In Parlamento23 Maggio 2024 11:03

Maltempo, interrogazione Malpezzi (Pd): su danni alluvione Lombardia e risorse Pnrr

Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-01169

presentata da

SIMONA FLAVIA MALPEZZI
mercoledì 22 maggio 2024, seduta n.192

MALPEZZI, BOCCIA, PARRINI, MANCA - Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. - Premesso che:

tra il 1980 e il 2022, secondo gli ultimi dati di uno studio Censis-Confcooperative, i cambiamenti climatici hanno provocato danni in Italia per oltre 111 miliardi di euro: 57,1 per alluvioni, 30,6 per ondate di calore, 15,2 miliardi per le precipitazioni, 8,2 miliardi per siccità, incendi boschivi e ondate di freddo;

si tratta di cifre che crescono esponenzialmente con il passare degli anni: si parla di 42,8 miliardi di euro solo dal 2017 al 2022, mentre nel solo 2022 oltre 17 miliardi di euro, pari allo 0,9 del PIL;

secondo le ultime indagini, nel 2021 sono saliti a 94 su 100 i comuni italiani a rischio di dissesto idrogeologico ed erosione costiera, in tutto 7.423 comuni, per un aumento che si riflette sia sulle aree potenzialmente soggette a frane (aumento del 4 per cento sul 2017), sia su quelle esposte ad alluvioni (incremento del 19 per cento). Il pericolo riguarda l'intera penisola, e risultano in aumento anche le zone di massimo rischio. Complessivamente, sono 8 milioni gli italiani che vivono in territori particolarmente vulnerabili;

considerato che:

in questo contesto di straordinaria gravità, il Governo ha praticamente dimezzato i fondi disponibili per il contrasto al dissesto idrogeologico. Il piano nazionale di ripresa e resilienza, infatti, prevedeva originariamente di destinare al contrasto del dissesto 2,49 miliardi di euro (missione 2, componente 4, investimento 2.1), mentre il nuovo PNRR ne cancella 1,287 miliardi, proprio quando il Paese è colpito sempre più spesso e sempre più intensamente da gravi episodi di maltempo;

le scelte operate dal Governo appaiono dunque tanto devastanti quanto insensate alla luce di quanto avvenuto nel nostro Paese nell'arco di un solo anno: solo per citare i fatti più gravi, nel maggio 2023 con l'alluvione che ha colpito Emilia-Romagna, Marche e Toscana, nell'estate scorsa con gli eventi meteorologici estremi che hanno interessato la Lombardia, in novembre 2023 con gli eventi alluvionali che hanno colpito ampie zone della Toscana, e il 15 maggio 2024 con l'alluvione che, ultimo in ordine di tempo ma non di gravità, ha colpito Milano, i comuni limitrofi e vaste aree della Lombardia, provocando conseguenze devastanti sul territorio con precipitazioni che non si registravano da oltre 170 anni (in 15 ore pari a quelle dell'intero mese di maggio);

le intense piogge, che hanno interessato quasi il 30 per cento del territorio lombardo, hanno causato esondazioni dei fiumi Lambro, Seveso e Sillaro, dei torrenti Trobbia e Molgora, determinando gravi disagi per la popolazione residente e danni ingenti alle abitazioni, alle infrastrutture, alle industrie e agli esercizi commerciali, con centri abitati isolati, famiglie ancora oggi sfollate e strade inagibili; sono stati soccorsi bambini nelle scuole per l'infanzia dalle forze dell'ordine e 200 sono stati gli interventi dei vigili del fuoco;

22 Comuni colpiti dalle alluvioni hanno già avanzato la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale, pur se gli ingentissimi danni non sono stati ancora quantificati con precisione, essendo appena iniziata, per cause di forza maggiore, l'opera di ricognizione;

per quanto riguarda l'alluvione di novembre 2023 in Toscana, invece, la stima dei danni ammonta a 2,7 miliardi di euro, secondo i dati dell'Istituto regionale per la programmazione economica (IRPET), mentre le risorse stanziate dal Governo per i territori colpiti ammonterebbero a soli 255,7 milioni di euro, più 88,5 milioni stanziati recentemente, a fine aprile; in ogni caso i risarcimenti statali, nettamente inferiori ai danni, non risultano ancora trasferiti alla struttura commissariale e non possono pertanto essere avviate le procedure di sostegno alle famiglie e alle imprese; secondo quanto reso noto dai sindaci, moltissime imprese e famiglie, ancora in difficoltà e con negozi o abitazioni ancora inagibili, avrebbero ricevuto soltanto le erogazioni stanziate dalla Regione e dagli stessi enti locali; si tratta di una situazione insostenibile a 7 mesi dalle alluvioni;

ancor peggiore, se possibile, l'evoluzione della situazione in Emilia-Romagna, dove ad un anno dall'alluvione, con 20.000 sfollati e 10 miliardi di euro di danni stimati, le "passerelle" del Governo hanno riguardato tutti i Ministri ma la stragrande maggioranza dei cittadini non ha visto rimborsi; in particolare, nonostante le promesse fatte, manca ancora il provvedimento che riconosce i rimborsi per i beni mobili danneggiati, ed in un'alluvione il danno per le famiglie parte principalmente da questi;

le situazioni di emergenza vissute in troppe occasioni dai cittadini del nostro Paese rendono evidente l'importanza, in primo luogo, di politiche e interventi mirati a prevenire e gestire in modo efficace il dissesto idrogeologico ed i rischi connessi, e la necessità, in secondo luogo, di garantire che a questo scopo siano destinate risorse adeguate, sia per la prevenzione delle emergenze che per il ristoro dei danni una volta che esse si siano verificate, al fine di garantire la sicurezza, il benessere e la ripartenza delle comunità colpite; in definitiva, chiariscono la necessità di almeno ripristinare l'ammontare di risorse che il PNRR destinava al contrasto del dissesto idrogeologico,

si chiede di sapere:

con quali tempistiche il Ministro in indirizzo intenda avviare la verifica accurata dei danni causati dall'alluvione del 15 maggio 2024 sul territorio lombardo e garantire conseguentemente la messa a disposizione delle risorse per il sostegno della popolazione colpita e delle imprese danneggiate nonché per la ricostruzione delle infrastrutture;

quante risorse siano state effettivamente stanziate per il ristoro dei danni a cittadini e imprese e per le opere di ricostruzione a seguito dell'alluvione di novembre 2023 in Toscana, quali siano i motivi che hanno determinato oggettivi e inqualificabili ritardi sulla tempistica delle erogazioni e in quali tempi e modalità il Governo intenda reperire le ulteriori e necessarie risorse atte a garantire ristori adeguati a famiglie ed imprese e iniziare la ricostruzione;

se si intenda stanziare in tempi rapidi adeguate risorse per il ristoro dei danni ai beni mobili danneggiati a seguito dell'alluvione in Emilia-Romagna, e mantenere così le promesse fatte alla popolazione colpita;

con quali modalità il Governo intenda garantire che, in occasione degli eventi catastrofici di dissesto che con sempre maggior frequenza interessano il nostro Paese, in tempi congrui i cittadini e le imprese si vedano riconosciuti i necessari ristori e sia assicurata la ricostruzione delle zone colpite;

se si intenda garantire il ripristino dell'intero ammontare delle risorse destinate inizialmente dal PNRR al contrasto del dissesto idrogeologico, al fine di prevenire il verificarsi di nuove catastrofiche alluvioni con il loro portato di danni, lutti e distruzione.

(3-01169)