News7 Aprile 2023 16:10

Quella sottile linea rossa tra la notizia e il pettegolezzo. Se Giornali e Tv italiane disattendono dettami giornalismo

C'è una sottile linea 'rossa' tra la notizia giornalistica che riguarda - per citare Franco Abruzzo - "fatti di interesse pubblico, correttezza ed utilità sociale della notizia, protezione dei minori e di altri soggetti deboli" e la chiacchiera da bar (o da buvette).

Quella linea rossa si chiama 'pettegolezzo', ovvero, secondo la definizione data dalla Treccani, "chiacchiera indiscreta e malevola sul conto di qualcuno, commento malizioso e inopportuno sulla condotta di una o più persone". Una definizione che, sempre secondo la Treccani, sfiora la 'non-notizia': "Notizia priva di reali contenuti, che ha scarso valore, non dà informazioni".

Sorprende dunque come, in un momento in cui si accavallano numerosi temi tra cui quello della formazione degli studenti (così che possano rendersi conto di come l'Italia sia il "Genius Loci del mondo") e poter trattenere i cervelli all'interno dei confini nazionali e attirare quelli stranieri tramite servizi universitari adeguati; la revisione - o presunta tale - del Pnrr; la siccità, i dossier sui tavoli di Bruxelles che mettono a rischio le nostre economie e la nostra cultura e lo stato di salute di Berlusconi, quotidiani e Tg (che magari dopo aver fatto man bassa di 'aiuti' a vario titolo dai dicasteri dei governi scorsi ne hanno chiesti di nuovi senza avere però la "bicicletta") si prodighino a occupare l'etere e ad inchiostrare carta per parlare di un pettegolezzo. Nato come tale che morirà probabilmente come tale.

Sembra vedere le più alte firme della penna scendere ai livelli più bassi del giornalismo dilettandosi a fare gossip-trash sulla vita delle persone senza che vi siano evidenti fatti o azioni connessi all'attività di governo.

Tutto questo sulle spalle dei più deboli, i minori. Sui quali inevitabilmente ricadrà il pettegolezzo come un macigno.

Sorprende come, da giorni, non si discuta di altro se non di relazioni presunte e figli presunti. Ma nessuno abbia scritto dell'altra "non-notizia" di un noto già presidente di regione sposato e con figli (ormai maggiorenni e adolescenti) che è andato a vivere con il compagno, (che aveva un ruolo di rilievo - si apprende - nel suo staff). Sarebbe stato forse di maggior interesse mediatico e giornalistico data la discussione dentro e fuori delle aule del Parlamento sulla questione legata ai diritti delle coppie gay. Tema sempre di grande attualità e fortemente portato avanti dallo stesso.

Ma il giornalismo, ai tempi dei social, è anche questo: pettegolezzo. La caratura di non cadere in dinamiche da adolescenti delle scuole medie sembra lontana.

Ma forse, anche gli studenti delle medie, oggi avrebbero contezza dell'inutilità dell'argomento e maggior rispetto per il prossimo. E torniamo alla formazione, primo tassello di quelli che saranno i prossimi italiani e la prossima Italia.

E.S.