Energia22 Marzo 2024 14:45

Nucleare, Pichetto: andiamo avanti decisi, stiamo costruendo il quadro giuridico

"La posizione dell'Italia è nettamente a favore delle nuove forme di produzione di energia nucleare. Con la piattaforma nazionale per un nucleare sostenibile stiamo costruendo il quadro giuridico necessario per consentirci di far parte a pieno titolo della famiglia dei Paesi nuclearisti, come ribadito dal vicepresidente Tajani. Solo il moderno nucleare può assicurarci di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione garantendo all'Italia, nel contempo, energia sicura e costante". Lo ha dichiarato il ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a margine del convegno 'Milano Smart'.

La Camera ha infatti avviato nei giorni scorsi un’indagine conoscitiva sul nucleare per indagare il modo in cui l’Italia può raggiungere i suoi obiettivi di transizione energetica. Si tratta di un passo significativo di ritorno all’atomo dopo il referendum del 1987 che ne sancì la fine. Da allora il paese ha provato due volte a tornare al nucleare senza successo (Nel 2008, ci aveva provato l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che aveva proposto di soddisfare almeno il 25% del fabbisogno energetico con l’energia nucleare. Proposta poi respinta da un referendum nel 2011), ma rimane comunque l’unica nazione del G7 a non avere centrali nucleari, avendo chiuso e dismesso l’ultimo impianto più di 30 anni fa.

Eppure l’energia nucleare viene considerata fondamentale per raggiungere gli obiettivi climatici mondiali, come ha asserito il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia Fatih Birol qualche giorno fa al vertice di Bruxelles. In ogni caso l’Italia partecipa in qualità di paese osservatore all’Alleanza per l’energia nucleare, un gruppo di dodici paesi capeggiati dalla Francia, che spinge per rilanciare l’atomo. A loro giudizio è infatti fondamentale che ci siano nuovi finanziamenti comunitari, una maggiore promozione dell’industria di settore e una moderna expertise. “Agli occhi dei suoi sostenitori, il nucleare ha il pregio di garantire energia abbondante (al netto dei costi di costruzione e del combustibile), e ormai ritenuta accettabile da un punto di vista ambientale (al netto della gestione delle scorie) in un contesto nel quale l’industria e la mobilità sono destinate a diventare sempre più energivore”, ha scritto qualche giorno fa Il Sole 24 Ore. “Oggi lavorano a tempo pieno nel nucleare francese 125mila persone. Dovranno salire a 155mila nel 2033”. E tra di loro ci sono “molti specialisti stranieri, in particolare di italiani (…)”, ha concluso il quotidiano.