Politica27 Aprile 2022 16:18

La Ue verso riunione straordinaria sull’energia. La Germania teme la recessione

Il ministro Franco pronto a nuovi interventi mentre Letta ribadisce la necessità del tetto al prezzo del gas. Da Forza Italia arrivano proposte a Cingolani per mitigare la situazione energetica

La Commission europea e la Francia, che detiene la presidenza di turno dell'Ue, hanno concordato una riunione straordinaria dei ministeri dell'energia europei. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante un punto stampa. La data non è stata fissata ma si dovrebbe tenere “il prima possibile” ha chiarito la presidente della Commissione Ue che ha anche puntato contro il dito per il pagamento in rubli richiesto dai russi “non previsto dal contratto” e considerato “una violazione delle nostre sanzioni".

"Circa il contratti 97% di tutti i contratti diretti stipula pagamenti in euro o dollari.La richiesta da parte russa di pagare in rubli è una decisione unilaterale e non è in linea con i contratti. Le compagnie con questi contratti russi non devono accettare la richiesta”, ha detto la Von der Leyen.

Che la situazione sia critica lo testimoniano le parole del ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck secondo cui un possibile embargo del gas russo in scia con le ultime prese di posizione di Mosca potrebbe portare alla recessione la Germania che al momento, allo stato dell’arte, prevede una crescita del 2,2% del Pil.

Anche in Italia la situazione è sotto controllo: il ministro dell’Economia Daniele Franco ha assicurato che il governo continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e se necessario interverrà nuovamente per le situazioni più vulnerabili come è stato fatto innalzando le soglie Isee per l'accesso alle prestazioni a 12 mila euro, e 20 mila per le famiglie numerose, che hanno consentito di accedere oltre 3 milioni di persone per il bonus elettrico e oltre 2 milioni per il bonus gas.

Il segretario del Pd Enrico Letta intanto ha parlato nuovamente di un inasprimento delle sanzioni per costringere la Russia a fermarsi. Letta ha ribadito la necessità di un intervento straordinario per fermare i prezzi dell'energia e di un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Per il segretario Dem nel caso non si convincano i partner europei si dovrebbe procedere come fatto da Spagna e Portogallo.

Intanto Forza Italia ha presentato una serie di proposte al ministro della Transizione ecologica Roberto CIngolani: "Potenziare le estrazioni da giacimenti nazionali di gas naturale, aumentare la produzione di energia dalle centrali a carbone e dare una spinta fortissima ai nuovi parchi eolici, solari e geotermici, anche attraverso una drastica semplificazione delle autorizzazioni per le rinnovabili, sono temi importanti a cui Forza Italia lavora intensamente – ha detto -. Bene la volonta' del Governo di riattivare i pozzi chiusi e di nuove trivellazioni: disponiamo di accertate di decine di miliardi di metri cubi, ma molte di piu' sono quelle potenziali. Investendo sulle centrali a carbone gia' attive si puo' inoltre arrivare a soddisfare fino al 10% della domanda di energia nazionale. Resta il problema della copertura dei costi aggiuntivi a carico delle aziende, visto l'azzeramento degli oneri di sistema adottato dall'esecutivo per ridurre le bollette, nonche' l 'urgenza di intervenire sulla tempistica del piano di decarbonizzazione adottata dal Paese".

Secondo Squeri occorre inoltre puntare sulle bioenergie, su incentivi per la gestione forestale e utilizzare l'immediato utilizzo dei residui colturali. “La consistenza di questo patrimonio potrebbe consentire di sostituire integralmente il gas con prodotti già disponibili nel Paese utilizzabili da subito. A tal fine, lo sforzo che si sta facendo un livello governativo per superare l'iter dei permessi previsto localmente per eolico e fotovoltaico, deve estendersi anche all'utilizzo e all'installazione degli apparecchi per la combustione delle biomasse, escludendo l'adozione di divieti locali come quello del comune di Milano". Forza Italia auspica, infine, "Una
ricognizione a livello governativo sugli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti, perche' raddoppiare quelli esistenti attualmente significherebbe porre fine alle tonnellate di rifiuti che ogni anno destiniamo alle discariche, cioe' allo smaltimento piu' inquinante o che continuiamo ad esportare a spese della collettivita'", conclude Squeri.