In Parlamento4 Marzo 2024 11:52

Mose, interpellanza Tosi (FI Camera): su procedure affidamento manutenzione

Atto Camera

Interpellanza 2-00337

presentato da

TOSI Flavio

testo di

Venerdì 1 marzo 2024, seduta n. 254

Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Magistrato alle acque di Venezia – affidò con la convenzione n. 7191 del 1991 la concessione di sola costruzione del sistema delle paratoie mobili del Mose, con un contratto riguardante la progettazione preliminare definitiva, esecutiva e la realizzazione dell'infrastruttura idraulica delle paratoie con un sistema di alzata elettromeccanico assolutamente innovativo;

la concessione avrebbe dovuto cessare con il collaudo e la consegna delle opere all'ente concedente, non essendo prevista la fase della gestione. Il ruolo di concessionario era ricoperto da un consorzio di imprese molto qualificate, oltre ad altri consorzi di imprese minori;

l'avanzamento dei lavori e l'ultimazione dell'opera vennero compromessi da fenomeni corruttivi che portarono all'arresto delle figure apicali del consorzio e di alcune singole imprese, con conseguente fallimento delle aziende di costruzioni in possesso della maggioranza delle quote dei lavori e la dichiarazione di insolvenza del Consorzio Venezia Nuova;

successivamente venivano nominati il Commissario straordinario per la prosecuzione dei lavori e il completamento delle opere del Mose e il commissario liquidatore del consorzio CVN, che traghettò il consorzio ad un concordato in continuità mentre per rimodulare la fase esecutiva con le sopravvenute esigenze di continuità dei lavori venivano avviate le procedure per la adozione degli atti aggiuntivi alla concessione a favore del CVN;

di particolare rilievo fu il settimo atto aggiuntivo rep. 8862 del 24 gennaio 2022, in forza del quale erano riformulate le regole per la gestione della fase di avviamento e la manutenzione temporanea dell'opera;

tale nuova disciplina era dettata dall'esigenza di garantire la movimentazione e il funzionamento delle opere infrastrutturali in parte già posate a mare per il periodo necessario per l'ultimazione dell'intera opera, anche sotto il profilo impiantistico, e per lo svolgimento del collaudo funzionale e tecnico-amministrativo;

con provvedimento n. 86/22 il Ministero dichiarava di pubblico interesse la proposta di partenariato pubblico-privato presentata da Fincantieri S.p.A. avente per oggetto la manutenzione ordinaria e straordinaria sia nella fase provvisoria che a regime del sistema elettromeccanico Mose;

il proponente, mediante una gestione a proprio esclusivo rischio, si sarebbe fatto carico della manutenzione sia provvisoria che a regime dietro il pagamento di un canone fisso, accollandosi ogni eventuale malfunzionamento durante la fase di gestione della paratoie. Ciò anche se l'opera non fosse stata ultimata e collaudata;

secondo quanto espressamente previsto dall'amministrazione procedente con il successivo Atto aggiuntivo n. 8, in fase di approvazione dopo i rilievi della Corte dei conti, le attività di manutenzione, sia provvisoria che a regime, «non verranno più eseguite dal CVN» ... ma verranno eseguite dal partner privato aggiudicatario della procedura di gara che sarà indetta dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti;

l'amministrazione specificava anche che le attività di manutenzione «saranno regolamentante esecutivamente e temporalmente come attività non comprese nella fase di avviamento»;

tale linea si fondava probabilmente sulla necessità di procedere al riordino delle competenze reciproche delle parti. Il MIT attraverso il provveditorato avrebbe inoltre dovuto «dare impulso alla procedura di gara preordinata alla individuazione del partner privato dell'amministrazione» ... «e risolvere così un quadro di incertezza del perimento delle attività»;

oggetto principale del citato atto aggiuntivo risultava la ridefinizione delle attività di competenza del CVN per effetto dell'esecuzione, da parte del partner privato, delle attività di manutenzione ordinaria e straordinaria in fase provvisoria e in fase a regime del sistema elettromeccanico, a decorrere dall'efficacia del contratto di PPP oggetto della proposta, fino al completamento ed al collaudo tecnico amministrativo dei lavori;

il suddetto atto, quindi, escludeva espressamente, in forza dell'articolo 3, le attività manutentive della fase provvisoria dal perimetro di competenza del CVN e quindi dal perimento delle concessioni di costruzione;

in tale ottica Fincantieri formulava la proposta che era dichiarata fattibile sotto il profilo tecnico/economico ai sensi del codice dei contratti pubblici e di pubblico interesse, per cui era pronta per essere posta a base del bando di gara ma che, consta all'interrogante, per motivi ignoti, abbia subito l'arresto procedimentale (da più di un anno) presso il Provveditorato. Sembrerebbe che nel contempo alcune imprese consorziate al CVN, abbiano formulato la proposta al liquidatore del consorzio tesa a eseguire le manutenzioni del Mose nella fase della gestione provvisoria mediante un affidamento diretto senza gara, in virtù nella presunta efficacia della convenzione di concessione –:

alla luce dei fatti descritti in premessa, quali siano i motivi ostativi alla pubblicazione della gara europea per l'affidamento delle manutenzioni ordinaria e straordinaria in fase provvisoria e a regime, come da proposta di partenariato di Fincantieri;

se non si ritenga preferibile ricorrere ad una procedura di evidenza pubblica, piuttosto che ad un affidamento diretto, che pregiudicherebbe la miglior offerta possibile in termini di costi e di qualità, stante l'assenza di un confronto tra più proposte.
(2-00337) «Tosi».