Logistica24 Febbraio 2022 10:25

Logistica, ASviS: con l’e-commerce cresce l’impatto ambientale e sociale del trasporto merci in città

Con la crescita dell’e-commerce la circolazione di merci nelle città è in aumento. Una tendenza accentuata dalla pandemia che ha importanti ripercussioni ambientali e sociali. Un position paper del sottogruppo “City logistic” del Gruppo di lavoro sul Goal 11 (Città e comunità sostenibili) dell’ASviS analizza il fenomeno e propone soluzioni per rendere la logistica urbana più sostenibile.

La logistica urbana continua a crescere dopo i picchi raggiunti durante i lockdown, genera in media 350 viaggi di veicoli merci ogni mille persone al giorno e – secondo dati Netcomm – continuerà a svilupparsi insieme all’e-commerce, destinato a pesare per il 22% sul totale delle vendite entro il 2024. Di pari passo con l’urbanizzazione, il settore lascia impronte sempre più pesanti in termini di emissioni inquinanti e climalteranti.

Sono alcuni dei dati contenuti all’interno del position paper “City logistic”, presentato oggi dal gruppo di lavoro sul Goal 11 (Città e comunità sostenibili) dell’ASviS. Nel documento si analizza la questione partendo dalle tendenze in atto, su cui spicca la crescita esponenziale dell’e-commerce: ‘home delivery’ e ‘instant delivery’, già in aumento prima della pandemia, sono ormai diventati elementi quotidiani per gli abitanti delle città. Funzionale e integrato a diverse filiere - commercio al dettaglio, e-commerce, farmaceutico, costruzioni, gestione dei rifiuti, HoReCa – il trasporto di merci nelle città ha un impatto ambientale e sociale notevole. La continua ricerca della riduzione dei tempi di consegna gioca un ruolo determinante e contraddittorio nell’accelerare crisi e innovazioni nei trasporti, sul mondo del lavoro, sui modelli di produzione e consumo, come emerge dalle dichiarazioni di alcuni degli esperti coinvolti nello studio.

“Manifattura e logistica sono temi connessi che non sempre vengono trattati in questo modo nelle strategie e nelle politiche di sviluppo dei territori, mentre invece servirebbe di agire con una visione almeno interregionale – afferma Paolo Balistreri, segretario generale di Confindustria Piemonte e componente del gruppo tecnico Logistica e Trasporti di Confindustria – Per dare concretezza al concetto di logistica sostenibile è importante condividere l’esperienza e le competenze di chi conosce il mercato, come gli imprenditori. Per una riorganizzazione del settore è inoltre utile mappare le aree dismesse, una delle proposte che formuliamo con l’ASviS in questo documento”.

“Circa il 30-40% dell’inquinamento delle città deriva dal trasporto, parte per le merci e parte per le persone. Come mitigare tali impatti è una delle sfide che ci poniamo nel documento, ma non solo, perché insieme alla questione ambientale dobbiamo affrontare quella sociale, come lo sfruttamento dei riders - dichiara Andrea Poggio, Responsabile nazionale mobilità sostenibile di Legambiente – Servono normative e controlli per garantire che i prodotti acquistati, anche sul web, tutelino i lavoratori e l’ambiente. Sulle politiche potremmo prendere esempio dalle città olandesi dove sono state individuate zone per consegnare merci senza motori a combustione e gli operatori sono incentivati a investire in mezzi a zero emissioni come le cargo-bici”.

“Come evidenziato nel nostro lavoro, la city logistic sta cambiando e deve trasformarsi in chiave sostenibile – sostiene Cristina Bargero, ricercatrice Ires Piemonte – per farlo serve maggior collaborazione tra attori pubblici e attori privati. La condivisione delle informazioni permetterebbe di monitorare i flussi in tempo reale e consentire così una miglior programmazione dell’intera mobilità cittadina. E’ poi necessario incentivare il riuso delle aree industriali dismesse che, attraverso pratiche di riqualificazione territoriale, possono diventare hub logistici a consumo di suolo zero”.

Tra le proposte avanzate dal Gruppo di Lavoro Goal 11 dell’ASviS nel position paper: l’applicazione di un’imposta sui veicoli pesanti, impiegando gli introiti in investimenti per la mobilità urbana; la formulazione di standard comuni sul trasporto merci in tutte le città; l’incentivazione e la diffusione di veicoli non inquinanti; la costituzione di centri urbani per la consegna delle merci; la creazione di un Osservatorio nazionale per il monitoraggio dell’offerta logistica.