Energia3 Maggio 2023 15:00

L’Ue valuta l’uscita parziale dal Trattato sull’energia del 1998: non aiuta a raggiungere gli obiettivi sul clima

L'Unione Europea sta valutando una proposta per abbandonare il trattato internazionale sull'energia, impantanato attorno alle preoccupazioni sui cambiamenti climatici, ma lasciare la possibilità ai singoli paesi di poter rimanere comunque in una versione aggiornata dell'accordo.

Il trattato sulla Carta dell'energia del 1998 consente infatti alle società energetiche di citare in giudizio i governi per politiche che danneggiano i loro investimenti, un sistema inizialmente progettato per sostenere gli investimenti nel settore. Ma negli ultimi anni è stato utilizzato per sfidare le politiche climatiche che richiedono la chiusura dei progetti sui combustibili fossili, sollevando preoccupazioni sul fatto che il trattato stia minando gli sforzi per affrontare il riscaldamento globale.

La Commissione europea ha affermato che un'uscita coordinata dell'UE dal trattato è "inevitabile", dopo che i paesi membri tra cui Francia, Germania, Paesi Bassi, Polonia e Spagna hanno annunciato individualmente l'intenzione di uscire.

Tuttavia, una manciata di paesi, tra cui Cipro, Ungheria e Slovacchia, ha segnalato che potrebbe preferire rimanere in una versione aggiornata dell'accordo, lasciando Bruxelles alla ricerca di una via da seguire che plachi tutti i suoi membri.

La nuova proposta anticipata da Reuters, che i diplomatici europei discuteranno questa settimana, afferma che l'UE a 27 paesi dovrebbe accettare di abbandonare congiuntamente il trattato, ma allo stesso tempo lasciare che alcuni singoli paesi possano rimanere nell'alveo della Carta ma aggiornata. Ciò fornirebbe ai paesi e ai legislatori dell'UE favorevoli all'uscita "rassicurazioni che ci sarà un ritiro rapido e anticipato dell'UE", afferma la proposta visionata da Reuters.

Allo stato attuale, il trattato non riformato ha una "clausola di decadenza" che proteggerebbe gli investimenti esistenti in combustibili fossili in Europa per 20 anni anche dopo l'uscita dall'Ue, minando gli obiettivi che l'Unione si è data.La proposta è stata elaborata dalla Svezia, che detiene la presidenza di turno dell'UE.