolineato la necessità di un’accelerazione significativa sul fronte delle rinnovabili. “Bei è un catalizzatore di investimenti: non investiamo il 100% ma in genere ci fermiamo al 50%”, ha ricordato la vice presidente. “Nel caso del Repower Eu abbiamo deciso di salire al 70%. Quindi prevediamo un investimento complessivo per circa 150 miliardi. La Bei farà sì che la transizione energetica proceda in modo spedito”.

LANZETTA: INVESTIREMO 3,5 MLD PER RETI DI CUI 1,8 MLD AL SUD

"L'impegno di Enel con il Pnrr è focalizzato sulle reti: ci sono 3,5 miliardi che investiremo perchè la capacità di hosting e di resilienza diventi sempre migliore; di questi 1,8 miliardi sono dedicati al Sud" ha invece affermato Nicola Lanzetta, direttore di Enel per l’Italia. "Negli ultimi 4 anni abbiamo visto che gli eventi estremi da un punto di vista climatico sono aumentati del 40-50%. Quindi serve una rete resiliente e da qui nasce il nostro impegno con il Pnrr".

Secondo Lanzetta "ad oggi ci sono alcune difficoltà che stiamo cercando di sciogliere. In particolare ne annoveriamo due; la prima riguarda il 'permitting': oggi la realizzazione di una cabina primaria richiede 17 mesi, un tempo non coerente con il Pnrr. Serve quindi una velocizzazione. Il secondo aspetto riguarda la recondizione: la piattaforma tecnologica ad oggi recepisce dati non coerenti rispetto a quelli che dovremmo rendicontare".

LANZETTA: RIGASSIFICATORE PORTO EMPEDOCLE OPERA STRATEGICA

Proseguendo Lanzetta ha parlato del rigassificatore di Porto Empedocle “una struttura che consente di ricevere gas liquefatto: circa 8 miliardi di metri cubi. Riteniamo che questa infrastruttura sia una sorta di assicurazione", per il Paese. Aggiungendo che "ciò che abbiamo imparato dalla crisi energetica è la necessità di creare dei paracaduti, delle assicurazioni appunto. Proprio per questo il rigassificatore è importante".

Per quanto riguarda il timing, "sono stati rinnovati i permessi sia a livello regionale che nazionale, manca il tassello della remunerazione. Tutti i rigassificatori hanno una quota di ricavi garantiti; questo ancora manca a Porto Empedocle. Stiamo aspettando dal legislatore la dichiarazione id infrastruttura strategica e poi partirà la remunerazione e quindi da li partiranno i lavori", ha concluso.

DESCALZI: SU TRANSIZIONE NON SI PUÒ FARE YO-YO, MA SERVE SOSTENIBILITÀ ECONOMICA

“Gli investimenti nell’energia e nell’ambiente sono a lungo termine, non si può cambiare idea oggi e domani, non si può fare lo yo-yo”. E’ quanto ha dichiarato, il Ceo di Eni Claudio Descalzi, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. “È giusto darsi degli obiettivi ma bisogna dare a ogni Paese la liberta di raggiungerli in funzione del suo mix e delle sue tecnologie energetiche, altrimenti si rischia di dover tornare indietro”, ha aggiunto, sottolineando che nel processo di transizione green serve anche la “sostenibilità economica” e che la “transizione la sta facendo solo l’Europa e paghiamo molto di più rispetto agli altri”. In sostanza, “bisogna fare qualcosa che sia sostenibile per l’ambiente ma che non impoverisca la società”. L’America, ha aggiunto, non sta lavorando dal punto di vista della sostenibilità con gli stessi obiettivi europei anche se cerca di accompagnarli; al tempo stesso in Europa sulle rinnovabili “stiamo facendo un quarto di quello che dovremmo fare” e abbiamo dovuto aumentare i consumi di carbone perché non abbiamo il gas che hanno gli Stati Uniti.
“Non possiamo fermarci sulla transizione energetica. Noi come Eni siamo ormai al 30% dei nostri investimenti complessivi e abbiamo quasi raggiunto 10 miliardi da quando abbiamo iniziato”, ha concluso.

DESCALZI, PRIMA PARTNER PLENITUDE POI IPO CHE PENSO ANDRÀ MOLTO BENE

"Su Plenitude abbiamo un piano di valorizzazione con due fatti complementari visto anche che il mercato è abbastanza instabile. Il primo passo sul quale stiamo lavorando e lo annunceremo quando sarà finalizzato è la ricerca di un partner strategico, con il quale stiamo già parlando, in modo da fissare un valore della società. Poi ci sarà l'Ipo che è un qualcosa che perseguiremo e penso andrà molto bene sia come valori economici sia come crescita della società in tutti i suoi comparti” ha poi aggiunto, Descalzi,. "La società continuerà a crescere e questa complementarietà di azioni la porterà ad avere un valore ancora più importante", ha concluso il manager.

VENIER: A SETTEMBRE SUPERATO QUANTITATIVO STOCCAGGI 2022

“Quest'anno ci siamo messi avanti con il lavoro e lo scorso 20 settembre abbiamo superato il quantitativo in stoccaggio che abbiamo raggiunto in tutto 2022. Da questo punto di vista vuol dire che abbiamo preparato il sistema nel migliore dei modi per il prossimo inverno”. ha affermato Stefano Venier, ceo di Snam. “C'è da aggiungere che poi nel frattempo si è consolidata anche la diversificazione attraverso un ampliamento delle importazioni di lng, che hanno raggiunto alla fine di agosto gli 11 miliardi metri cubi su 42 miliardi importati, la porzione è superiore al 25%, a cui si aggiungerà il contributo della nave di Piombino nei prossimi 3 mesi per oltre un miliardo di metri cubi”, ha aggiunto, sottolineando che “da questo punto di vista diciamo che alcuni dei pezzi del percorso per raggiungere la sicurezza completa li abbiamo messi in campo”.

VENIER: PIOMBINO E RAVENNA CENTRALI PER SICUREZZA ENERGETICA

“Riconfermiamo il ruolo strategico di queste due infrastrutture per la sicurezza energetica. Con il completamento che c'è già stato di Piombino e l'aggiunta di Ravenna l'Italia verrà a disporre di 28 miliardi metri cubi di capacità di importazione di Lng localizzata al nord” ha proseguito Venier.

“Questo”, ha aggiunto il top manager, “è un elemento particolarmente significativo perché è lì che si concentra la maggior parte del consumo. Piombino è piamente operativa, nell’ultimo trimestre avremo 12 navi che arriveranno e che apporteranno circa 1 miliardo e 300 milioni di metri cubi, ma complessivamente in tutto l’inverno ne avremo 44, quindi una piena saturazione della nave. Saturazione che è già prenotata anche per i prossimi inverni fino ai prossimi vent'anni. Su Ravenna, stiamo lavorando stiamo lavorando intensamente sia sull'attività on shore, quindi il gasdotto che collegherà diciamo la connessione della piattaforma con la rete di trasporto nazionale, circa trentacinque chilometri; stiamo già operativamente lavorando e facendo gli scavi per la posa del gasdotto mentre siamo già al lavoro a mare: subito dopo il termine della pausa estiva legata alle attività turistiche abbiamo potuto cominciare a pieno ritmo a lavorare anche su questa parte e posso confermare che secondo quella che è la pianificazione dell’attività oggi concordata con i fornitori arriveremo per la fine del 2024”, ha concluso.

GALLO: IN GRECIA IN PROSSIME SETTIMANE FUSIONE 3 DISTRIBUTORI

In Grecia "stiamo andando più veloci delle aspettative. Prevedevamo una fusione dei tre distributori entro la fine dell'anno; penso che lo faremo nelle prossime settimane". Lo ha affermato Paolo Gallo, ceo di Italgas. "Gli investimenti", ha aggiunto il numero uno, "nel primo semestre sono cresciuti del 41% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente quando non eravamo ancora entrati. Stiamo facendo lo stesso percorso che Italgas ha fatto in passato con la differenza che i tempi sono molto più veloci. A breve anche in Grecia avremo una infrastruttura interamente digitale e pronta a ricevere gas diversi".

GALLO: CLOSING DEAL VEOLIA ATTESO TRA UN MESE, MASSIMO UN MESE E MEZZO

"Manca ancora il closing che è atteso tra un mese, un mese e mezzo. Siamo diventati in questi anni più che una società che distribuisce gas, una società tech che gestisce infrastrutture", ha affermato Gallo. Il riferimento è all'operazione con cui Italgas ha rilevato per 115 milioni le controllate della società francese Veolia in Italia attive nel settore in Sicilia, Campania e Lazio.

"Noi riteniamo che le competenze e le innovazioni che noi abbiamo importato sul gas possono essere mutuate sulla rete idrica. Questo determinerà una riduzione delle perdite di circa il 15-20% e consentirà di prioritizzare investimenti", ha aggiunto. Gallo si è poi soffermato sull'accordo siglato con Coldiretti: "l’idea, con Coldiretti, è aiutare la filiera agricola ad affrontare un tema importante che è la produzione di bio metano. Un primo contributo che possiamo dare è relativo alla parte della connessione: possiamo realizzare una connessione qualitativamente certificata; c'è poi la possibilità di aiutare gli imprenditori agricoli a realizzare questi progetti sul bio metano e la terza area di intervento è cambiare l’attuale regolazione: penso ai costi di connessione che gravano all'80% sul produttore e per il 20% sul sistema. Credo che dovrebbe essere il contrario".

BATTAINI (PRYSMIAN): IN FUTURO PIANO NUOVA STRATEGIA NEL SEGNO DELLA CONTINUITÀ

Nel nuovo piano industriale "ci sarà un taglio diverso di strategia ma anche una grande continuità con il passato. Negli anni siamo cresciuti con grandi acquisizioni: nel 2010 avevamo un fatturato di circa 6 miliardi, oggi siamo arrivati a 16. Nel nuovo piano useremo quelle leve e la leadership per formulare una strategia differente ma in continuità". Lo sostiene Massimo Battaini, ceo-designate di Prysmian Group, all'Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. Sul fronte delle energie rinnovabili, "vediamo un aumento della domanda di infrastrutture. C’è un'area di progetti off- shore che hanno sofferto a causa dell'inflazione. Dal nostro punto di vista stiamo facendo tantissimo per avere delle tecnologie sempre più competitive", ha concluso.

GRANELLA (A2A): INVESTIMENTO IMPORTANTE SU RINNOVABILI MA NON DIMENTICARE IDROELETTRICO

"Stiamo attraversando un percorso di decarbonizzazione sia nostra che di supporto al Paese. Abbiamo investito in modo importante sulle rinnovabili. Ad oggi abbiamo in costruzione circa 150 Mw di impianti eolici e fotovoltaici, ma per la decarbonizzazione non basta elettrificare". E' quanto ha dichiarato Stefano Granella, Chief Strategy & Growth di A2A, intervenendo all'Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. "C’è tutto il tema della molecola verde, su cui le idee sono ancora da esplorare, stiamo valutando il metano green. C’è ancora tanta strada da fare anche sotto il profilo della ricerca ma vogliamo dare un contributo su tutti i fronti", ha aggiunto.

Un piano di investimenti importante, secondo Granella, serve anche sull'idroelettrico, perchè "è una fonte su cui bisogna continuare a puntare perchè è uno strumento fondamentale per la gestione del servizio elettrico". A questo, sul fronte della transizione green, si aggiunge la mobilità elettrica, senza dimenticare - ha concluso - che siamo gli "unici ad avere messo sul mercato un contratto a retail a dieci anni a prezzo fisso con fornitura green".

MERLI (ERG), SU RINNOVABILI SERVE QUADRO REGOLATORIO CERTO, BISOGNA ACCELERARE

“Nello sviluppo delle rinnovabili c’è una narrativa sul fatto che vada tutto bene, ma negli ultimi cinque anni la verità è che in Italia di eolico e solare gli impianti industriali sono cresciuti di 1 GW all’anno, mentre dovremmo farne 10. Nel 2022 e nel 2023 forse possiamo raccontare una storia diversa perché c’è stata l’esplosione del fotovoltaico a tetto trainata dal Superbonus”. Così Paolo Luigi Merli, ad di Erg, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. “In prospettiva, per accelerare serve il permitting e da questo punto di vista c’è il decreto aree idonee che è positivo perché presenta una road map al 2030 ma ha vincoli eccessivi, cosa che non deve stupire perché frutto di negoziazione tra vari ministeri con interessi diversi. Inoltre serve ancora di più un altro decreto che ancora manca, il decreto Fer X, che va a stabilire meccanismi di stabilizzazione del prezzi nel 2024-2028, visto che in Italia gli impianti rinnovabili hanno meccanismi di accesso al sistema di aste a livello di prezzi osbsoleto”, ha aggiunto il manager, concludendo: “Ci serve un framework regolatorio molto più chiaro e molto più certo, ciò è riflesso anche dai mercati finanziari che stanno punendo in maniera significativa le società delle rinnovabili”.

MERLI: ERG NON INVESTIRÀ NEL NUCLEARE, BISOGNA ESSERE REALISTI

"Erg sicuramente non investirà sul nucleare". E' quanto ha dichiarato l'ad del gruppo, Paolo Luigi Merli, intervenendo all'Italian Energy Summit del Sole 24 Ore, sottolineando che in Italia ci sono stati due referendum chiari sul tema e che "bisogna essere realisti e guardare ai tempi" di potenziale realizzazione. "Quando sento dire che nei prossimi 10 anni ci sarà il primo impianto nucleare in Italia mi viene da sorridere - ha aggiunto - Per la quarta generazione gli scienziati dicono che ci vorranno 25 anni, mentre gli Smr (small modular reactor, ndr) hanno problematiche da risolvere. Ben venga la discussione, ma non lo si metta al centro della stessa, il nucleare non risolverà problemi nei prossimi 25 anni".

PALERMO (ACEA): TERMOVALORIZZATORE ROMA PROGETTO IMPORTANTE, SERVE STRATEGIA SU RIFIUTI

"Il termovalorizzatore di Roma è un progetto sicuramente molto importante per la città su cui noi siamo impegnati e abbiamo presentato un'offerta in un raggruppamento di aziende. Crediamo che il suo sviluppo sia un tassello importante, un passaggio per altri possibili progetti in giro per l’Italia, e deve essere inquadrato in una strategia complessiva sui rifiuti, anche alla luce del fabbisogno regionale". E' quanto ha dichiarato Fabrizio Palermo, ad e dg di Acea, nel corso del suo intervento all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore.

PALERMO (ACEA): TEMA ACQUA TRASCURATO, SERVE APPROCCIO INDUSTRIALE

“L’idrico è un tema trascurato nel nostro Paese, noi siamo la generazione del rubinetto, abituati ad averla in abbondanza, ma ormai l’infrastruttura media ha un'età superiore ai 60 anni e il cambiamento climatico ha portato alla transizione energetica ma anche a un problema idrico. Questo ha un peso su vari settori, come l'agricoltura, l'industria, l'energia e più si va verso l'utilizzo di nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale, più si consuma acqua". E' quanto ha dichiarato, intervenendo all'Italian Energy Summit, l'ad e dg di Acea, Fabrizio Palermo. "Serve un approccio industriale al tema, è un’infrastruttura per la quale servono investimenti consistenti ma bisogna anche iniziare nel Paese a guardare al settore in logica nazionale. C’è la necessità di un cambio di approccio a livello territoriale, favorendo la nascita di operatori più grossi, approcciando modelli tariffari in modo diverso".

PULITI (SAIPEM): IN 2023 GIÀ AL 10% DI ACQUISIZIONE ORDINI GREEN

“Nel nostro piano industriale 2023-2026 abbiamo previsto un 25% di acquisizioni di ordini in energia green. Nel 2023 siamo al 10% ma quello che vediamo è che ci sono segnali positivi nel settore della cattura di Co2”. Lo ha affermato Alessandro Puliti, ceo di Saipem, intervenendo all’Italian Energy Summit. In questo contesto il top manager ha ricordato che “non siamo attivi solo sull’off-shore wind ma anche sulla cattura di anidride carbonica. Siamo l’unica società che può offrire l’intera filiera della cattura di anidride carbonica”.

DAL FABBRO (IREN), IDROELETTRICO È BENE NAZIONALE, NON SIA LASCIATO A FONDI STRANIERI

“Abbiamo una grande opportunità che proviene dall’acqua. Ci sono 12,5 di terawattora che ci aspettano e una ricaduta potenziale di 25 miliardi di euro. Tutto dipende da noi”. Lo ha affermato Luca Dal Fabbro, presidente di Iren, all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. “Credo che quando si parla di idroelettrico il governo deve pensare che sia un bene nazionale e che non deve essere lasciato a fondi stranieri ma gestito da soggetti industriali. L’idroelettrico deve rimanere gestito in modo industriale e non finanziario”, ha aggiunto, sottolineando - a proposito dell'annoso tema del rinnovo delle concessioni - che noi operatori "siamo pivotali e non dobbiamo essere demonizzati ma aiutati".

Secondo Dal Fabbro “l’acqua sarà la nuova emergenza: ce ne stiamo già accorgendo. La scarsità di acqua è un tema ma c’è anche quello della qualità dell’acqua. Un terzo nodo è che noi disperdiamo troppa acqua nelle nostre tubazioni. Per questo bisogna fare investimenti. Come Iren siamo impegnati in un piano di oltre 300 milioni sulle reti. Vogliamo crescere non solo nei nostri territori ma anche in altre parti d’Italia. Vogliamo diventare uno dei primi tre operatori dell’acqua in Italia”.

SCHIEPPATI (TAP): IN 2022 GARANTITO 15% DOMANDA GAS IN ITALIA

“Tap è diventato assolutamente strategico in quanto ha garantito nel 2022 per il 15% la domanda del gas in Italia. Abbiamo trasportato oltre 27 miliardi metri cubi in Europa dall’inizio operazioni commerciali e più di 23 in Italia quindi sostanzialmente abbiamo dato un contributo chiave alla sicurezza degli approvvigionamenti e alla liquidità del mercato”. Lo ha affermato Luca Schieppati, managing director di Tap, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore.

“Questo”, ha aggiunto, “è stato grazie all’aver lavorato a mettere a regime i contratti a lungo termine, e quelli che sono stati firmati prevedono 10 miliardi di cui 8 per Italia e la capacità a breve termine. In particolare stiamo sempre più utilizzando il gasdotto in modo flessibile, abbiamo dei prodotti che ci permettono virtualmente di trasportare non solo il gas normalmente come succede da est verso ovest ma anche da ovest verso est, oppure di fare entrare il gas dalla Grecia verso l’Italia quando gli investimenti ancora sono in corso da parte dell'operatore nazionale greco per far questo. Questo ha permesso ad esempio alla Grecia di stoccare del gas negli stoccaggi italiani lo scorso anno dandogli questa flessibilità. Noi dobbiamo continuare in questa direzione in modo da garantire nel futuro questo tipo di continuità del servizio di trasporto che è un servizio punto punto, dal mar Caspio sino in Europa, che si basa su dei contratti a lungo termine”.

“Abbiamo già trasportato oltre 5 miliardi metri cubi e la tendenza è in leggero ribasso perché come sapete c'è comunque un contenimento della produzione industriale, c'è comunque un contenimento dei consumi domestici anche dovuto alla termica e siamo sempre sull’ordine di grandezza del 15% in meno, questo è un fenomeno diffuso”, ha sottolineato Schieppati.

“Se consideriamo Tap nella sua complessità, considerando che da ottobre 2022 abbiamo interconnesso la Bulgaria, abbiamo una situazione in cui continuiamo a trasportare gli stessi volumi complessivi. Questa connessione che abbiamo fatto con la Bulgaria sta dando davvero un’importanza strategica alla totalità dell'infrastruttura che connette le 2 parti geografiche dell'Europa, quindi i consumi d’Italia, con l'idea di portare più gas verso il nord Europa insieme alle altre importazioni e dall'altra parte l’alimentare l’area dei Balcani. Con il cambio in qualche modo che c’è stato nei flussi dei gas vede ancora più strategica la posizione di Tap nell’ambito del corridoio meridionale”, ha concluso.

SCHIEPPATI (TAP): A GENNAIO CONTRATTUALIZZATI ULTERIORI 1,2 MLD DI METRI CUBI

“A gennaio abbiamo già contrattualizzato un ulteriore miliardo e 200 milioni di metri cubi che andranno in onda da qui a fine del 2025, diventeranno operativi da gennaio 2026”. Lo ha affermato Luca Schieppati, managing Director di Tap, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore.

“Abbiamo presentato alle autorità in questi giorni la nuova proposta di progetti per la nuova fase vincolante che partirà l’anno prossimo. E’ già partito il nuovo market test con le prime offerte non vincolanti che saranno poi adeguate a gennaio dell'anno prossimo”, ha aggiunto.

“Utilizzando energia rinnovabile elettrica e utilizzando i motori che azionano i compressori noi riusciamo a cogliere molti obiettivi, riusciamo a essere più efficienti e quindi avere meno energia per trasportare il gas e quindi rendere più gas disponibile alla vendita. Riusciamo ad annullare nel lungo termine le emissioni di Co2 e quindi a diventare neutri dal punto di vista carbonico. Il nostro obiettivo continua a essere quello da qui al 2027 e al 2028 di fornire in modo sostenibile offerte di capacità fino a oltre 20 miliardi con un trasporto, delle operazioni commerciali che saranno neutre. Stiamo anche lavorando per fare in modo di essere pronti nel futuro ad accogliere molecole più verdi che il mercato potrà produrre e la regolazione sviluppare”, ha concluso.

MARSILI (SHELL): IN GAS ITALIA APPETIBILE, PUÒ DIVENTARE ENERGY HUB

"L'Italia è un paese appetibile, ha molte potenzialità e una posizione strategica. Ha molto gas che andrà anche in altri paesi europei. Il governo vuole fare dell'Italia un energy hub e credo abbia tutti gli strumenti per diventarlo". Lo ha affermato Marco Marsili, country chair di Shell Italia, all'Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. "Ci sono delle cose da migliorare: un tema è sicuramente quello del permitting sulle rinnovabili che deve essere velocizzato. Ritengo però che il problema sia più strutturale: soffriamo una regolamentazione vecchia. Bisogna agire su questo", ha aggiunto.

ARRIGONI (GSE): AL 30/6 IMPIANTI FOTOVOLTAICI CRESCIUTI DI 9 VOLTE

“L’attitudine alle energie rinnovabili in Italia sta cambiando; c’è un cambio culturale in atto. Sul fotovoltaico, al 30 giugno abbiamo raggiunto gli 1,3 milioni di impianti, in aumento di 9 volte rispetto al 2010”. Lo ha affermato Paolo Arrigoni, presidente di Gse, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore. “Registriamo una crescita anche sulle installazioni, mentre sul fronte delle comunità energetiche oggi in Italia sono attive 92 configurazioni di auto consumo”, ha aggiunto.

A dimostrazione dell’attenzione che Gse dedica alle energie rinnovabili “da domani partirà un road show che toccherà tutte le regioni italiane durante il quale incontreremo le scuole, le imprese, le camere di commercio e i sindaci per far conoscere a tutti i soggetti i meccanismi di incentivazione che noi gestiamo. E’ una iniziativa sul territorio e per il territorio”, ha spiegato il presidente.

VILLANI (BCG), ITALIA CAMPIONE DI EMISSIONI IN 2022, TRANSIZIONE SEMPRE PIÙ COSTOSA

"L'Italia, come altri Paesi, è stato campione di emissioni nel 2022. Il lato positivo è la ripresa economica, il lato negativo è che questa ripresa è stata supportata da tecnologie inquinanti". Lo ha affermato Laura Alice Villani, managing director e senior partner Bcg, intervenendo all’Italian Energy Summit del Sole 24 Ore.

"La transizione energetica sta diventando sempre più costosa. Stimiamo che al 2030 servano circa 20 miliardi", ha aggiunto, sottolineando che tuttavia "ci sono una serie di tecnologie che possono fare la differenza come la cattura di CO2". Secondo Villani le "imprese possono fare molto, ma bisogna cambiare le logiche di investimento. Le tecnologie verdi sono costose, quindi le aziende devono adottare una strategia di investimento di medio lungo periodo. Anche il regolatore e la finanza possono giocare un ruolo importante".

La top manager ha inoltre sottolineato che "a fronte di una natura che sta reagendo in modo molto veloce, l’uomo va molto più lento. Le policy in campo non sono sufficienti; per questo la transizione energetica è più difficile e complessa. Ci sono però degli elementi positivi: si sta ampliando il panel di energie che si possono usare; se l'elettrificazione e le rinnovabili restano il must, la riduzione dell’anidride carbonica sta prendendo più piede".