Politica16 Marzo 2022 15:16

Patuanelli: Contro caro energia servono price cap al gas ed Energy Recovery Fund

"Sul caro materie prime, c'è l'impatto del costo dell'energia, che colpisce i produttori attraverso l'aumento dei semilavorati e con il costo bollette. Serve un intervento europeo per mettere un tetto al prezzo del gase e attraverso una nuova tranche di debito comune per un Energy Recovery Fund. Altro elemento centrale è la diversificazione: notificheremo in Europa il decreto per i bandi del PNRR sull'Agrisolare, di 1,5 miliardi: dobbiamo spingere sulle rinnovabili. Per le speculazioni dobbiamo capire la situazione sul mercato di alcuni beni, perché manca la capacità di capire come sia la situazione degli stock delle materie prime. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, risponde a interrogazioni sulle iniziative, anche in sede europea, per contenere gli aumenti delle materie prime alimentari e contrastare fenomeni speculativi (Fornaro – LeU).

"Il settore primario pensava di essere uscito dalla crisi pandemica, ma servono interventi nazionali ed europei. Prevediamo la possibilità di inserire le aziende agricole tra quelle considerate energivore e poi aggiungere l'utilizzo del digestato per combattere i costi. Lunedì ci sarà un consiglio europeo importante rispetto a una nuova PAC incentrata sull'impatto ambientale e sulle riduzioni della produzione, ma che invece avrebbe bisogno di un tempo di preparazione più lungo proprio sulle quantità, e la possibilità di aumentare gli aiuti accoppiati e gli aiuti diretti", ha detto Patuanelli.

"Sugli approvvigionamenti dobbiamo considerare quanto dipendiamo da altri mercati. Ci preoccupa l'atteggiamento dell'Ungheria sul blocco delle esportazioni piuttosto che quelle dal mercato russo e ucraino. Attraverso un colloquio del presidente Draghi con il presidente Orban, l'Ungheria ha sbloccato il trasferimento delle importazioni di mais e grano tenero, fattore importante per la filiera zootecnica. Dobbiamo guardare ad altri mercati, come Francia e Germania per il cerealicolo e Stati Uniti e Canada per i fertilizzanti. Anche a livello europeo una riflessione sulla sovranità alimentare deve essere fatta per evitare proprio alcuni atteggiamenti, così da evitare di rivolgerci a paesi terzi", ha aggiunto il ministro.

"Stiamo ridiscutendo alcune regole sulle aree destinate alla biodiversità e sui regimi rotatori, ora dobbiamo aumentare la produzione. A livello nazionale si possono implementare aiuti di tipo economico, perché ci sono parti delle filiere dove non arriva il valore aggiunto che arriva in altre. Stiamo ridiscutendo la garanzia di Ismea per una rinegoziazione dei mutui e un provvedimento per la decontribuzione degli oneri previdenziali per alcune filiere per garantire maggiore liquidità. Oggi abbiamo approvato 20 milioni per la pesca nella conferenza Stato-Regioni, abbiamo in pubblicazione alcuni giorni fa il decreto per l'utilizzo di 1,2 miliardi per i contratti di filiera, risorse da utilizzare in tempi rapidi", ha proseguito Patuanelli.

"Il tema del rapporto con l'Ungheria è stato trattato al più alto livello possibile, con la risoluzione del blocco paventato in precedenza. La nuova PAC, ha elementi alla limitazione della produzione legati all'impatto sull'ambiente, ma credo che bisogna porsi il problema di produrre di più inquinando meno, lavorando sulle dinamiche delle produzioni. Chiederemo di poter postporre alcune misure, come introdurre un contributo flat sulle superfici agricole utilizzate. Il problema è comune e daremo un risposta d'insieme", ha ammesso il ministro.

"Le aziende devono produrre cibo salvaguardando l'ambiente, ma senza fermare la produzione. Dovremo garantire la possibilità di continuare a lavorare per portare cibo sulle tavole degli italiani. Diventa indispensabile che gli elementi che hanno portato a questa situazione vengano affrontati in maniera strutturale affinché non si ripeta. Se vogliamo raggiungere la sovranità alimentare è decisivo, se fossi stati autosufficienti avremmo avuto meno difficoltà in Europa ed è questo quello che lunedì diremo al Consiglio Europeo", ha concluso il ministro Patuanelli.

(Articolo tratta da Agricolae.eu)