Energia19 Marzo 2024 14:50

Nucleare, al via indagine conoscitiva alla Camera. Tartaglia: Per transizione servirebbero una decina di centrali in Italia

Ha preso il via alla Camera dei Deputati l'indagine conoscitiva sulla tecnologia nucleare, “un'iniziativa, assunta su richiesta di Forza Italia, per approfondire un tema fondamentale per il futuro. Il calendario delle audizioni è molto fitto, in linea con l'obiettivo di offrire al legislatore e ai cittadini un quadro chiaro e reale, scevro da condizionamenti ideologici, sulle opportunità che questa fonte energetica porta con sé. Forza Italia sostiene il percorso per il ritorno al nucleare al fine di centrare l'obiettivo dell'indipendenza energetica e per mantenere gli impegni presi sulla decarbonizzazione", ha dichiarato il deputato e responsabile del Dipartimento energia di Forza Italia, Luca Squeri. Il primo intervento è stato di Angelo Tartaglia, già professore di fisica del Politecnico di Torino che ha ricordato come l’obiettivo principale sia quello di “evitare un collasso climatico” in un arco temporale di “una decina di anni”. “Per realizzare una grande centrale occorrono 15 anni – ha detto Tartaglia -. Per un costo di 12 miliardi di euro anche se ogni centrale fa storia a sé”.

“Per riuscire a far diventare il contributo del nucleare” importante in Italia “ci vorrebbero qualche decina di centrali” di taglia grande. “Si è parlato de piccoli reattori ma la prima osservazione è che ci vorrebbero centinaia di reattori”.

“Si è parlato anche di piccolissimi reattori come gli SMR che non sono una novità”, ha detto Tartaglia. “In questo caso si porrebbe il problema dei trasporti per il combustibile arricchito, soprattutto per un problema di controlli”, ha spiegato Tartaglia. Per quanto riguarda le scorie “non è stata ancora trovata una soluzione definitiva, ci sono due depositi ritenuti definitivi uno in Finlandia e uno in Francia ancora non entrato in funzione”, ha precisato il professore.