News18 Maggio 2023 12:24

Intesa Sanpaolo: webinar dedicato all’internazionalizzazione delle pmi del comparto agroalimentare

Programma sinergico delle divisioni banche estere e banca dei territori rivolto a Romania, Slovacchia e Ungheria. Nel 2022 i distretti agroalimentari hanno esportato 514 milioni euro verso Romania, Slovacchia e Ungheria, pari all’ 11% del totale dell’export dei distretti italiani verso questi paesi. Tra il 2022 e il 2021 le esportazioni dei distretti agroalimentari a prezzi correnti verso Romania, Slovacchia e Ungheria hanno registrato una crescita del 17,5%, superando del 41% i livelli pre pandemici

Si è svolto oggi il primo webinar di Intesa Sanpaolo dedicato al programma sinergico tra l’International Subsidiary Banks Division (ISBD) e la Divisione Banca dei Territori (BDT) al fine di potenziare ulteriormente le opportunità di business cross-border delle mid-corporate del comparto agroalimentare che operano nei 12 Paesi serviti dalle banche commerciali del Gruppo in Est Europa e Nord Africa. L'ambizione del programma è quella di rafforzare il posizionamento di Intesa Sanpaolo come banca di riferimento e partner a lungo termine per le imprese, facendo leva su modelli operativi sinergici del Gruppo.

Il programma, strutturato congiuntamente dalla Divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese e dalla Divisione International Subsidiary Banks guidata da Marco Elio Rottigni, prevede un aumento delle linee di finanziamento e dell’offerta di prodotti e servizi dedicati all’internazionalizzazione e coinvolgerà inizialmente Intesa Sanpaolo Bank in Romania, CIB Bank in Ungheria, VUB Banka in Slovacchia, le tre Direzioni Regionali Milano - Monza Brianza, Lombardia Nord e Veneto Est - Friuli Venezia Giulia, e la Direzione Agribusiness. In tal senso si sono svolti nei mesi scorsi road show territoriali a Venezia, Bergamo e Milano, per proseguire con il webinar nazionale dedicato alle imprese del settore Agribusiness.

L’avvio del nuovo progetto riguarderà dapprima i mercati Romania, Slovacchia e Ungheria e poi altri nei quali sono presenti complessivamente circa 100 controparti industriali del settore agroalimentare italiano.
Durante l’incontro on-line - a cui sono state invitate le imprese clienti della Direzione Agribusiness potenzialmente interessate a tali mercati - sono state illustrate le opportunità offerte da tali contesti, le previsioni di crescita positive, il progressivo aumento della capacità di attrarre investimenti esteri, i benefici derivanti da re-shoring e near-shoring, gli stanziamenti di fondi europei, i programmi di privatizzazione governativi, le prospettive di ammodernamento delle reti infrastrutturali e dei trasporti, lo sviluppo del tessuto industriale e la disponibilità di risorse naturali e agricole. Una serie di interessanti potenzialità espresse da tali geografie europee, per le quali le imprese potranno confrontarsi singolarmente con il team delle banche estere coinvolte.

Secondo la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, nel 2022 i distretti agro-alimentari hanno esportato 514 milioni euro verso Romania, Slovacchia e Ungheria, pari all’11% del totale dell’export dei distretti italiani verso questi paesi.

Tra il 2022 e il 2021 le esportazioni dei distretti agroalimentari a prezzi correnti verso Romania, Slovacchia e Ungheria hanno registrato una crescita del 17,5%, superando del 41% i livelli pre pandemici. La Romania è il 17° paese per livello delle esportazioni (255 milioni di euro) e una crescita del 17,8%, seguita dall’Ungheria con 165 milioni di euro (in crescita del 22,4%) e dalla Slovacchia con 94 milioni di euro (in crescita dell’8,9%).

Il Piemonte è la prima regione per export dei distretti agro-alimentari verso Romania, Slovacchia e Ungheria, con 100 milioni di euro; seguono Emilia-Romagna con 93 milioni e Veneto con 90 milioni, al quarto posto la Lombardia con 59 milioni di euro. La Campania è coinvolta con circa 51 milioni di euro, la Toscana per oltre 37 milioni di euro e il Trentino Alto Adige per più di 28 milioni di euro oltre alla Puglia per 20,5 milioni di euro, il Friuli-Venezia Giulia per circa 11,5 milioni di euro e il Lazio per circa 10,5 milioni di euro. Seguono l’Umbria con quasi 6 milioni di euro, la Sicilia per oltre 3 milioni di euro e l’Abruzzo per quasi 3 milioni di euro con in coda la Liguria per circa 1 milione di euro e la Sardegna per oltre centomila euro.
Tra le filiere, spicca per valori esportati quella della pasta e dei dolci, i cui distretti hanno totalizzato oltre 120 milioni di esportazioni nel 2022 verso i tre Paesi (di cui 75 verso Romania) e una crescita a valori correnti del 36% rispetto al 2021 (+68% rispetto al 2019). Seconda filiera per export, i distretti vitivinicoli, con 97 milioni di euro di vendite verso i tre Paesi (+22%rispetto al 2021; +76% rispetto al 2019); di questi 44 verso Romania, 30 verso Slovacchia e 23 verso Ungheria.

“L’agroalimentare italiano eccelle da sempre nelle esportazioni con solide posizioni internazionali e, con questo programma, vogliamo sviluppare ulteriori potenzialità su nuovi mercati – commenta Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo. – Intesa Sanpaolo, attraverso Banca dei Territori e Divisione International Subsidiary Banks, vuole creare uno spazio comune nel quale i clienti italiani e stranieri possano sviluppare opportunità sui mercati internazionali sentendosi sempre a casa”.