News2 Febbraio 2024 11:08

Mobilità, interrogazione Morassut (PD Camera): su progetto Citta’ 30

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-01944

presentato da

MORASSUT Roberto

testo di

Mercoledì 31 gennaio 2024, seduta n. 237

MORASSUT, MEROLA, BARBAGALLO, GHIO, BAKKALI e CASU. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere – premesso che:

desta profondo sconcerto la predisposizione di una direttiva ministeriale, per contrastare il progetto «Città 30», riducendo la possibilità per i comuni di applicare il limite dei 30 chilometri orari all'interno delle aree urbane;

il progetto delle «Città 30», adottato in via sperimentale a Bologna, è finalizzato a migliorare la sicurezza stradale, la mobilità e la qualità dell'aria secondo quanto indicato dal Piano per la sicurezza stradale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, recependo linee guida internazionali, indica il limite dei 30 chilometri orari come misura chiave per ridurre gli incidenti sulle strade urbane;

i dati Istat indicano che il 73 per cento degli incidenti stradali in Italia avviene dentro le città, l'80 per cento delle vittime negli incidenti in città sono pedoni, ciclisti e motociclisti; la velocità è la prima causa in assoluto degli incidenti più gravi, quelli mortali, in città;

la «Città 30» risponde quindi all'esigenza vitale di abbassare la velocità massima sulle strade urbane, a tutela prima di tutto degli utenti vulnerabili. Gli studi sono concordi nell'indicare che meno velocità significa ridurre sia la probabilità, sia la gravità degli incidenti stradali. Quindi il progetto, facendo seguito anche alle richieste dell'organizzazione mondiale della sanità, è centrale per raggiungere l'obiettivo di riduzione del 50 per cento dei morti sulle strade per incidenti stradali;

le sperimentazioni di «Città 30» avviate in Italia si inseriscono in un percorso già intrapreso da altre città europee come Londra, Madrid, Barcellona, Amsterdam e Bruxelles, che dimostrano uno spiccato miglioramento della sicurezza nel tessuto urbano, senza causare i temuti blocchi della circolazione, quello che si sta già verificando anche a Bologna con il calo del 21 per cento di incidenti e del 27 per cento di pedoni investiti dopo le prime due settimane di avvio del provvedimento;

in tale contesto assume un rilievo centrale il sostegno che il Ministro può fornire, oltre che per sostenere le sperimentazioni in corso di «Città 30», anche per potenziare il fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, al collasso in tantissime realtà, e per rinnovare il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sempre più in sofferenza –:

se non ritenga lesiva della autonomia dei comuni un intervento teso a limitare le possibilità di programmare le zone 30 nelle città e se non ritenga più utile attendere l'esito delle sperimentazioni in atto per una adeguata valutazione, nell'interesse generale dell'obiettivo di prevenire e ridurre gli incidenti stradali.
(5-01944)