Energia31 Agosto 2023 15:10

La produzione fossile dell’Ue tocca il minimo storico, cala la domanda: l’analisi di Ember

Un calo della domanda porterà al collasso del carbone e del gas nella prima metà del 2023, mentre il solare spingerà avanti la crescita dell’energia pulita.

La prima metà del 2023 ha visto un crollo della produzione fossile dell’UE, portando alla produzione più bassa mai registrata. L'eolico e il solare hanno continuato la loro crescita, con la produzione solare in aumento del 13% e quella eolica del 5%. L’idroelettrico e il nucleare si stanno riprendendo dai minimi storici nel 2022, anche se le loro prospettive a lungo termine sono incerte. È quanto emerge da un'analisi condotta dal Think tank Ember.

Il crollo dei combustibili fossili è stato causato principalmente da un calo significativo della domanda di elettricità, in un contesto di prezzi persistentemente elevati di gas ed energia elettrica, da una riduzione della produzione industriale e da misure di emergenza durante l’inverno. Per accogliere la ripresa della domanda e allo stesso tempo garantire che la transizione energetica rimanga sulla buona strada, l’UE deve accelerare la diffusione dell’energia pulita, con particolare attenzione alla risoluzione degli ostacoli all’integrazione delle energie rinnovabili.

La produzione di combustibili fossili è crollata del 17% al livello più basso mai registrato

Tra gennaio e giugno, i combustibili fossili hanno generato 410 TWh nell’UE, pari al 33% della domanda più bassa di sempre. Questo collasso è stato guidato dal carbone, che è diminuito di uno sconcertante 23% nell’UE nella prima metà dell’anno, mentre il gas è diminuito del 13% su base annua. A maggio, il carbone ha stabilito un record generando per la prima volta in assoluto meno del 10% della produzione di elettricità dell’Ue.

La domanda di energia elettrica è diminuita del 5% nella prima metà del 2023

Tra gli alti prezzi dell’energia e le misure di emergenza, la domanda di elettricità è scesa sostanzialmente al minimo storico di 1261 TWh, al di sotto anche del minimo pandemico del 2020 di 1271 TWh e il più basso almeno dal 2008 per gli attuali Stati membri. Questo calo è stato responsabile della maggior parte della diminuzione della produzione di fossili nell’UE.

Il solare continua a crescere, mentre l’energia pulita si è ripresa ed è cresciuta moderatamente

La crescita dell’energia solare è proseguita nella prima metà dell’anno, con una produzione in aumento del 13% rispetto allo stesso periodo del 2022. La produzione eolica è aumentata del 5%, mentre l’idroelettrico ha recuperato verso livelli medi (+11%). Il settore nucleare è sceso (-4%), ma è destinato a migliorare nel corso dell'anno. Da gennaio a giugno, 17 paesi hanno generato quote record di energia da fonti rinnovabili, con Grecia e Romania che hanno superato per la prima volta il 50% e Danimarca e Portogallo hanno entrambi superato il 75%.