Energia14 Novembre 2022 13:12

Opec: rivista al ribasso crescita domanda petrolio 2022

Le previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2022 sono state riviste al ribasso di 0,1 mb/g, attestandosi ora a 2,5 mb/g. Si stima che la domanda di petrolio nell'OCSE aumenterà di circa 1,3 mb/g, mentre per i paesi non OCSE la crescita sarà di circa 1,3 mb/g. Il secondo trimestre di quest'anno è stato rivisto leggermente al rialzo grazie a una domanda di petrolio migliore del previsto nei principali Paesi consumatori dell'OCSE. Tuttavia, la domanda di petrolio nel 3Q22 e nel 4Q22 è stata rivista al ribasso a causa della politica zero-COVID-19 in Cina, delle incertezze geopolitiche in corso e dell'indebolimento delle attività economiche. È quanto evidenzia l’ultimo market report dell’Opec. Per il 2023, le previsioni di crescita della domanda petrolifera globale sono state riviste al ribasso di 0,1 mb/g rispetto alla valutazione precedente, attestandosi a 2,2 mb/g. Si prevede che l'OCSE cresca di 0,3 mb/g e la non OCSE di 1,9 mb/g. Si prevede che la crescita della domanda di petrolio sarà messa a dura prova dalle incertezze legate alle attività economiche, alle misure di contenimento della COVID-19 e agli sviluppi geopolitici.

L'offerta di liquidi non OPEC è prevista in crescita di 1,9 mb/g nel 2022, con una leggera revisione al ribasso di 30 tb/g rispetto alla valutazione precedente. La revisione al rialzo della produzione di liquidi di America Latina e Russia è stata più che compensata dalle revisioni al ribasso di Altre Eurasia, Europa OCSE e Altre Asia. I principali motori della crescita dell'offerta di liquidi per il 2022 dovrebbero essere gli Stati Uniti, il Canada, la Guyana, la Cina e il Brasile, mentre la Norvegia e la Tailandia dovrebbero contribuire alle maggiori diminuzioni. Per il 2023, la previsione di crescita dell'offerta di liquidi non-OPEC rimane sostanzialmente invariata a 1,5 mb/g. I principali motori dovrebbero essere gli Stati Uniti, la Norvegia, il Brasile, il Canada, il Kazakistan e la Guyana, mentre la produzione di petrolio dovrebbe diminuire soprattutto in Russia e in Messico. Tuttavia, permangono notevoli incertezze sul potenziale della produzione di scisto degli Stati Uniti e sulla situazione geopolitica dell'Europa orientale, comprese le incombenti sanzioni dell'UE sulle importazioni di petrolio russo. Si prevede che i NGL e i liquidi non convenzionali dell'OPEC crescano di 0,1 mb/g nel 2022 per una media di 5,39 mb/g e nel 2023 di 50 tb/g per una media di 5,44 mb/g. Secondo le fonti secondarie disponibili, la produzione di greggio dell'OPEC-13 a ottobre è diminuita di 210 tb/g su base mensile, attestandosi su una media di 29,49 mb/g.