"L'aspetto che oggi stiamo parlando di economia di filiera è un grandissimo passo avanti, perché se soltanto pensiamo a cinque anni fa non c'era la comprensione mediatica e politica che il tabacco fosse un'economia di filiera e quindi già mi ritengo soddisfatto perché capire che il tabacco in Italia ha una filiera nazionale fortissima è un passaggio epocale. Il supporto a questa economia è il supporto che si deve a ogni economia di filiera".
Così ad AGEEI Federico Freni, sottosegretario al Ministero dell'economia, a margine della presentazione del rapporto annuale sulla distribuzione dei prodotti da fumo e inalazioni organizzata a Roma da Logista.
"Bisogna cominciare a supportare la parte iniziale della filiera, dall'agricoltura sino al distributore, sino appunto a Logista, al distributore, sino ai tabaccai, che poi sono i concreti venditori del prodotto. È ovvio che una maggior chiarezza normativa, una maggiore omogeneizzazione regolamentare può essere utile, anche perché c'è una differenziazione dei prodotti nel tabacco che anche solo tre quattro anni fa non esistevano. Il tabacco oggi non è il tabacco di 3 o 4 anni fa.
Dobbiamo accettare l'idea che esistono prodotti innovativi che non esistevano prima, che la sigaretta tradizionale non è più l'unico prodotto, anzi sta diventando progressivamente un prodotto recessivo, che esistono altri prodotti che sono soggetti a una moltitudine di autorizzazioni che coinvolgono una moltitudine di soggetti. Probabilmente un maggior coordinamento dei livelli autorizzatori sarebbe utile anche per garantire un maggior sviluppo dei prodotti".