Politica15 Maggio 2023 10:54

Mobilità, interpellanza Battilocchio (FI): su Ztl a Roma

Atto Camera

Interpellanza urgente 2-00147

presentato da

BATTILOCCHIO Alessandro

testo di

Mercoledì 10 maggio 2023, seduta n. 101

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, per sapere – premesso che:

con Deliberazione della Giunta Capitolina 10 novembre 2022 n. 371: «Provvedimenti permanenti, programmati ed emergenziali per la prevenzione e il contenimento dell'inquinamento atmosferico» il comune di Roma oltre ad estendere il perimetro della ZTL Fascia Verde a gran parte della città, stabilisce talune misure di limitazione permanenti;

in particolare, tra gli altri, sono introdotti i seguenti divieti di circolazione:

a) permanente dal lunedì al sabato, dal 15 novembre 2022 per gli autoveicoli a benzina e diesel pre-Euro 1, Euro 1 ed Euro 2, nonché per quelli diesel 3 e, dal 1° novembre 2024 anche per gli autoveicoli a benzina Euro 3. Per i veicoli storici il fermo è pressoché totale;

b) programmato dal 1° novembre al 31 marzo di ogni anno dal lunedì al sabato a partire dal 1° novembre 2023 per gli autoveicoli diesel Euro 4 e a partire dal 1° novembre 2024 per gli autoveicoli a gasolio Euro 5;

il provvedimento è giustificato con le norme Ue sulla qualità dell'aria, recepite con decreto legislativo n. 155 del 2010. Inoltre l'articolo 7 del Codice della strada dà ai comuni il potere di regolazione della circolazione nei centri abitati;

i controlli sul rispetto dei divieti sono effettuati, oltre i consueti mezzi, tramite l'installazione di iniziali 51 varchi elettronici, in grado, dalla targa, di risalire alle caratteristiche del veicolo e al proprietario, il tutto in automatico;

la delibera n. 371 riporta che la regione Lazio si è impegnata ad erogare contributi per la sostituzione dei veicoli oggetto di divieto di circolazione, mentre il comune si è impegnato ad acquistare veicoli per il TPL a emissioni zero a partire dal 2025;

la delibera sostiene che si intende disincentivare la mobilità privata inquinante, per favorire la scelta del mezzo pubblico. Dall'Annuario Statistico di Roma Capitale (aggiornato al 24 giugno 2022) si evince che l'età media del parco ATAC, che dispone di circa 2.000 veicoli, è pari a 12,3 anni. La flotta ATAC è assolutamente inadeguata a garantire il diritto alla mobilità, trattandosi di mezzi vetusti e soggetti a continui guasti (in media ogni giorno 4 su 10). A maggior ragione se venisse gravata a cagione dei nuovi divieti, da centinaia di migliaia di nuovi passeggeri;

secondo dati elaborati da Roma Servizi per la Mobilità la misura impatterebbe su 30.000 residenti e 300.000 non residenti. Ma in realtà sono molti di più se si considera che solo il 46 per cento dell'1,7 milioni delle autovetture di Roma si colloca nelle classi di emissione Euro 5 o Euro 6 oggi classificate come meno inquinanti. Senza contare i mezzi turistici e di trasporto che accedono giornalmente all'area cittadina; peraltro dal 2024 dovranno fermarsi anche l'Euro 5 a gasolio;

la fascia meno abbiente della popolazione romana, che risiede in periferia e nella cintura attorno a Roma, possiede e utilizza, per motivi di lavoro, veicoli ai quali sarà applicato un divieto permanente o programmato di accesso e circolazione. Ciò non solo nella cosiddetta ZTL Anello Ferroviario, che già si estende su una vasta porzione del territorio capitolino, ma anche nella ZTL Fascia Verde, così come ridefinita;

il diritto alla mobilità privata è una delle conquiste dell'Italia del dopoguerra: non è pensabile costringere i cittadini a rottamare i propri veicoli, alcuni dei quali (Euro 5) da considerare non inquinanti, per acquistarne altri a minor impatto ambientale. Gli incentivi per le motorizzazioni endotermiche Euro 6 sono esauriti e le auto ibrido/elettriche, sia pure incentivate, hanno prezzi inabbordabili per la gran parte della popolazione;

ma, secondo gli interpellanti, l'amministrazione romana appare vivere fuori dalla vita reale: l'assessore alla mobilità parla di «cambio culturale nel concepire lo spostamento, di sharing mobility, di ciclabili». La road map di pochi mesi appare insostenibile ai più. Immediatamente è partita la protesta dei cittadini romani e una raccolta di firme ha raggiunto in pochi giorni oltre 80.000 sottoscrizioni. Una situazione da non sottovalutare perché potrebbe raggiungere tra pochi mesi toni drammatici e altamente conflittuali;

la rivolta dei gilet gialli (Francia 2018), nasce da un aumento delle accise dettato da motivi di natura ambientale e sta a dimostrare che l'impatto di tali provvedimenti colpisce maggiormente i meno abbienti. È stata la rivolta dei provinciali che si fanno decine di chilometri per andare al lavoro con le loro carrette diesel, contro i parigini, col metro e l'auto elettrica sotto casa;

il decreto legislativo n. 155 del 2010 prevede (articolo 1, comma 5) che «Le funzioni amministrative relative alla valutazione ed alla gestione della qualità dell'aria competono allo Stato, alle regioni e agli enti locali, nei limiti previsti dal presente decreto»;

attualmente in materia di circolazione dei veicoli nelle località urbane si rinviene una babele di disposizioni, che minano la certezza del diritto. Talune amministrazioni italiane si ostinano a non comprendere che i processi vanno accompagnati e non imposti –:

se non ritenga opportuno adottare iniziative di competenza, anche di carattere normativo, volte a:

a) ricondurre i provvedimenti sulla mobilità privata urbana a una serie di princìpi generali, in maniera tale da escludere disposizioni locali che vietino la circolazione, se adottate in assenza di adeguate e contestuali misure volte a realizzare le infrastrutture necessarie a migliorare la mobilità cittadina e a garantire un trasporto pubblico efficiente e adeguato alle esigenze, tutelando il diritto alla mobilità privata dei meno abbienti che utilizzano il proprio veicolo per lavoro;

b) spostare le risorse destinate agli incentivi per i costosi veicoli con emissioni nella fascia 0-60 grammi di CO2 a quelli per veicoli con emissioni comprese nella fascia 61-135 grammi, per favorire il ricambio del parco auto e ridurre l'inquinamento;

c) prevedere un minimo di accessi consentiti ai centri cittadini per le auto storiche, secondo il modello adottato a Milano;

d) introdurre la possibilità di accedere nei centri cittadini ai mezzi vietati, a fronte di specifiche esigenze, mediante iscrizione a piattaforme informatiche appositamente dedicate ed eventuale pagamento di ecopass;

e) escludere, in attesa del rinnovo del parco auto nazionale, qualsiasi forma di divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 e benzina Euro 4, posponendo i divieti relativi ai diesel Euro 4;

f) centralizzare a livello nazionale le fasce orarie e settimanali di divieto di circolazione.
(2-00147) «Battilocchio, Marrocco, Barelli, Squeri, Casasco, Paolo Emilio Russo, Orsini, Bagnasco, Saccani Jotti, Deborah Bergamini, Tenerini, Mazzetti, De Palma, Polidori».