Energia27 Settembre 2022 10:37

Lo strano caso delle fughe di gas nei gasdotti russi. Atto di sabotaggio? E intanto il prezzo vola..

Sia il gasdotto Nord Stream 1 che il 2 – peraltro mai entrato in funzione – soffrono di fughe di gas. Entrambi corrono sotto il Mar Baltico vicino a Svezia e Danimarca e per questo le autorità locali si sono affrettate a indagare: l'autorità marittima svedese ha emesso un avviso mentre i danesi hanno limitate le attività marittime nel raggio di cinque miglia nautiche.
Secondo quanto riferisce Reuters, nessuno dei due gasdotti stava pompando gas in Europa quando sono state riscontrate le perditema entrambi contenevano ancora gas sotto pressione. Ma intanto vola nel finale di seduta il gas al Ttf di Amsterdam, raggiungendo i 207 euro al MWh.

Ma cosa è successo? "Ieri è stata rilevata una perdita su uno dei due gasdotti tra Russia e Danimarca - Nord Stream 2. Il gasdotto non è in funzione, ma contiene gas naturale, che ora perde - ha affermato in una nota il ministro dell'Energia danese Dan Jorgensen -. Le autorità sono state ora informate che ci sono state altre 2 perdite sul Nord Stream 1, che non è in funzione ma contiene gas".
"Ci sono due fughe di notizie sul Nord Stream 1: una nella zona economica svedese e una nella zona economica danese. Sono molto vicine l'una all'altra", ha detto a Reuters un portavoce dell'amministrazione marittima svedese (SMA).

Le fughe di gas sono entrambe localizzate a nord-est dell'isola danese di Bornholm, ha detto il portavoce. Non è invece chiaro cosa possa aver causato le perdite. Proprio oggi però sarà inaugurato il Baltic Pipe, un nuovo gasdotto sottomarino che consegnerà gas norvegese alla Polonia con una capacità annua di 10 miliardi di metri cubi al giorno.
"Le violazioni dei gasdotti si verificano molto raramente... Vogliamo garantire un monitoraggio completo delle infrastrutture critiche della Danimarca al fine di rafforzare la sicurezza dell'approvvigionamento in futuro", ha affermato il capo dell'agenzia danese per l'energia, Kristoffer Bottzauw.

Le navi possono infatti perdere galleggiabilità se entrano nell'area e può verificarsi il rischio di infiammare l'acqua o l'aria, ha affermato l'agenzia per l'energia danese, aggiungendo che non vi sono rischi per la sicurezza associati alla perdita al di fuori della zona di esclusione anche se possono verificarsi effetti dannosi per il clima.

Secondo la Russia le due fughe di gas potrebbero essere oggetto di un atto di sabotaggio. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov durante la conferenza stampa aggiungendo che “non si può escludere nessuna opzione”. La Ue dal canto suo ha invece rassicurato che comunque non si dovrebbe riscontrare “alcun impatto sulla sicurezza” mentre sulle ipotesi di sabotaggio è prematuro speculare”, ha chiarito Tim McPhie, portavoce dell'esecutivo Ue.

Di tutt’altro avviso l’Ucraina secondo cui si tratta di un “un attacco terroristico pianificato dalla Russia e un atto di aggressione nei confronti dell'Ue. La Russia vuole destabilizzare la situazione economica in Europa e provocare il panico pre-inverno”, ha scritto su Twitter Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino chiedendo ulteriori armi all’Occidente.

La situazione si fa comunque seria: il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, ha convocato una riunione di crisi sulle tre perdite ai gasdotti Nord Stream 1 e 2 ed è in contatto con l'omologo danese Jeppe Kofod.

La Svezia ha anche comunicato che l'istituto per il monitoraggio sismico della Svezia, l'Snsn, ha registrato due esplosioni proprio nelle zone in cui si sono verificate le fuoriuscite di combustibile. E l’esercito danese ha diffuso un video che mostra bolle in superficie nel Mar Baltico in corrispondenza della zona in cui passano Nord Stream 1 e 2.

La Nato, dal canto suo, “sta monitorando attentamente la situazione nel Mar Baltico. Gli alleati stanno esaminando le circostanze delle fughe di gas e scambiando informazioni, anche con Finlandia e Svezia" fa sapere un funzionario dell'Alleanza Atlantica all’Ansa.

Mentre la Casa Bianca si è detta "pronta" a sostenere gli europei in caso di problemi.

Il Nord Stream 1 è comunque stato chiuso dal colosso del gas russo Gazprom ad agosto 2022, dopo mesi in cui aveva funzionato a capacità ridotta, circa il 20%. Chiuso ufficialmente per lavori di manutenzione, il sospetto sollevato da più parti è che si tratti invece di una ritorsione di Mosca in risposta alle sanzioni Ue per la guerra in Ucraina.