In Parlamento26 Aprile 2024 10:44

Rifiuti urbani, interrogazione Tassinari (FI Camera): su sistema calcolo costi e di perequazione equo e sostenibile

Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-01176

presentato da

TASSINARI Rosaria

testo di

Mercoledì 24 aprile 2024, seduta n. 284

TASSINARI. — Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. — Per sapere – premesso che:

le comunità romagnole stanno attraversando un periodo economico estremamente difficile, segnato ancora dalle conseguenze dell'alluvione del maggio 2023 e da una forte inflazione che ha colpito particolarmente i ceti più deboli ed i nuclei più fragili;

in questo quadro si registrano forti aumenti delle tariffe relative alla gestione dei rifiuti urbani, con particolare riferimento agli ambiti di Cesena-Ravenna-Rimini. Molti comuni afferenti ai tre ambiti e in special modo le realtà medio-piccole, vedranno nel 2024 l'applicazione di considerevoli incrementi, anche nella misura del 9,6 per cento corrispondente al limite massimo previsto da Arera. Tali aumenti si sommano a quelli degli anni precedenti e sono previsti anche per il futuro. Di conseguenza, in meno di 10 anni si verificherà un sostanziale raddoppio dei costi in capo ai cittadini;

in particolare, il sistema di raccolta dei rifiuti «porta a porta» presenta costi più elevati rispetto alla raccolta stradale, anche se, a fronte di questa spesa maggiore, si ottiene un costo per lo smaltimento più basso. Tal sistema di raccolta si è diffuso nei piccoli comuni della Romagna con l'obiettivo di migliorare la gestione dei rifiuti e incrementare le percentuali di riciclaggio e di raccolta differenziata;

in tali ambiti, quanto meno in Romagna, non si è generata la prevista riduzione delle tariffe per i cittadini e i costi del servizio stanno mettendo a dura prova i bilanci comunali, con incrementi che in alcuni casi hanno raggiunto e superato il 150 per cento, rischiando di compromettere la sostenibilità finanziaria di questi enti locali;

i sindaci delle realtà più grandi hanno anche lamentato la non corretta modalità di coinvolgimento delle amministrazioni locali nell'iter di approvazione dei piani economico-finanziari: la documentazione viene quasi sempre trasmessa in ritardo, rendendo difficile l'esame preventivo degli atti. Si imputa al gestore del servizio di quelle aree di trattare con i caratteri dell'urgenza attività ripetitive e programmabili;

inoltre detti sindaci hanno rilevato che l'aumento dei costi, che non si verificherebbe in ambiti di raccolta delle aree regionali limitrofe, avviene a parità del servizio, rendendo così ingiustificabile l'aumento previsto nei piani economico-finanziari;

è necessario che le politiche ambientali non gravino in modo insostenibile sui bilanci dei comuni, in particolare di quelli delle aree più interne e più vulnerabili, e che sia assicurato l'equilibrio tra tutela ambientale e sostenibilità finanziaria. L'approccio di Arera, in tema di servizio rifiuti, dovrebbe tener conto anche di questo aspetto e non solo della sostenibilità economico-finanziaria dei gestori –:

se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire nell'ambito della definizione degli indirizzi di politica generale di competenza ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 481 del 1995:

a) al fine di adottare iniziative di competenza che consentano un'adeguata concertazione dei piani economico-finanziari nel settore della raccolta dei rifiuti urbani, rispettosa dei ruoli istituzionali degli enti coinvolti e del consiglio d'ambito, nella quale si prevedano tempi congrui per comprendere ed analizzare la documentazione di dettaglio;

b) acquisire elementi volti a verificare eventuali discrasie tra le tariffe nei vari ambiti regionali per evitare che vi sia un'oggettiva disparità di trattamento tra i cittadini della stessa regione e tra regione e regione;

c) garantire maggiore tutela nei confronti di famiglie e imprese, introducendo anche tramite iniziative di carattere normativo un sistema di calcolo dei costi e di perequazione che sia equo e sostenibile e che garantisca una corretta distribuzione dei costi tra comuni grandi e piccoli, al fine di contemperare le esigenze di tutela dell'ambiente con la sostenibilità finanziaria del servizio prestato.
(3-01176)