Energia12 Maggio 2022 10:06

La Polonia ha bisogno di una spinta più forte per ridurre le emissioni e garantire forniture energetiche sicure, secondo un nuovo studio dell’AIE

Nonostante i successi ottenuti con l'introduzione delle energie rinnovabili e la diversificazione delle forniture di gas naturale, la Polonia dovrà raddoppiare gli sforzi per tenere il passo con i nuovi obiettivi dell'UE in mezzo alle attuali sfide di approvvigionamento.

Negli ultimi anni la Polonia ha compiuto notevoli progressi nel migliorare la sicurezza e la sostenibilità del suo sistema energetico. Tuttavia, secondo l'ultima analisi politica dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, è necessaria una forte accelerazione della transizione verso l'energia pulita per affrontare le emissioni derivanti dal ruolo dominante del carbone nel settore energetico.

La Polonia mira a ridurre le emissioni attraverso un maggiore utilizzo delle energie rinnovabili e del gas naturale, l'introduzione dell'energia nucleare, una maggiore elettrificazione della domanda energetica e una migliore efficienza. Dall'ultimo esame approfondito dell'AIE nel 2016, la Polonia ha diversificato notevolmente l'approvvigionamento di gas e ha compiuto progressi impressionanti nel campo delle energie rinnovabili. Ora ospita uno dei mercati del solare fotovoltaico in più rapida crescita in Europa e ha in programma lo sviluppo di una vasta gamma di progetti eolici offshore. Tuttavia, i combustibili fossili rappresentano ancora l'85% dell'approvvigionamento energetico totale, con il carbone che detiene la quota maggiore. Di conseguenza, l'intensità di carbonio del settore energetico polacco è attualmente la seconda più alta tra i membri dell'AIE.

Gli sforzi compiuti negli ultimi anni per diversificare le forniture di gas naturale dovrebbero consentire alla Polonia di superare le interruzioni delle forniture dalla Russia a causa dell'invasione russa dell'Ucraina. La quota della Russia nelle importazioni di gas della Polonia è già scesa dal 90% nel 2010 al 55% nel 2020 grazie agli investimenti nei terminali GNL e ai collegamenti con i gasdotti di altri Paesi dell'UE. La Polonia aveva già comunicato alla russa Gazprom che non avrebbe rinnovato il contratto di gas a lungo termine che scade nel 2022. Un nuovo gasdotto baltico per la fornitura di gas norvegese dovrebbe essere completato nel 2022, con una capacità superiore alle importazioni dalla Russia del periodo prebellico. La Polonia sta inoltre espandendo in modo significativo sia la capacità di GNL che le interconnessioni di gasdotti con altri Paesi dell'UE.

"La Polonia ha dimostrato grande lungimiranza nel ridurre la sua dipendenza dal gas naturale russo negli ultimi anni, ponendosi oggi in una posizione relativamente sicura nonostante i tempi difficili che stiamo vivendo", ha dichiarato il direttore esecutivo dell'AIE Fatih Birol, che presenta oggi il rapporto a Varsavia insieme al ministro dell'Energia polacco Anna Moskwa. "Gli eventi attuali sottolineano la necessità per la Polonia di continuare ad accelerare la transizione verso un sistema energetico più sicuro e più pulito".

L'elettricità prodotta dal carbone ha subito un'impennata durante la ripresa economica del 2021, cancellando in un anno quasi un decennio di riduzioni costanti e riportando il carbone all'80% della produzione totale, la quota più alta tra i 31 membri dell'AIE. Un contratto sociale firmato con i sindacati minerari del Paese nel 2021 prevede la cessazione della maggior parte della produzione di carbone fossile, con una compensazione per le regioni e i lavoratori colpiti. Tuttavia, l'accordo consente di continuare a estrarre carbone fossile fino al 2049 e non copre la lignite, una delle principali fonti di elettricità e riscaldamento.

La Polonia continua a sovvenzionare l'industria del carbone, che dà lavoro a molte regioni del Paese. L'uso radicato del carbone per l'elettricità e il riscaldamento rappresenta un punto di partenza difficile per gli sforzi del prossimo decennio, proprio mentre il Paese deve aggiornare i propri obiettivi energetici e climatici per adeguarsi alle maggiori ambizioni dell'Unione Europea.

La Polonia ha grandi ambizioni in materia di energie rinnovabili e sta ottenendo risultati in alcuni settori. Dal 2010 al 2020, la quantità di elettricità generata da fonti rinnovabili è quasi triplicata e la sua quota nel mix energetico è passata dal 7% al 18% nello stesso periodo. La crescita è stata trainata principalmente dall'aumento della produzione eolica terrestre e dall'uso di biomassa solida, mentre il solare fotovoltaico è decuplicato.

L'energia nucleare è una parte fondamentale della strategia energetica della Polonia, con piani per la costruzione del primo reattore del Paese entro il 2033 e per un totale di sei impianti nucleari che copriranno, secondo le stime, il 16% della produzione entro il 2040. Tuttavia, sarà necessario uno sforzo costante per completare l'intero piano nei tempi e nei costi previsti.

Se da un lato il gas naturale può svolgere un ruolo di sicurezza energetica mentre si riduce l'uso del carbone, dall'altro l'uso del gas naturale dovrà essere ridotto nel tempo affinché la Polonia possa raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine. I piani della Polonia per ridurre il ruolo del carbone nel riscaldamento prevedono in gran parte il passaggio al gas, ma il rapporto ritiene che una maggiore attenzione alle pompe di calore e alle ristrutturazioni degli edifici sarebbe più efficiente nel lungo termine ed eviterebbe il rischio di gravare il Paese con asset incagliati.

La review dell'Aie raccomanda inoltre alla Polonia di proseguire con le sue recenti iniziative di liberalizzazione dei mercati energetici nazionali. Le società controllate dallo Stato hanno un ruolo dominante nel settore energetico polacco e i prezzi sono ancora regolamentati in alcuni mercati. Sebbene i consumatori abbiano il diritto di cambiare fornitore di energia elettrica, i tassi di cambio di fornitore sia per le famiglie che per le imprese sono ben al di sotto della media europea.