AI Intelligenza Artificiale20 Novembre 2023 11:02

Intelligenza artificiale, Francia, Germania e Italia spingono per autoregolamentazione obbligatoria

Francia, Germania e Italia stanno spingendo per codici di condotta senza un regime sanzionatorio iniziale per i modelli di fondazione piuttosto che obblighi prescrittivi nel regolamento sull’intelligenza artificiale. È quanto emerge da un documento informale visionato da Euractiv riguardante l’AI Act, la legislazione Ue che punta a regolamentare l’intelligenza artificiale in base alla sua capacità di causare danni. Il dossier si trova attualmente nell'ultima fase del processo legislativo, in cui la Commissione europea, il Consiglio e il Parlamento si riuniscono in "triloghi" per elaborare le disposizioni finali della legge.

I negoziati sulla prima legge globale sull'intelligenza artificiale al mondo sono stati interrotti dall'ascesa di ChatGPT, un tipo versatile di sistema di intelligenza artificiale noto come General Purpose AI, basato sul potente modello di base di OpenAI GPT-4.

Il 10 novembre Euractiv aveva riferito che l'intera legislazione era a rischio a causa della crescente opposizione della Francia, che aveva ottenuto il sostegno di Germania e Italia nella sua spinta contro qualsiasi regolamentazione sui modelli di fondazione.

Francia, Germania e Italia hanno chiesto alla presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue, che negozia per conto degli Stati membri, di abbandonare l’ approccio a più livelli su cui sembrava esserci un consenso nell’ultimo trilogo politico di metà aprile.

Proprio ieri i tre paesi hanno diffuso un documento informale che lascia poco spazio a compromessi, considerando che le norme orizzontali sui modelli di fondazione andrebbero contro l’approccio tecnologicamente neutrale e basato sul rischio dell’AI Act, che dovrebbe preservare innovazione e sicurezza allo stesso tempo.

“I rischi intrinseci risiedono nell’applicazione dei sistemi di intelligenza artificiale piuttosto che nella tecnologia stessa. Le norme europee possono supportare questo approccio seguendo il nuovo quadro legislativo", afferma il documento, aggiungendo che i firmatari sono "contrari a un approccio a due livelli per i modelli di fondazione".

“Quando si tratta di modelli di fondazione, ci opponiamo all’istituzione di norme non testate e suggeriamo di istituirle per costruire nel frattempo un’autoregolamentazione obbligatoria attraverso codici di condotta”, afferma inoltre il documento informale, sottolineando che questi seguono i principi definiti nel G7 di Hiroshima.