Energia25 Ottobre 2023 16:06

Intelligenza artificiale, la prima legge globale targata Ue al rush finale

Niente di fatto per il varo della prima legge globale sull’intelligenza artificiale europea. Dall’incontro tra Consiglio, Parlamento e Commissione Ue iniziati martedì sera e durati fino alle prime ore di mercoledì. Secondo quanto riporta Euractiv, i politici Ue hanno concordato le disposizioni relative alla classificazione delle applicazioni di intelligenza artificiale ad alto rischio e hanno fornito indicazioni generali su come gestire modelli di fondazione e su chi dovrebbe supervisionarli, ma hanno appena scalfito la superficie per quanto riguarda i divieti e l’applicazione della legge.

Tutti gli occhi sono ora puntati sul prossimo trilogo del 6 dicembre, in cui un accordo politico è atteso ma non garantito. Intanto sono stati programmati nove incontri tecnici per definire il testo su alcuni degli aspetti più complessi e consequenziali della legge sull'IA.

Nella proposta originale, tutte le soluzioni di intelligenza artificiale che rientrano in un elenco predeterminato di casi d’uso critici erano classificate come ad alto rischio. Tuttavia, nel precedente trilogo del 2 ottobre, era stato messo sul tavolo un possibile sistema di filtro, che avrebbe consentito agli sviluppatori di intelligenza artificiale di essere esentati da questo regime più rigido. I criteri sono stati oggetto di una significativa messa a punto e di una revisione giuridica negativa da parte dell'ufficio del Parlamento europeo. L’unica condizione di esenzione che è stata modificata, riporta sempre Euractiv, è quella che fa riferimento al rilevamento di deviazioni dai modelli decisionali, con la specificazione che il sistema di IA non deve essere “destinato a sostituire o influenzare la valutazione umana precedentemente completata, senza un’adeguata revisione umana. "

Nel testo risultante dall'ultimo trilogo, la Commissione ha il compito di sviluppare un elenco completo di esempi pratici di casi d'uso ad alto e non alto rischio. I giuristi-linguisti stanno ancora perfezionando le condizioni affinché l'esecutivo dell'Ue possa modificare le condizioni di esenzione. In una bozza visionata da Euractiv, la Commissione Ue potrà aggiungere nuovi filtri solo laddove vi siano prove concrete e affidabili che i sistemi di intelligenza artificiale rientrano nella categoria ad alto rischio senza comportare un rischio significativo per le persone. Al contrario, l’esecutivo dell’Ue potrà eliminare i criteri solo se sarà necessario mantenere lo stesso livello di protezione europeo.